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Tempo Ordinario: Domenica III dell'Anno C (2024-2025)

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)  

Tempo Ordinario: Domenica III dell'Anno C (2024-2025)

Introduzione. Neemia ci presenta una vera e propria Liturgia della Parola; Luca ci offre l’inizio del suo Vangelo e della vita pubblica di Gesù in una liturgia sinagogale a Nazaret; Paolo parla dei carismi dei membri del Corpo Mistico, doni dello Spirito e da usare per il bene di tutti.

I – Neemia 8,2-4a.5-6.8-10 – Venne convocata l’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere (2.3), quindi in età della ragione, in sostanza tutto il popolo (5.6.9). Presiedeva Esdra (2.5.4.6.8), sacerdote (2.9) e scriba (4.9); stava più in alto di tuttisopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza (4); aprì il libro in presenza di tutto il popolo, che si alzò in piedi (5); benedisse il Signore, Dio grande (6) con una preghiera di lode e ringraziamento - come è il nostro “Gloria a Dio”; e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; prima si inginocchiarono e poi si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore (6), perché sapevano che il Signore era presente per mezzo della sua Parola e Lo adorarono. Con Esdra c’erano i Leviti (8), che leggevano il libro della legge di Dio, chiamata Legge (2), le parole della legge (15), libro (3.5.5) e libro della Legge (3.8), a brani distinti, e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la letturatutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge (9; cfr. 3), riconoscendo di aver peccato e così preparando la conversione. Neemia, che era il governatore, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio (9; cfr. 10); non fate lutto e non piangete!» non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza, per riportare la celebrazione alla gioia, che deve sempre accompagnare l'incontro con Dio, e alla carità fraterna: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato (10). Si tratta di una vera Liturgia della Parola e vi possiamo ritrovare molti elementi della prima parte della Messa: il pentimento dei peccati, la lode a Dio, la centralità del Libro, l’ascolto e il commento alla Parola per capirla e metterla in pratica, poi il congedo con l’invito alla gioia.

II - Luca 1,1-4; 4,14-21 – 1. (a) Luca dedica il suo Vangelo a un personaggio, che ama Dio anche nel suo nome Teofilo (3)che già ha creduto al Vangelo, che gli è stato predicato; però l’Evangelista vuole anche che sia convinto della solidità storica della catechesi, ascoltata (cfr. 4) e accettata. Teofilo ha sentito il racconto degli avvenimenti della vita di Gesù, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio, dall'inizio della sua vita pubblica fino all’Ascensione, e divennero ministri della Parola (2; dabar = parola e fatto), suoi annunciatori. Anche noi professiamo la nostra fede nella Parola di Dio, che troviamo nell’AT e nel NT. (b) Luca vuole rafforzare la convinzione di Teofilo che i fatti sono avvenuti come raccontati. Egli nota che non parte dal nulla: molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi (1), e perciò anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi della vita di Gesù, così da scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teofilo (3), e per tutti, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto (4), cioè per aiutare a convincersi della sincerità e della veridicità dei predicatori. Quello che dicono i Vangeli è garantito al 100%: si tratta di testimoni oculari, che morirono per Gesù, e di scrittori, che hanno fatto ricerche accurate. Fidiamoci del Vangelo: gli autori erano seri e veritieri ed erano ispirati dallo Spirito Santo.  

2.  (a) Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito, di cui era pieno, e la sua fama si diffuse in tutta la regione (14) per i miracoli, che operava a sostegno della predicazione; suscita l'ammirazione della gente, cui predica: Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode (15). Venne anche a Nazaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere (16). Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo (61,1-2), dove era scritto (17) circa il Messia, che dice di sé: Lo Spirito del Signore è sopra di me;/ per questo mi ha consacrato con l’unzione (18) di Messia, inviato specie ai sofferenti: e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,/ a proclamare ai prigionieri la liberazione/ e ai ciechi la vista;/a rimettere in libertà gli oppressi (18), e a proclamare l’anno di grazia del Signore (19), l'anno giubilare, che ogni 50 anni offriva la grazia del Signore: la liberazione degli schiavi e il condono dei debiti. Era il compito del Messia e Isaia lo descrive tanti secoli prima. Rinnoviamo la nostra fede nella missione di Gesù. (b) Letto il brano, Gesù Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui e (20); poi incominciò a commentare il brano: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato» (21), cioè la profezia udita è realizzata da Dio per quelli che hanno ascoltato e creduto. Nell’AT parlarono i profeti, adesso è la Parola stessa (Gv 1,1.14) che annuncia il Regno di Dio e libera gli uomini dall'oppressione di Satana e del peccato; i miracoli servono a facilitare ai ben disposti l’accoglienza della Persona e della missione di Gesù; Egli continua a essere presente e a parla e compie la sua missione di salvatore per mezzo della Chiesa, Suo Corpo mistico. Il Regno di Dio si diffonde per forza interna e divina, ma anche grazie alla collaborazione dei credenti.

III - 1Corinzi 12,12-30 - (a) S. Paolo ci parla della rassomiglianza del Corpo Mistico di Cristo con il corpo umano, che non è formato da un membro solo, ma da molte (14), e quindi Come… il corpo è uno solo..., così anche il Cristo (12). Questa diversità nell'unità e unità nella diversità è dovuta al fatto che noi tutti, che siamo stati battezzati, a prescindere dalla nazionalità e condizione sociale: Giudei o Greci, schiavi o liberimediante un solo Spirito ricevuto formiamo un solo corpo; lo Spirito poi è ridonato nella cresima: tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito (13). Paolo approfondisce l’immagine della società statale o dell'umanità come corpo, nota alla letteratura pagana, e riassume: Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra (27). Sentiamoci uno in Cristo, grazie alla presenza e all'attività dello Spirito in noi; Egli nel battesimo inizia e poi alimenta il nostro rapporto con Dio di figli col Padre; ci sostiene nell’amore a Dio e ai fratelli e ci spinge al servizio reciproco. (b) Pur formando un solo corpo, siamo membra diverse fra noi grazie ai carismi differenti, dati dallo Spirito a ciascuno di noi: nell’ordine apostoliprofeti, maestri, operatori di miracoli e guarigioni, chi ha il dono di assistere, di governare, di parlare varie lingue (28); non hanno tutti gli stessi doni, ma ognuno ha il suo: Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti?, ecc. (29-30). Di fatto nella Chiesa ogni battezzato ha il suo dono per il servizio del Cristo totale. Compito di ogni fedele e dei governanti è di scoprire il dono di ciascuno e coordinarlo per il servizio dei fratelli; in modo che la diversità non contrasti con l'unità della Chiesa, proprio come nel corpo umano la molteplicità delle membra non si oppone all'unità del corpo (14-27). Nella Chiesa l’unico Spirito del Padre e di Cristo dà uno o più doni a ciascun membro e lo fa agire in armonia con tutte le membra per il bene del Corpo Mistico. Ma è necessaria la docilità di ciascuno di noi ai suggerimenti dello Spirito. Preghiamo per questo e impegniamoci a fare la nostra parte.

EUCARESTIA. L’Eucarestia è sorgente della carità a Dio e al prossimo e quindi dell’unità del Corpo Mistico della Chiesa. Per i meriti di Maria, Madre della Chiesa, e di Giuseppe, Patrono della Chiesa, degli Angeli Custodi e dei Santi Patroni, chiediamo la grazia, che i Pastori riconoscano i carismi dei singoli e questi li usino per il bene della Chiesa.(mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. Diffidenti della S. Scrittura di tanto in tanto hanno messo in discussione varie affermazioni storiche del NT, e specie dell’AT, che gli studi successivi e le scoperte archeologiche hanno confermato al di là di ogni aspettativa. Alcuni pensavano di creare dubbi nei confronti della Bibbia e, invece, ne hanno rafforzato la credibilità.

2. Tutti gli Evangelisti sono attenti a far notare che le profezie dell’AT si sono realizzare nella persona e nell’attività di Gesù;  un’attenzione particolare la notiamo nel Vangelo di Matteo; questo elemento era molto importante per la conversione degli Ebrei, che riconoscevano solo l’AT come fonte della loro fede. Per i pagani invece questo era un elemento assolutamente secondario.

3. La profezia di Is 61.1-2 si realizza nell’inizio dell’apostolato di Gesù; le altre profezie si verificheranno man mano; particolarmente impressionanti sono le profezie della Passione e Morte che trovano, a volte, riscontro letterale nelle parole, che usano gli Evangelisti per descrivere la Passione di Gesù. Essi le usano apposta per facilitarne l’identificazione.

4. Ai tempi di Esdra e Neemia ormai era completa la parte della Scrittura, costituita dalla Legge o Pentateuco, dai libri profetici e dal grosso dei libri storici. Essi avevano già il culto della Parola di Dio e lo vediamo da come l’usano e l’ascoltano e dai gesti di venerazione, che hanno per essa. Anche per noi cristiani l’AT è Parola di Dio e ci aiuta a capire molto meglio Cristo e il NT.

5. I carismi costituiscono una grande ricchezza per la Chiesa, ma possono diventare un problema quando chi li ha li usa senza le regole, che diede a suo tempo S. Paolo e che nel corso dei secoli ha dato la Chiesa. Anzitutto bisogna distinguere i veri carismi dai falsi e poi bisogna usarli nel rispetto dei bisogni della Chiesa. (mons. Francesco Spaduzzi)

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