Logo

T. O.: Domenica XIII dell'Anno C: 29 giugno.

Solennità dei SS. Pietro e Paolo Apostoli.

Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)  

T. O.: Domenica XIII dell'Anno C: 29 giugno - Solennità dei SS. Pietro e Paolo Apostoli

Introduzione. Matteo ci rivela la chiamata di Pietro a servire la Chiesa; Atti ci propone l’arresto di Pietro e il sostegno che la Chiesa gli dà con la preghiera; Paolo ci annuncia prossima la propria morte e il compimento della sua missione con la grazia del Signore.

I – Matteo 15,13-19 – 1 - Gesù… domandò ai suoi discepoli«La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?» (13)la sua identità e la sua missione. Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti» (14), che la gente identificava con Gesù. La gente aveva solo capito che era un grande personaggio con missione profetica e poteri particolari. Egli era questo, e molto di più. Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?» (15), quale idea di Lui si erano fatti loro, che avevano avuto di Lui un’esperienza ben più profonda, da oltre un anno, ascoltando i suoi discorsi e vedendone i miracoli e i comportamenti. Rispose Simon Pietro a nome di tutti ed espresse il pensiero di tutti, secondo quello che avevano ragionato dentro di loro e fra loro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (16); erano arrivati alla conclusione che Egli era il Messia, predetto nell’AT e atteso dagli ebrei, ma anche il Figlio dell’unico vero Dio, ben al di là di un grande uomo e profeta. Anche noi crediamo che Gesù è il Cristo, il Messia, il Redentore, e il Figlio di Dio fatto uomo.

2Gesù non corresse la professione di fede di Pietro, ma gli disse con una beatitudine: Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli (17), cioè la sua affermazione è frutto di rivelazione del Padre e non di ragionamento umano. Il Padre ha rivelato a Pietro chi è Gesù e Gesù rivela a Pietro (18 E io a te dico) chi è ora Pietro e chi sarà in futuro: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa (18), sarà il fondamento della Chiesa, che Cristo edificherà; A te darò le chiavi del regno dei cieli, sarà la guida suprema del Regno di Dio sulla terra, come lo è chi ha le chiavi di casa; tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli (19), per questa autorità potrà dichiarare lecito o illecito e legale o illegale secondo la volontà e la legge di Dio; infine garantisce che le potenze degli inferi, della morte, non prevarranno su di essa (18). Crediamo alla missione affidata da Gesù a Pietro e ai suoi successori. Questo potere era importante per la Chiesa primitiva e lo è anche di più per i nostri tempi; come era necessaria la persona concreta di Pietro per esercitare tale missione per quel tempo, così è indispensabile adesso la persona del Papa, quello che è eletto secondo le regole che la Chiesa si dà. Crediamo. Ringraziamo Dio di averci dato un punto di riferimento fisso per conoscere la verità e per la nostra salvezza. La Parola di Dio è viva nella Chiesa, ma un interprete ufficiale è indispensabile dove ci sono tanti modi di ragionare diversi.

II – Atti 12,1-11 – (a) Gli Apostoli testimoniavano la loro fede con coraggio: Gesù è il Messia e Figlio di Dio e solo per la fede in Lui risorto viene donata la salvezza. Il re Erode Agrippa I Fece arrestare e uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni (2); ma, Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Azzimi (3)I capi ebrei si compiacevano dell’eliminazione dei capi della setta dei cristiani, considerati eretici. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua (4). Ammiriamo la fedeltà all’ordine di Gesù di predicare e la perseveranza nonostante le persecuzioni. Lo Spirito Santo sostenne Gesù nelle persecuzioni della vita pubblica e ora lo fa con i suoi Apostoli nella loro missione fino al martirioAffidiamo a Lui noi e tutta la Chiesa per il compimento della missione. (b) Pietro dunque era tenuto in carcere e per la sua liberazione restava solo il ricorso a Dio: dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui (5), senza apparente risultato. Ma In quella ultima notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo (6)avvenne l’intervento miracoloso di Dio: Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere (6). Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani (7). L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». (8).Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione (9). Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si allontanò da lui (10)Apprezziamo e imitiamo la fede e la perseveranza dei cristiani nella preghiera. Essa è onnipotente presso Dio e Gesù stesso la sostiene; i Santi l’hanno usata per ottenere tutte le grazie, anche straordinarie, di cui avevano bisogno.  Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva» (11)..

III – 1Timoteo 4,6-8.16-18 - Paolo parla della sua morte come prossima: è giunto il momento che io lasci questa vita (6) e usa varie immagini per descrivere la vita e la sua fine: essa è come la corsa, che ha terminato (7); la buona battaglia, che ha combattuto (7) con impegno e per un fine giusto e secondo le regole; come una coppa di vino, che sta già per essere versata in offerta  in occasione del sacrificio in onore di Dio (6). Ma ha la gioia di poter proclamare: ho conservato la fede (7), per la misericordia di Dio per lui. Con la morte viene anche il giorno del giudizio (particolare), nel quale Gesù risorto, il Signore, si manifesterà giudice giusto e gli consegnerà la corona di giustizia (8), il premio meritato, non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore appassionato la sua manifestazione (8) nella Sua seconda venuta. Chiediamo la grazia di avere della vita e della sua fine la stessa visione di Paolo, di viverla come lui e mantenerci vigilanti sotto lo sguardo amoroso del Signore risorto e presente, in attesa dell’incontro con Lui. (b) Comunque Paolo è convinto e cosciente che Il Signore risorto però mi è stato sempre vicino e mi ha dato forza (17) nelle battaglie della vita (7), perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero per essere salvate; nel frattempo fui liberato dalla bocca del leone (17), da tanti nemici, pronti divorarlo: Satana e i suoi collaboratori capi ebrei, cristiani cattivi, i giudici corrotti. Egli è anche certo: Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno (18) per la Sua gloria, come Paolo ha vissuto per la gloria di Dio, che proclama anche adesso: a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen (18). Seguiamo Paolo in tutto. Siamo coscienti anche noi dell’opera continua del Signore in noi e con noi, di tutto quello che ha fatto e fa e farà ancora per sua misericordia verso di noi e verso il nostro prossimo: una cosa è certa comunque, che il Signore non ci lascia mai soli e ci assisterà fino al momento in cui si manifesterà a ciascuno di noi faccia a faccia e ci accoglierà nella gloria.

Eucaristia. La Messa è il memoriale della Passione e Morte del Signore e la rende presente nella sua efficacia di salvezza e di sorgente di forza per affrontare il martirio e testimoniare la propria fedeltà al Signore. La Vergine Maria e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, ci ottengano la grazia della fedeltà in ogni circostanza e anche di saperne utilizzare la sorgente nelle varie presenze del Signore, specie nell’Eucarestia. (mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. Ma voi, chi dice che io sia?… (15). A questa domanda è indispensabile rispondere in modo personale, perché la nostra vita in questo mondo e nell’eternità può assumere una fisionomia completamente diversa a seconda della risposta che diamo. E’ Dio fatto uomo e nostro salvatore o è un semplice uomo? La risposta deve esser frutto di vera e seria ricerca.

2. La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?… (13). Può essere anche utile sapere che cosa altri pensano di Gesù, che cosa di lui è stato detto da persone intelligenti e colte nel corso della storia, tenendo conto anche del contesto, in cui vivevano e la loro situazione personale. ma quel che conta è la nostra risposta personale. Studiamo, riflettiamo, chiediamo luce, preghiamo.

3. Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente… (15). Una professione di fede tipicamente ebraica: Pietro crede in Gesù come Messia, cioè come l’inviato di Dio promesso nell’AT per la liberazione degli Ebrei, quasi un nuovo Mosè, e il Figlio unico del vero Dio. A noi, che non abbiamo legame stretto con gli Ebrei, ci interessa poco la prima parte, ma la seconda è importantissima.

4. Dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui (5). Questo, insieme all’ampio spazio dato in tutta la prima parte degli Atti alla persona e all’attività di Pietro, ci dice quanto era considerato importante nella Chiesa primitiva. E’ evidente che Gesù gli aveva dato straordinari poteri rispetto a quelli degli altri e riconosciuto un ruolo di preminenza. E noi glielo riconosciamo.

5. Il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza (17). S. Paolo ci prova gusto ad affermare la sua totale dipendenza da Dio o Cristo o Spirito Santo. E cosi attribuisce a Gesù non solo la forza che riceve da Lui, la dynamis, di cui Cristo è sorgente, e che si può identificare con lo Spirito Santo, ma anche la vicinanza, che è sorgente di serenità per chi crede e ama Di. (mons. Francesco Spaduzzi)


Condividi quest'articolo

Altri articoli di Cultura


Solofra, Santi e "Tu sì ca Val".

Nel pieno della tradizione religiosa e civile, Solofra si riunirà ancora una volta per i festeggiamenti della Madonna delle Grazie e di Sant'Andrea apostolo, di seguito il programma. PROGRAMMA RELIGIOSO:2 Luglio: Memoria liturgic[...]

Cristo flagellato di Tiziano Vecellio.

Tiziano Vecellio realizzò Il Cristo flagellato intorno al 1568. In questa tela, la figura di Gesù emerge dalla penombra, investita da un fascio di luce che ne esalta il corpo martoriato. L’illuminazione drammatica e il [...]

"Mubi summer edition".

Una ricca offerta di attività ludico - didattiche animerà l’estate 2025 del Museo Irpino e della Biblioteca Provinciale S. e G. Capone di Avellino. Anche quest’anno le due istituzioni culturali della Provincia di[...]

"Liberiamo Moro dal caso Moro".

Promosso dalla fondazione Fiorentino Sullo, in collaborazione con le edizioni San Paolo e il Conservatorio Domenico Cimarosa, si terrà domani, 27 giugno, con inizio alle ore 17, presso l’auditorium Vincenzo Vitale, del Conserv[...]

Contattaci

  • Telefono: 347/ 5355964

  • Email: solofraoggi@libero.it

  • Email: ilcomprensorio@libero.it

Seguici