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LA MOSCA CINESE IN IRPINIA: O SI AGISCE O SARA’ UNO TSUNAMI AGRICOLO

Solo l’ASSOCIAZIONE ADACI STA REAGENDO, LA POLITICA DEVE FARE UN PASSO AVANTI

Un progetto per il Torymus Sinensis. O SERINO DIVENTA CULLA DELLA RICERCA SUL CINIPIDE INSIEME A MONTELLA, VOLURARA O ALTRI CENTRI, OPPURE IL RISCHIO E’ FORTE, LO SANNO TUTTI. IL POTERE E’ CONSAPEVOLE, PERCHE’ E’ TROPPO INTELLIGENTE PER NON COMPRENDERE IL GRAN DISASTRO ECONOMICO CHE STA PER COLPIRE LA BASSA IRPINIA.   Avviare la prototipizzazione di un modello di allevamento del Torymus sinensis. Quindi giunge l’ora di dire che bisogna agire, anche quando nessuno sembra ascoltarti. Una tremenda realtà si sta avvicinando all’orizzonte, LA PERSISTENZA DEL CINIPIDE. Forse l’Emigrazione sarà più forte di quella degli anni settanta e ottanta, tra il silenzio assordante di tutti coloro che appaiono contare: del vuoto di potere, della semplice indifferenza, dalla logica dell’orticello, del mio pomodoro è più rosso e più buono del tuo. Qui si sta scherzando con un futuro, quella di  un ‘area estesa dell’Irpinia, che abbraccia lavoro, sentimenti e sacrifici decennali. In questa epoca purtroppo, l’Irpinia  non ha politici di spessore, di caratura, di forte impressione battagliera. Si poteva essere d’accordo o meno, ma ai tempi delle  forze giovanili di un Avvocato Mariconda, di un Pescatore, di un De Mita, ecco, questi ultimi, come avrebbero reagito, sarebbero rimasti in silenzio?... non credo. Ma certo, avrebbero reagito diversamente, sicuramente con più vigore. Oggi manca l’oggettivo spessore politico, forse a tutti noi, perché non abbiamo il coraggio di metterci in gioco. Se il nostro territorio sta morendo è in fondo colpa della rassegnazione del potere. Siamo allo sbando. Quando non riusciremo a trovare spalle su cui piangere, lì ci accorgeremo che sarà troppo tardi. Certe cose si programmano, si costruiscono. Chi si candida in futuro dovrà avere quel briciolo di forza e spessore, anche quella di indignarsi per le cose che non vanno. Non basta il peso elettorale, non basta nemmeno vincere. Non serve che ci dicano che ci hanno rubato il futuro, questo lo hanno capito in molti, e non serve nemmeno prendersela con il potere politico locale, e come azzuffarci tra di noi, stile capponi di Renzo. Non serve a nulla. La verità è che l’Irpinia è abbandonata a se stessa, e non c’entra il potere, questa è la cosa più triste. Il potere non sa cosa fare, ed è ancora peggio. Può essere pure in buona fede, ma il dado è tratto. Non si sa cosa decidere, non si conosce la strada, perciò regna il silenzio. Ma è mai possibile che l’unica forza locale, organizzata, nell’impegno e nella ricerca di soluzioni legate al problema Cinipide sia stata un’organizzazione cittadina, l’Adaci. Allora ci si rivolge all’Adaci per le castagne, ai nonni per far sopravvivere i nipoti, e bisogna pure smetterla di pensare che nessuno voglia fare nulla. L’Irpinia ha fior di ragazzi in gamba che sono emigrati o che vivono ancora in loco, che si impegnano e cercano di trasmettere orgoglio alle proprie famiglie, ma sono esclusi, quasi non contano. Qualcuno di voi ha mai visto le famiglie irpine quando si presentano alle sessioni di Laurea per la discussione della tesi di un figlio, di un parente? Osservate i nonni dei tanti ragazzi e delle ragazze, hanno le mani doloranti di lavoro, un completo umile e dignitoso, e molti piangono persino dalla gioia. E’ LA COSA ANCOR PIù TRISTE è CHE QUESTI SIGNORI PENSAVANO DI LASCIARE UN FUTURO FLORIDO AI PROPRII NIPOTI. Forse non sarà più possibile.

 

                                                                                                                                      UNIONE COMUNI SERINESI.

ALESSANDRO GIOIA.

 

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