Le ‘stanze’ di Frida.
Venerdì, 1° Agosto, alle ore 21:00, nell’incantevole palazzo baronale Landulfo di Rodio, è stata inaugurata la mostra “Siamo tutt? Frida” dell’artista e scrittrice salernitana Paola Quatrale. L’esposizione, che sarà visitabile per tutto il mese di agosto, è stata voluta e organizzata dall’associazione Fucina Rhodium. Al taglio del nastro era presente un’ampia rappresentanza delle comunità cilentane, a partire dal primo cittadino di Pisciotta, dott. Ettore Liguori.
La mostra della Quatrale è un inno alla Libertà, che prende forma lungo le rotte di un viaggio nell’arte e nella vita dell’icona messicana Frida Kahlo, per scoprire alla fine che siamo tutti unici: tutti e tutte, tutt? originali e irripetibili. Per questo, come inciso nel titolo del libro, che affianca e accompagna la mostra, “Siamo tutt? Frida”. Non si tratta solo di accurate opere d’arte, di tele e di capitoli che tessono trame di pittura e letteratura, ma anche e soprattutto di un omaggio alla persona, all’individuo liberato dalle catene di un genere e di ruoli sociali stereotipati, da indossare fin dalla nascita come maschere pirandelliane. Si legge nel pannello introduttivo della mostra: «Abbiamo il dovere di tutelare le nostre ‘unicità in divenire’ e garantire la scoperta del sé, senza che una ‘volontà’ massificante corrompa o minacci questo sacrosanto diritto”; il diritto di essere “Liber? come la Kahlo di innamorasi di se stessi, della vita e dopo di chi vuoi, di chi ti, ‘acquieta’». Chi ci dona serenità, per realizzare le infinite promesse dell’essere. Chi ci accompagna a esplorare le sue incommensurabili potenzialità. Chi ci sostiene nella costruzione delle nostre identità in divenire. Chi accetta il cambiamento. Chi si prende cura delle nostre e altrui metamorfosi.
La mostra si articola in stanze, dove i quadri della Quatrale dialogano con gli scritti delle maggiori pensatrici del secolo scorso e non solo – da Lou Salomé ad Alda Merini, da Simone Weil a Carlo Lonzi, passando per Simone de Beauvoir e tante altre –, al fine di creare, direbbe Virginia Woolf, un’unica “stanza tutta per sé”, in cui l’individuo, la persona è libera, in un gioco di specchi, di ‘riflettere’ e autodeterminarsi, di ritrarre e dipingere la propria effige.
La prof.ssa Quatrale con la sua Frida ci invita, pertanto, a prendere parte a questo dialogo che unisce al di là dei tempi e oltre i confini, in modo attivo, perché se isolati rischiamo di essere le prossime vittime di un sistema massificante, sempre operante nella storia, contro il quale siamo chiamati a resistere come la sua Frida-Antigone, nata per essere contro – Anti-Gone – ogni forma di potere che umilia, annienta, che annichilisce le nostre diversità: il diritto di essere diversi. E l’Arte, la scrittura come la pittura, è uno degli strumenti più efficaci contro le ingiustizie e le sopraffazioni che da secoli minacciano la nostra umanità, al di là dei generi. Non a caso, Giovanna Mulas, scrittrice sarda di fama mondiale che ha curato la prefazione del libro dell’artista salernitana, afferma: «Arte come critica incessante della realtà. Paola Quatrale […] sfida gli ideali di bellezza convenzionali e contribuisce a una narrazione più autentica e inclusiva […] traghettato da un messaggio scomodo in ogni umano tempo – un No Time? –: l’amore è diversità, la bellezza è integrazione, interAzione». Con tali premesse, non perdete l’occasione di vistare la mostra “Siamo tutt? Frida” della Quatrale e abitare le ‘stanze’ in cui poter essere sé stessi… sé stess?.