Tempo d’Avvento – 8 dic.: Solennità dell’ImmacolataConcezione della B. V. M. (2025-26)
Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)
Tempo d’Avvento – 8 dic.: Solennità dell’Immacolata Concezione della B. V. M. (2025-26)
Introduzione. Oggi è il 171° anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, una verità sempre creduta dalla Chiesa, ma proclamata l’8 dicembre 1854 dal Papa Beato Pio IX. Efesini ci presenta il piano di Dio sull’uomo; Genesi il piano turbato per l’infedeltà umana; Luca il piano rivisto da Dio e le caratteristiche della Madre di Gesù.
I. Efesini 1,3-6.11-12 – (a) La seconda lettura ci mostra qual era il piano di Dio sull’umanità, su di noi, già prima della creazione del mondo, da tutta l’eternità: In lui (Cristo) ci ha scelti…, per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno di amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, benevolenza, di cui ci ha gratificati nel suo Figlio amato (3-6 passim); Dio, da sempre, aveva pensato di creare gli uomini e, in più, di farli suoi figli adottivi, ed escogitò un piano impensabile a mente umana: suo Figlio diventerà partecipe della natura umana e renderà gli uomini partecipi della natura divina (2 Pt 1,4): sarà fratello di tutti gli uomini, per renderli tutti figli di Dio. Dobbiamo avere una gratitudine sconfinata a Dio per il suo amore infinito per noi! (b) Questo piano prevede anche gli uomini come eredi (11) di Dio, coeredi di Cristo (Rm 8,17); ma era necessario prima credere alla Parola di Gesù, confidare in Lui e amarLo, cioè praticare la fede e la speranza e la carità (Gv 1,12-13). Questo era il piano di Dio, indipendentemente dalla risposta umana. Come sono andate le cose storicamente?
II. Genesi 3,9-15.20. (a) Nella prima lettura ci viene ricordato che il piano di Dio si è scontrato con la malvagità di Satana e la mancanza di fede e speranza e carità di Adamo ed Eva nei confronti di Dio; essi hanno preferito credere alla promessa di Satana e sperare in lui anziché in Dio, e così hanno perduto la vita divina e i doni soprannaturali e quelli preternaturali dell’impassibilità, immortalità, integrità. La mancanza di fede, speranza e carità, verso Dio da parte dei progenitori si manifesta nella disobbedienza a Dio: risalta specie la mancanza di carità verso Dio, che essi avrebbero dovuto amare sopra ogni cosa se non altro per gratitudine, perché Dio li ha creati e li ha benedetti con tanti benefici. Ogni nostro peccato è preferire i suggerimenti del diavolo alla Parola di Dio. Quale pazzia e ingratitudine! (b) La conseguenza del peccato dei progenitori è la rottura dell’uomo con Dio: Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto (10); col prossimo (la donna e l’uomo): La donna… mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato (12), Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ed egli ti dominerà (16); con se stesso: conobbero di essere nudi (7); con la natura: maledetto sia il suolo per causa tua! (18). Persino l’avere figli, che doveva essere la gioia più grande, diventa fonte di dolore nel non averli e nell’averli e nel portarli avanti nella crescita (16). (c) Dio punisce anzitutto Satana con giustizia: Io porrò inimicizia fra te e la donna, la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno (15), cioè ci sarà una donna, esente dal peccato originale e personale, che avrà un discendente, che schiaccerà la testa a Satana; poi punisce i nostri progenitori, ma con misericordia, come appare dalla promessa del Salvatore; essi sono espulsi dal paradiso terrestre e perdono i doni soprannaturali e preternaturali di Dio e sono indeboliti nelle capacità naturali. Così nasciamo tutti i discendenti dei progenitori. E’ nella loro colpa l’origine di tutti i danni, che abbiamo al presente, e della dannazione di tanti… ma perdoniamoli: forse, al loro posto, avremmo fatto di peggio!
III. Lc 1,26-38 – 1. Dio non rinuncia a realizzare il suo piano di fare gli uomini suoi figli adottivi. Vi apporta una modifica e ne fa un piano di salvezza – parliamo in termini umani... (a) Il Figlio di Dio si incarna comunque ma ci sarà la redenzione, cioè gli uomini saranno salvati dall’obbedienza amorosa di Gesù al Padre e noi dovremo seguire il Suo esempio: (Gesù Cristo), pur essendo nella condizione di Dio… svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo e diventando simile agli uomini…umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce (Fil 2,6-8 passim). In sostanza il piano di Dio resta: attraverso il Figlio fatto uomo gli uomini diventeranno figli adottivi di Dio, ma questo si realizzerà in un clima di sofferenza per il Figlio di Dio incarnato, che dovrà espiare i peccati degli uomini per ottenere loro il perdono. Gesù verrà ad espiare il peccato originale dei progenitori e gli altri loro peccati personali, il peccato originale contratto dai loro discendenti e i loro peccati personali, e così attraverso la fede, e speranza e carità, e il battesimo gli uomini diventeranno membra del Corpo di Cristo e figli adottivi di Dio, parteciperanno alle sue sofferenze con le proprie sofferenze: E se siamo figli, siamo anche eredi…, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria (Rom 8,17) e così saranno salvati. Ammiriamo l’infinita sapienza, bontà e potenza di Dio. (b) Il Vangelo ci ricorda l’annuncio dell’Angelo a Maria. Fondamentalmente sono gli stessi i personaggi presenti nella prima lettura e nel Vangelo, con le varianti necessarie. In Genesi c’è Dio che punisce, Adamo ed Eva peccatori, l’angelo decaduto istigatore al male; nel Vangelo c’è Dio che manda l’Angelo buono alla nuova Eva, favorita da Dio e quindi immacolata - senza peccato originale e peccati personali, come lo erano i progenitori prima della ribellione -, perché accetti di diventare la madre del nuovo Adamo, Gesù, che dovrà salvare l’umanità. Adamo ed Eva erano senza peccato, poi diventano peccatori; la nuova Eva e il nuovo Adamo sono senza peccato e tali resteranno per tutta la vita: Gesù è vero Dio e vero uomo ed è impossibile che Dio possa peccare; Maria deve essere madre del Figlio di Dio e non può avere niente a che fare col diavolo. Da tutto questo possiamo riflettere quanto Dio odia il peccato. (c) Il Vangelo ci mostra Maria: a. che crede alla Parola di Dio, che le viene attraverso l’Angelo e quindi pratica la fede; b. che ripone la sua fiducia in Dio che l’aiuterà, pur mettendosi lei a rischio di essere accusata di adulterio, perché non ha concepito dal suo promesso sposo, nonostante già impegnata in un fidanzamento, che presso gli ebrei dava gli stessi diritti e doveri del matrimonio, e quindi pratica la speranza; c. che per amore a Dio e agli uomini accetta il piano di Dio su di lei, consentendo a diventare la madre di Dio, e in questo modo pratica la carità verso Dio e verso il prossimo. Esempio che ovviamente noi dobbiamo seguire.
2. (a) Resta da ricordare che l’Immacolata Concezione è un titolo molto gradito alla Madonna e che la negazione di questa verità è uno dei peccati che offendono il Cuore Immacolato di Maria e attirano l’ira di Dio sull’umanità, come fu rivelato a Lucia di Fatima. La Madonna ha mostrato di avere una preferenza straordinaria per questo titolo. Dal 1830 in poi praticamente ogni apparizione importante ha un riferimento all’Immacolatezza della Madonna. (a) Nel 1830 a Parigi la Madonna appare a S. Caterina Labouré e ordina di coniare la Medaglia, definita dalla gente “Miracolosa” per le tante grazie che ottiene a chi la porta addosso: è la medaglia dell’Immacolata sia perché la Madonna vi è rappresentata come Immacolata, cioè vestita di bianco e con il serpente schiacciato dai suoi piedi, sia perché intorno all’immagine della Madonna c’è l’invocazione: O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi. (b) Nel 1846 a La Salette ancora in Francia la Madonna si presenta ai due ragazzi Massimino e Melania tutta vestita di bianco. (c) Nel 1858 sempre in Francia, a Lourdes, appare per la prima volta l’11 febbraio e poi per 17 volte ancora: è vestita di bianco con la fascia azzurra alla vita e dichiara il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, dicendo “Io sono l’Immacolata Concezione”, una formula che per noi è ormai familiare, ma che allora suscitò sorpresa, perché non era quasi mai usata, e certamente non la poteva conoscere l’analfabeta Bernardetta: questo fatto fece cadere ogni dubbio intorno alla verità delle apparizioni all’Abate Peyremale, suo parroco diffidente. (d) Nel 1917 a Fatima si presenta come Cuore Immacolato di Maria... e potremmo continuare... (b) Onoriamo l’Immacolata, evitando i peccati personali, quelli veniali e tanto più i mortali. Guardiamo nella nostra coscienza, ripensiamo alle nostre confessioni, vediamo quali sono i peccati più frequenti e lottiamo seriamente per eliminarli dalla nostra vita; il primo passo nella vita spirituale è proprio la lotta al peccato grave. Ma lottiamo anche contro il peccato veniale, perché arreca un grande disordine nella nostra vita spirituale. La lotta contro il peccato si concretizza nella pratica della fede, speranza e carità, che amche la Madonna ha praticate, perché attraverso di queste raggiungeremo la salvezza. (c) Affidiamoci al Cuore Immacolato di Maria, che è così gradito a Dio e lo deve essere anche per noi. Recitiamo spesso: O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te. Per la tua immacolata concezione, o Maria, rendi puro il mio corpo e santa l’anima mia. Cuore Immacolato di Maria, prega per noi
EUCARESTIA. Essa è la sorgente di ogni forza per lottare contro il peccato. Al Cuore Immacolato di Maria e a S. Giuseppe suo sposo, ai nostri Angeli custodi e ai nostri santi Patroni, chiediamo la grazia di lottare contro ogni forma di peccato nella nostra vita e di praticare la fede speranza e carità come hanno fatto loro. (mons. Francesco Spaduzzi)