Dieci anni dedicati all'infanzia in Irpinia.
La nuova gestione dell’Accademia dei Giorni Felici compie dieci anni all’insegna dell’infanzia.
Un’altra significativa tappa è stata raggiunta da un’istituzione educativa del territorio, da tempo nel cuore delle famiglie irpine: la nuova gestione dell’Accademia dei Giorni Felici taglia il traguardo dei dieci anni.
Dopo la delicata fase attraversata nel 2015, con una temporanea chiusura, la scuola dell’infanzia paritaria di Avellino ha immediatamente ripreso il cammino, salvaguardando posti di lavoro, consolidando e rilanciando un’esperienza ampiamente riconosciuta dalla comunità locale.
Dalla storica sede di via Ferrante, le attività si sono successivamente estese anche alla struttura di via Oscar D’Agostino, con la scuola primaria paritaria e il nido d’infanzia.
“E’ stata una sfida impegnativa – ha affermato la dirigente scolastica Amalia Falzarano – che ci ha messo alla prova, ma grazie al lavoro di tutto lo staff siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi. Oltre alle competenze professionali, occorrono dedizione e passione. Ci siamo sempre considerati come una grande famiglia: educatori, docenti, allievi e i genitori. Al centro dell’attenzione ci sono ovviamente i bambini. E’ un vero e proprio percorso quello che diversi di loro intraprendono con noi: li prendiamo in carico a pochi mesi per condurli per mano fino ai dieci anni, trascorrendo insieme una buona parte della giornata, a seconda della fascia d’età, dalle 7,30 del mattino fino alle 16, con un servizio mensa con prodotti cucinati in sede, proponendo non soltanto attività ludiche, educative e didattiche, in base al ciclo scolastico che frequentano, ma anche laboratori, come il corso di chitarra, di inglese con insegnanti di madre lingua o le discipline sportive. Il nostro intento è sviluppare le attitudini personali di ognuno, farli crescere apprendendo e divertendosi. Anche d’estate, quando scuole e asili chiudono, noi organizziamo i campi estivi”.
“Non era affatto semplice e scontato – conclude la dirigente – riuscire a costruire una realtà a misura di bambini, ma possiamo dire di esserci riusciti, mettendoci in gioco quotidianamente, affrontando anche momenti difficili come l’emergenza Covid, sapendo che la sfida continua.
In un mondo, in una società che talvolta trascura i bambini, li mette in pericolo, li trasforma in bersagli di violenze sistematiche e della guerra, noi non abbiamo dubbi su ciò che sia un bambino, non abbiamo bisogno di “definirlo”, sappiamo bene le cure e le attenzioni di cui ha bisogno e che tutti i bambini hanno diritto a ricevere. I dieci anni del nostro nuovo percorso quindi non potevamo che festeggiarlo in mezzo ai bambini e con le loro famiglie, anche se con la tristezza nel cuore per quanto succede a tanti altri nostri piccoli figli”.