L’essere umano si inaridisce se si crogiola nel malessere...
E non vi sembra che questa concezione dell’Uomo in unione con il Creato Intero sia di grande consolazione e speranza?
Questa domanda è stata la conclusione dell’articolo del 26/09/2018, nel quale si è presentata a linee generali una parte dell’attività del Naturopata.
Consideriamo i 2 punti essenziali della domanda:
1) La concezione dell’Uomo in unione con il Creato
2) La consolazione e la speranza che ne derivano.
Il Naturopata ha una visione olistica dell’Essere umano: lo guarda, cioè, nel suo insieme di corpo, mente, anima, interagenti tra loro, con l’Ambiente circostante e con l’Universo.
Ogni parte è in relazione con il tutto e si influenzano reciprocamente. Concretamente?
Ho pensieri cupi, la mia anima si intristisce, il mio corpo si abbatte, il mio stato d’animo mi stende a tappetino, le mie relazioni con le persone ne risentono, diffondo intorno a me cupezza e oscurità.
Al contrario, ho pensieri gioiosi, la mia anima giubila, il mio corpo sorride, le mie relazioni sono felici, diffondo intorno a me gioia e luce.
E’ una semplificazione che permette di comprendere che noi possiamo agire su qualsiasi punto di noi stessi (corpo, mente, anima) per cambiare in meglio la nostra vita , permeando noi stessi di benessere, serenità, luce, con la quale illuminare il posto in cui viviamo.
Arriviamo così al 2° punto. Nella luce ci sono anche la consolazione delle nostre tristezze e la speranza di liete risoluzioni.
A consolazione e speranza, noi Solofrani dovremmo essere particolarmente sensibili, visto che siamo Custodi di un Santuario, in rovina da un bel po’per nostra somma vergogna , dedicato alla Madonna della Consolazione e della Speranza. Gli Antichi ci vedevano lungo: sapevano che consolazione e speranza sono tasti da suonare per evitare di farsi bloccare da sofferenze e dispiaceri e per poter procedere spediti nel cammino della vita.
Lo stesso Dott. Edward Bach, il papà degli universalmente noti Fiori di Bach, aveva individuato dei Fiori ad hoc.
L’essere umano si inaridisce se si crogiola nel malessere, nella ricerca del compatimento altrui, quasi una giustificazione per esprimere disagio e cattiveria. La disponibilità a consolarsi e a lasciarsi consolare diventa un balsamo vivificatore, che permette di porre un fermo al proprio male, accettarlo, trarne insegnamento e andare avanti. La speranza è compagna in questo cammino, sostiene, spinge, illumina, a volta si pone come meta.
Un essere umano, così ben provvisto e sostenuto, quale strada può intraprendere?
Naturopota Teresa Gagliardi