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“Siamo tutt* Frida”.

Ad ArteViva, l’opera dell’artista Paola Quatrale.

Domenica, 13 luglio, alle ore 20:30, nel suggestivo borgo di Perdifumo (SA), nell’ambito dell’evento “ArteViva, un'esposizione all'aperto”, organizzato dalla Pro Loco Perdifumo e frazioni, l’artista e scrittrice della Valle dell’Irno, Paola Quatrale, docente dell’I.C. “Francesco Guarini” di Solofra, presenterà al pubblico la sua opera prima: “Siamo tutt? Frida ”, pubblicata dalla casa editrice internazionale LFA Publisher. Dialogherà con l’autrice, la professoressa Anna Veneroso, in arte Anna Venerart, che per l’occasione esporrà alcuni suoi dipinti.

Il libro della Quatrale è un inno alla Libertà, che prende forma lungo le rotte di un viaggio nell’arte e nella vita dell’icona messicana Frida Kahlo, per scoprire alla fine che siamo tutti unici: tutti e tutte, tutt? originali e irripetibili. È un omaggio alla PERSONA, all’individuo liberato dalle catene di un genere e di ruoli sociali stereotipati, da indossare fin dalla nascita come maschere pirandelliane. Si legge nella quarta di copertina del libro: «Abbiamo il dovere di tutelare le nostre ‘unicità in divenire’ e garantire la scoperta del sé, senza che una ‘volontà’ massificante corrompa o minacci questo sacrosanto diritto”; il diritto di essere “Liber? come la Kahlo di innamorasi di se stessi, della vita e di chi ti ‘acquieta’». Chi ci dona serenità, per realizzare le infinite promesse dell’essere. Chi ci accompagna a esplorare le sue incommensurabili potenzialità. Chi ci sostiene nella costruzione delle nostre identità in divenire. Chi accetta il cambiamento. Chi si prende cura delle nostre e altrui metamorfosi: perché la vita è in-coerente per natura. Consapevoli, alla stregua del “Galileo” di Bertolt Brecht, che «Nur die Toten lassen sich nicht mehr von Gründen bewegen!»: è risaputo che solo “i morti non cambiano idea”. La vita è mutevole, la morte è una lapide.
Il libro si compone di 13 capitoli che prendono spunto da altrettante tele dipinte dalla Quatrale – questi alcuni titoli: “Frid?m”; “Le due io”; “Io ho in mente me”; “Natura morta viva”; “Phrida. Siamo tutte Anti-gone”; “Pietà”… – al fine di coinvolgere il lettore in un dibattito a distanza su alcune problematiche rimaste irrisolte nel corso dei secoli. La prof.ssa Quatrale e l’artista Anna Venerart ci invitano, pertanto, a prendere parte al dialogo, in modo attivo, perché se isolati rischiamo di essere le prossime vittime, uniti… unit? possiamo fare la differenza: rappresentiamo la soluzione. E l’Arte, la scrittura come la pittura, è uno degli strumenti più efficaci contro le ingiustizie che da secoli minacciano la nostra umanità, al di là dei generi. Non a caso, Giovanna Mulas, scrittrice sarda di fama mondiale che ha curato la prefazione del libro dell’artista salernitana, afferma: «Arte come critica incessante della realtà. Paola Quatrale […] sfida gli ideali di bellezza convenzionali e contribuisce a una narrazione più autentica e inclusiva […] traghettato da un messaggio scomodo in ogni umano tempo – un No Time? –: l’amore è diversità, la bellezza è integrazione, interAzione». Con tale premessa, sarà impossibile mancare all’evento del 13 luglio, anche perché sarà l’occasione per onorare l’icona messicana nel giorno della sua morte – Frida Kahlo muore il 13 luglio del 1954 –; per celebrarla, in quanto, come definita dalla Quatrale in un quadro-capitolo del suo libro, “Santa Frida”, in cui si legge: «La sofferenza è la matrice – pagana e cristiana, di una Didone come di una Maddalena – che ne fa, della Kahlo, una Santa laica e, allo stesso tempo, ieratica. Tutta la santità di Frida è nelle parole di un’altra grande donna che si è immolata a simbolo di una cristianità laica, Simone Weil, la quale scrisse: “La grandezza suprema del cristianesimo viene dal fatto che esso non cerca un rimedio sovrannaturale contro la sofferenza, bensì un impiego sovrannaturale della sofferenza.”». Ed è nella sofferenza che tutti siamo, tutti e tutte diveniamo Sant?.

 

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