Solofra. Istituzione del SNPA: “grandi speranze” per il distretto conciario?
Il 14 gennaio entrerà in vigore la legge 132 del 2016, che istituisce il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (Snpa). Un momento storico per le agenzie ambientali in Italia, delle Regioni e delle Province autonome, che lavoreranno in stretta sinergia con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) su molte questioni di interesse comune. Il Snpa racchiuderà tutti i compiti istituzionali in materia di controlli ambientali, monitoraggio dello stato degli ecosistemi, diffusione e promozione della conoscenza dell'ambiente. Obiettivo primario di questa riforma è rendere più omogeneo il funzionamento dei controlli ambientali su tutto il territorio italiano, con un quadro di procedure e di conoscenze semplice e uniforme per i cittadini e le imprese. Altra novità introdotta dalla legge 132 è la possibilità di attivare un intervento delle Agenzie su segnalazione diretta dei cittadini, e inoltre la possibilità di individuare, nel personale delle Agenzie, dipendenti con qualifica di Ufficiale di polizia giudiziaria. Ma bisognerà attendere una serie di decreti attuativi successivi per poter conoscere le modalità operative con cui queste novità verranno attuate.
La legge 132, frutto di un consenso diffuso nel rilanciare il sistema di protezione ambientale in Italia, ha origine dall’unificazione di tre diverse proposte, i cui primi firmatari sono, rispettivamente, Ermete Realacci, attuale presidente della Commissione Ambiente della Camera, Alessandro Bratti, ex dg dell’Arpa Emilia Romagna e attuale presidente della Commissione bicamerale “ecomafie”, e il deputato Massimo De Rosa, che a Montecitorio è vicepresidente della Commissione Ambiente. Proprio il presidente Alessandro Bratti, su Ecoscienza, periodico dell’agenzia ambientale dell’Emilia-Romagna, n.3 del 2016, intervenendo sulla legge 132, afferma “Non vi è dubbio che le imprese virtuose in Italia oggi sono la stragrande maggioranza, ma si trovano spesso a dover competere con altre che si insinuano nelle carenze normative e lucrano risparmiando su investimenti indispensabili per non impattare sull’ambiente”. Parole che si cuciono a moltissime realtà produttive, così come al distretto conciario solofrano. “La legge 68/2015 votata quasi all’unanimità per l’introduzione dei reati ambientali nel codice penale e la riforma del sistema delle agenzie ambientali – continua Bratti – insieme ai numerosi provvedimenti di semplificazione dei percorsi autorizzativi, vanno a costituire un quadro normativo moderno e più tutelante per le imprese di qualità che fanno dell’innovazione e della legalità la base delle loro scelte strategiche. Queste norme hanno anche l’obiettivo di dare una concreta risposta alla crescente preoccupazione dei cittadini riguardo al rapporto ambiente-salute”.
Alla luce di quanto detto è auspicabile che tutte le norme in ottica ambientale siano sempre attuate ed applicate con lo scopo di superare l’attuale situazione, inoltre il rafforzamento dei controlli non comporta mai un ostacolo allo sviluppo economico, ma anzi lo tutela.
Antonio Giannattasio