Il paradosso dell'acqua pubblica.
"Si chiede alle famiglie di pagare di più per un servizio che viene erogato sempre meno".
Mentre i cittadini irpini soffrono razionamenti e disservizi, gli aumenti tariffari imposti rappresentano una doppia penalizzazione inaccettabile. Denunciamo con forza questo paradosso: si chiede alle famiglie di pagare di più per un servizio che viene erogato sempre meno.
La gestione pubblica dell'acqua deve essere preservata e potenziata come bene comune, ma deve garantire efficienza e qualità. Essere pubblica non deve diventare un alibi per inefficienze, così come le criticità non possono giustificare ipotesi di privatizzazione che rappresenterebbero un tradimento del mandato referendario del 2011.
Dobbiamo difendere con forza il carattere pubblico del servizio idrico pretendendo al contempo investimenti straordinari per ammodernare la rete colabrodo. Chiediamo trasparenza totale nella gestione e nella tariffazione e maggiore partecipazione cittadina nei processi decisionali. Ma ad oggi ciò che è necessario è un blocco immediato degli aumenti tariffari finché non sarà garantito un servizio degno di questo nome.
La sfida è dimostrare che il pubblico può e deve funzionare meglio del privato, per il bene della comunità.
Per questo sosteniamo e chiamiamo tutta la cittadinanza a partecipare all'iniziativa convocata dal Comitato Uniamo Le Forze per L' Acqua lunedì 25 Agosto ad Avellino e all'assemblea dei sindaci Mercoledì 27 Agosto a Napoli con un presidio regionale.
L'acqua è vita, non merce. La nostra lotta è per un servizio pubblico efficiente che resti saldamente nelle mani della comunità.
Perché un rubinetto asciutto è il fallimento di una comunità, mentre un sistema di gestione pubblica dell'acqua ed efficiente è il suo riscatto.
Arturo Bonito
Segretario Provinciale
Partito della Rifondazione Comunista- Federazione Irpina