Cittadinanzattiva ed il colabrodo della rete idrica:"Illustrissimo Sig.Procuratore della Repubblica..."
Illustrissimo Sig.Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, la sottoscritta Marcarelli Angela, nata a Paupisi (BN) 8.6.1964, residente a Montefalcione (AV), C.da Cataldi n.8, coniugata, insegnate, cell.349-5103083, identificabile attraverso fotocopia carta identità fronte retro allegata in file, nella sua qualità di Coordinatrice dell'A.T. Cittadinanzattiva Montefalcione Avellino Bassa Irpinia Rete Tutela del Consumatori di Avellino, in relazione alla richiesta di fallimento da parte dell'Ufficio del PM dell'Alto Calore Servizi di Avellino ancora pendente presso il Tribunale Sezione Imprese Napoli, sebbene soggetto non legittimato, si sente in dovere di fornirle di seguito nuovi elementi da sottoporre alla valutazione della S.V. per il prosieguo che, a nostro avviso civico, potrebbero avere una possibile positiva risoluzione del procedimento fallimentare con l'auspicato salvataggio dell'Alto Calore Spa. In sintesi l'Assemblea Territoriale di Cittadinanzattiva che rappresento, in collaborazione con quelle di Ariano Irpino e Benevento a fine 2017 inizio 2018, attraverso una petizione popolare sottoscritta da circa 6000 cittadini delle Province di Avellino e Benevento, sostenuta dai due precedenti Prefetti delle stesse province, si è giunti già nel 2019 ad ottenere un finanziamento dalla Regione Campania tramite fondi FSC 2014/2020 per circa 60 progetti per le sostituzioni delle reti idriche dell'Alto Calore Spa e GESESA per diversi comuni delle due citate province. Ebbene nonostante delibere e determine esecutive della Regione Campania che imponevano la realizzazione dei lavori a partire dalla prima trance di 20 milioni di euro già dal 2019 ad oggi risulterebbe tutto bloccato e dalla corrispondenza intercorsa finora con l'Alto Calore Spa non è chiaro ancora il motivo. Il Presidente dell'Alto Calore Spa Dr. Michelangelo Ciarcia solo nelle sue pubbliche dichiarazioni riportate dai mezzi di stampa le scorse settimane riferiva che i 60 milioni finanziati per la sostituzione rete idriche colabrodo erano stati impegnati dalla Regione Campania per soddisfare l'emergenza Covid anche perchè a causa dell'aumento dei prezzi alcuni bandi fatti erano andati deserti. Nelle stesse ultime settimane il Presidente dell'EIC Dr. Mascolo, sempre a mezzo stampa, affermava che 11 dei sessanta milioni di euro erano stati già spesi per migliorare le infrastrutture dell'Alto Calore Spa e degli altri 49 non dava alcuna spiegazione. Sig. Procuratore, il puntuale investimento dei 60 milioni di euro per la sostituzione delle rete idriche fatiscenti dell'Alto Calore avrebbe sortito due effetti determinanti per sostenere la possibile solvibilità dell'Alto Calore Spa e subire il procedimento fallimentare anche con una positiva risoluzione: il primo riferito all'immediato risparmio dei costi insostenibili della bolletta dell'energia elettrica per pompare l'acqua nelle vasche di Cassano che prima degli aumenti triplicati dovuti alla guerra dell'Ucraina si attestavano a circa 250mila euro mensili con la conseguenza che a causa delle perdite solo il 35 per cento dell'acqua pompata raggiungeva i rubinetti di casa l'altro 65 si perdeva per le reti colabrodo; il secondo rifletteva al miglioramento delle infrastrutture attraverso l'efficientamento delle stesse, della riduzione per oltre la metà delle spese dell'energia elettrica per il pompaggio per il sollevamento dell'acqua a Cassano ed infine non per importanza la quotidiana spesa delle numerosissime riparazioni di una rete idrica che per il suo generale stato di vetustà non è assolutamente più riparabile. Accade che alle ore 10,00 si ripara una perdita ed alle 10,30 successive dopo che la condotta viene posta a pressione si rompe nuovamente a pochi metri. La misura per verificare quanto influisce la spesa di riparazione può essere facilmente rilevata estrapolando le quotidiane fatture. Pertanto, nonostante queste priorità non siano comuni ad altre reti della Regione Campania perchè l'acqua giunge per caduta, a partire dalla Regione Campania e tutte le Istituzioni EIC, Distretto Ambito Calore Irpino ed Alto Calore non si sono attivate per tempo ed in modo diligente per realizzare i lavori già cantierabili e regolarmente finanziati con i citati 60 milioni di euro. La regione aveva addirittura sopperito al problema dell'affidamento al gestore individuando con altro deliberato del 2019 quali soggetti attuatori i Comuni interessati ai progetti approvati e nonostante ciò nulla è stato fatto. Se i 60 milioni risultano ancora non spesi riteniamo che essi devono essere necessariamente considerati nella valutazione della procedura fallimentare in quanto restano comunque un importante capitale anche in prospettiva del miglioramento infrastrutturale dell'Alto Calore Spa anche nel declinato risparmio di spese di energie elettrica e ripetute riparazioni delle fatiscenti rete. Per i dettagli si rimanda alla nostra pec del 19.2.2022 inevasa e comunque elusa nelle puntuali richieste con tutta la precedente corrispondenza allegata in un unico file, sulla base della quale si richiede al Sig. Procuratore la valutazione per il seguito di competenza nella trattazione del procedimento fallimentare dell'Alto Calore Spa in carico al Tribunale Sezione Imprese di Napoli. Al Ministero per il Sud nell'attuazione delle competenze DPCM 1.6.2018 e DPCM 27.6.2018 si chiede di eseguire vigilanza e verifica sulla regolarità dell'impiego del finanziamento dei 60 milioni di euro attribuito per la priorità assoluta per la sostituzione delle citate rete idriche attinti dai fondi FSC 2014-2020 che, come detto, possono avere positivi riflessi nell'epilogo del procedimento fallimentare dell'Alto Calore, disponendo all'esito anche il Commissariamento per sopperire all'inerzia delle Istituzioni a partire dalla Regione Campania per realizzare con ogni consentita urgenza i lavori finanziati. All'Ispettorato della funzione pubblica si chiede in relazione ai compiti attribuiti dell'art.60 comma 6 del decreto legislativo 30.3.2001 n.165, come ridefiniti dall'art.71 del decreto legislativo 27.10.2009 n.150 e successive modificazioni ed integrazioni la dovuta vigilanza sulla conformità dell'azione amministrativa ai principi di imparzialità e buon andamento sui fatti segnalati adottando all'esito ogni urgente iniziativa che il caso richiede. Al difensore civico si chiede infine un suo intervento per quanto di propria competenza. Al Consiglio di Amministrazione dell'Alto Calore, al Distretto dell'Ambito Calore Irpino ed all'EIC si fa esplicito invito a soprassedere da ogni eventuale iniziativa di una paventata divisione del Distretto dell'Ambito Calore Irpino con il Distretto dell'Ambito Calore e Distretto dell'Ambito Irpino o comunque diversamente declinati poiché tale procedura in costanza della trattazione del procedimento fallimentare in capo all'Alto Calore Spa potrebbe avere risvolti negativi con la conseguenza di precludere pure la possibilità di una forma di concordato preventivo che per i nuovi elementi forniti potrebbe metterlo al riparo dal più grave esito delle conclusioni delle procedura fallimentare. Allegasi file denominato fall.Alto Calore che comprende tutta la corrispondenza citata oggetto di esame e nell'ultimo e penultimo allegato la carta identità della scrivente e l'editoriale del Direttore Gianni Festa riportato sul quotidiano online corriereirpinia.it del 13.07.2022 recante "La Grande Vergogna" rispetto ad un declinato disegno per far fallire l'Alto Calore per i cui dettagli si rimanda all'inderogabile esame. Sicuri di un vostro positivo interessamento, restando a disposizioni di ogni eventuale ulteriore chiarimento si porgono cordiali saluti Firmato la Coordinatrice dell'A.T. Cittadinanzattiva Montefalcione Avellino Bassa Irpinia Rete Tutela Consumatori di Avellino Angela Marcarelli