Tempo di Natale - 6 gennaio: Epifania del Signore
Nota introduttiva: Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la preghiera personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni
mons. Francesco Spaduzzi francescospaduzzi@gmail.com
Tempo di Natale - 6 gennaio: Epifania del Signore
I - Matteo 2,1-12 – (a) Un gruppetto di Magi, probabilmente astrologi orientali – Iraniani? Arabi? 3? Re? Non sappiamo! -, hanno visto sorgere una stella nuova e, secondo le loro credenze, la interpretano come annuncio della nascita di un grande re (cfr. 2); così decidono di mettersi in cammino verso occidente, Gerusalemme (1 Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme), seguendo il movimento della loro Stella, che era opposto a quello di tutte le altre; vogliono adorare il re bambino (cfr. 2) e conoscono bene solo questo tipo di scienza e ne seguono le direttive; Dio nella sua bontà si serve della loro scienza e del loro linguaggio per attirarli a Gesù; Egli vuole che non solo gli ebrei, ma anche i pagani Lo conoscano, Lo adorino e si salvino nell’incontro con Lui. E’ caratteristica della condiscendenza di Dio che, per farsi conoscere e amare, usi il linguaggio umano per farsi capire. Adoriamo l'infinita sapienza e bontà di Dio, che si piega sugli uomini per elevarli a sé. (b) La Stella guida i Magi a Gerusalemme e poi scompare (cfr. 9); essi vanno alla reggia, convinti di trovare lì il nato re (2 e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo»), e provocano l'agitazione di Erode, che temeva sempre che altri gli potessero sottrarre il regno - perciò ammazzò anche alcuni figli - e di Gerusalemme (3 All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme), che conosceva le fissazioni di Erode e ne aveva paura. Poiché non erano nati bambini nella reggia, Erode pensa subito al Messia, suo possibile concorrente, e si informa dagli esperti, sacerdoti e scribi, dove deve nascere il Messia (4 Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo). Essi rispondono che deve nascere a Betlemme secondo la profezia di Michea: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6 E tu, Betlemme, terra di Giuda,/ non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:/ da te infatti uscirà un capo/ che sarà il pastore del mio popolo, Israele (5-6; cfr Mic 5,1). Erode, idumeo, si è convertito all'ebraismo solo esternamente per compiacere i suoi sudditi tutti Giudei, ma non crede e pratica ben poco; perciò non crede neanche alla profezia; se ne serve per mandare i Magi a Betlemme, ma prima si informa su vari particolari di ciò che hanno visto (7 Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella); poi li invia chiedendo loro di informarlo, perché vuole andare ad adorarlo pure lui (8 e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo») per fargli la festa. I capi religiosi e civili si turbano, ma non si muovono per andare a Betlemme e verificare la notizia della nascita del Messia, perché purtroppo neanche loro credono e non si interessano. I Magi non si lasciano impressionare da queste indifferenza, ma ascoltano la profezia e credono in essa. Essi fanno un grande salto di qualità: passano dalla semplice scienza alla fede nella Parola di Dio e agiscono di conseguenza. Nella fede rassomigliamo ai capi religiosi ebrei o ai Magi? Che vergogna se imitiamo i capi ebrei, che non fanno 8 km per arrivare a Betlemme, mentre i Magi ne hanno fatto centinaia, e forse migliaia, per arrivare da Gesù. Conosciamo le Sacre Scritture e in particolare quello che nell’AT e nel NT si dice di Gesù? Le leggiamo ogni giorno per incontrarvi Dio e siamo disposti a fare qualsiasi sacrificio, per dargli il posto centrale nella nostra vita?
2. I Magi partono per Betlemme (9 Udito il re, essi partirono), sostenuti solo dalla loro fede nella Parola di Dio e dalla compagnia della Stella, che riappare e li guida fino alla dimora di Gesù (9 Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino); grandissima è la loro gioia (10 Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima). Qui è la metà del loro lungo e faticoso viaggio: Gesù e sua madre Maria (11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre); adorano il Bambino (11 si prostrarono e lo adorarono) e danno a Maria per Lui i loro doni (12 Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra), che sono così interpretati: l’oro per indicare la regalità, l’incenso la divinità, la mirra la morte e resurrezione. Poi intraprendono il viaggio di ritorno, ma per una via diversa, per evitare l'incontro con Erode: sono stati avvertiti in sogno da Dio (12 Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese). (a) Sull’esempio dei Magi, non preoccupiamoci di ciò che pensano gli altri, ma di quello che ci dice la Parola di Dio su qualsiasi argomento di fede o di morale. (b) Dio non lascia soli i Magi e non abbandona mai coloro a cui ha affidato una missione; egli accompagna ogni nostro passo e ci sostiene in ogni difficoltà e ci protegge, anche ricorrendo a miracoli. (c) La nostra meta eterna è Dio, ma già ora, in questo mondo, Gesù e Maria, il redentore e la corredentrice, ci stanno vicini nei loro vari segni di presenza – e anche senza segni –, grazie alla loro intercessione e protezione e per la nostra invocazione, contemplazione e imitazione.
II - Isaia 60, 1-6 - (a) Isaia invita Gerusalemme a guardarsi intorno (4 Alza gli occhi intorno e guarda): le tenebre ricoprono la terra (2 Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli) e ma alla Città Santa sta avvicinandosi il Signore, che è la sua luce (1 perché viene la tua luce); la presenza di Dio si manifesta in lei con la sua luce (1 la gloria del Signore brilla sopra di te; 2 la sua gloria appare su di te), perché Egli è la sorgente della luce (2 ma su di te risplende il Signore), il suo sole, fonte di luce e di calore. Di qui l’esortazione a tirarsi su e a rivestirsi della luce, che è Dio (1 Alzati, rivestiti di luce). Questa luce arriva ai confini della terra, cosicché i popoli e i loro re si muoveranno guidati e illuminati da tale luce (3 Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere). Dio è luce e calore e dove c’è Lui esplode la vita naturale e soprannaturale. Anche la sua Parola è luce e, se messa in pratica, diventa luce e vita per chi l'osserva. Già nell'AT questo è affermato, ma nel NT lo è soprattutto Gesù, che è un sole che sorge dall’alto (Lc 1,78). (b) Gerusalemme scoprirà altre cose straordinarie, che avvengono intorno a lei: anzitutto le ricchezze dei popoli della terra e del mare vengono portati a lei (5 perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti), e arriveranno sugli animali da soma (6 Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso), e i popoli mostreranno la loro adesione a Dio d'Israele (6 e proclamando le glorie del Signore); ma la sua gioia più grande (5 Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore) sarà veder tornare dalle varie parti del mondo i propri figli, e le sue figlie portate in braccio come i personaggi importanti (4 tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio),. Dio è sorgente di ogni bene per gli israeliti e per il mondo; tale e Gesù, Dio fatto uomo, per tutti gli uomini; così lo vedevano i popoli e le persone, che si convertivano e si convertono a Lui. Vediamo la differenza fra i paesi di antica fede cristiana e gli altri paesi del mondo: i primi sono ben più civili, specialmente nelle leggi, che cercano sempre di tutelare le libertà individuali e conciliarle con i diritti della comunità; vediamo cosa sta avvenendo in Afghanistan: p. es. i diritti delle donne vengono spazzati via dai terroristi talebani, che certo non sono cristiani; purtroppo gli Americani si sono comportati malissimo, abbandonando un intero popolo nelle loro mani. Purtroppo da un po' di tempo la mentalità materialistica, secolarista e praticamente atea, sta distruggendo, anche in Europa, tante cose buone, ispirate dalla cultura cristiana.
III - Efesini 3,2-3a.5-6 - Dio ha un piano di salvezza, che Paolo chiama mistero (3): tutti gli uomini sono chiamati alla salvezza per mezzo di Gesù e in lui (6 che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù); esso prevede che ebrei e pagani condividano gli stessi beni (6 a condividere la stessa eredità), e formino lo stesso Corpo mistico di Cristo (6 a formare lo stesso corpo), partecipando alle stesse promesse di salvezza (6 e ad essere partecipi della stessa promessa), fatte ai patriarchi, ovviamente intese ora in senso spirituale: patria, discendenti re e discendenza numerosa diventano la patria celeste, la regalità di tutti i credenti e l’universalismo della salvezza. Discendenti dei pagani siamo anche noi e quindi il piano di salvezza ci riguarda. Ringraziamo Dio che ci vuole salvare per mezzo di Gesù; quindi per grazia e misericordia vuole darci il perdono dei peccati e la santificazione. (b) Di questo piano c’è solo qualche accenno nell'AT (5 Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni), e invece per mezzo dello Spirito Santo è stato rivelato ora agli Apostoli e ai profeti nel NT (5 come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito); esso è stato rivelato anche a Paolo (3 per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente), ed egli è convinto che gli Efesini, cristiani provenienti dal paganesimo, conoscono che Dio gli ha affidato la missione (2 penso che abbiate sentito parlare) di predicare il Vangelo (6 per mezzo del Vangelo), che è un vero e proprio servizio della grazia di Dio a loro vantaggio (2 del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore). Ogni cresimato, che ha ascoltato il Vangelo e vi ha creduto, ha la missione di trasmettere agli altri ciò che ha ricevuto. Tutti dobbiamo collaborare alla diffusione del Vangelo con la preghiera e la vita cristiana, che, vissuta bene, è la prima predicazione; tutti siamo chiamati a sopportare con pazienza le sofferenze della vita a questo scopo; altri annunceranno anche il Vangelo, senza trascurare la preghiera e il sacrificio. Conserviamo e accresciamo la nostra fede, se la comunichiamo agli altri, seguendo l'esempio di Gesù e degli Apostoli e dei Santi.
EUCARESTIA. Qui incontriamo Gesù vivo e vero in tanti segni della sua presenza, qui attingiamo luce e forza di essere apostoli di Cristo. Chiediamo alla Vergine Maria e a S. Giuseppe, agli Angeli Custodi e ai Santi, specie ai Magi e a S. Paolo, di ottenerci il loro entusiasmo e coraggio di collaborare alla propagazione della fede.