La Frida Khalo del maestro Zaccagnino.
Una nuova opera del maestro Zaccagnino e’ stata magistralmente presentata anche questo 10 agosto nel borgo di Sant’ ilario di Atella (Pz).
Si e’ ripetuto come ogni anno l’evento artistico-culturale che l’arundiano organizza per esporre al pubblico, in anteprima assoluta, la sua nuova creazione nella piazzetta del borgo.
L’evento, oramai una attrattiva in continua ed esponenziale crescita insieme al famoso “museo arundiano”, richiama l’attenzione di sempre piu’ numerosi visitatori e quest’anno e’ stato oggetto di un accurato servizio del tgr Basilicata.
A stupire tutti i presenti e’ stata nientemeno che Frida Khalo.
Tutti, come ogni anno, si ritrovano a vivere suggestive e coinvolgenti presentazioni e a restarne ammaliati.
Ci si domanda come e’ possibile che da una semplice canna si possano realizzare figure cosi’ dettagliate, con tanti particolari scolpiti e modellati, con una capacita’ che lascia senza parole e che va solo ammirata come si ammirano i talenti unici al mondo, come unico nel suo genere e’ il professor Zaccagnino.
Nel suo affascinante mondo fatto di boschi, canneti e ruscelli, l’artista continua a perdersi nell’accurata ricerca delle sue canne: figure di donne che una volta portate alla luce catapultano i presenti fuori dal tempo ed e’ stato così anche per Cleopatra, Penelope, Ilham e tutte le altre opere che lasciano storditi per la loro straordinaria bellezza; quasi come l’artista quando difronte a una semplice canna mossa dal vento vede gia’ la sua musa.
Zaccagnino che dal 2017 e’ lucano insigne, e’ noto anche a livello internazionale ed ha ricevuto diversi inviti e opportunita’ per portare la sua arte nel mondo ma il suo legame con le sue radici e con la sua terra sono parte integrante della magia e della forza che ispira la sua arte arudiana in continua e consapevole evoluzione.
L’arte arundiana e’ lucana. Lucana come Franco Zaccagnino.
Mara Prezioso