Tempo Ordinario: 15 agosto - Assunzione della Beata Vergine Maria (2024-25).
Nota introduttiva: L’omelia va preparata dal pastore dei fedeli, ai quali essa è rivolta, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@gmail.com)
Tempo Ordinario: 15 agosto - Assunzione della Beata Vergine Maria (2024-25)
Introduzione. Luca ci mostra Elisabetta che parla delle grandezze di Maria e Maria di quelle di Dio; Apocalisse ci fa vedere la Madonna come figura della Chiesa e parte importante di essa; 1Corinzi ci presenta la Madonna come glorificata con la resurrezione.
I - Luca 1,39-56 – 1. Maria, incinta di Gesù, andò da Nazareth alla regione montuosa della Giudea (39). Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta (40); ma, Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo (41): lo notò Elisabetta: Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo (44), segno dell'effusione dello Spirito Santo in Giovanni, secondo la promessa dell'Angelo (Lc 1,13); anche Elisabetta fu colmata di Spirito Santo (41) e profetizza, esaltando a gran voce Maria: Benedetta tu fra le donne, e il figlio di lei: benedetto il frutto del tuo grembo! (42); si umilia davanti a lei riconoscendo: A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? (43) e la loda per la sua fede: E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto (45). Facciamo nostri i sentimenti di Elisabetta verso Maria e Gesù. (a) Maria è presentata come Arca dell'Alleanza già nella prima lettura della vigilia (1Cr 15-16) e del giorno (Ap 11,19). Sull'arca di Dio o dell’alleanza Dio sedeva sulle ali dei Cherubini; qui incontrava i fedeli, li ascoltava ed esaudiva le loro preghiere. Maria è l'arca di Dio, perché, come madre di Dio, Lo porta nel suo grembo, e ne è il trono: qui Gesù incontra i suoi fedeli e li arricchisce di grazie. Come l'arca fu trasferita con una grande festa, portando la gioia, così Maria, la vera arca di Dio, porta la gioia dove si reca, perché porta Gesù e, in lui, ogni bene, sia qui sulla terra, sia trasferita in Cielo, accolta dai Santi e dagli Angeli e dalla Trinità: Dio suo Padre, il Verbo suo Figlio, lo Spirito suo Sposo. (b) Maria adesso è assunta in cielo e, dove sta Gesù, sta anche lei. In quanto risuscitata, può trasferirsi dappertutto, personalmente, anche se normalmente sta in Cielo; altrove si rende presente “in spirito”, sia senza segni, sia coi segni, come sono la sua intercessione e protezione o la nostra invocazione e contemplazione e imitazione, come dicevano i Padri della Chiesa (S. Ambrogio) e i mistici. E’ ovvio che, dove viene Maria, porti con sé Gesù, fonte di ogni bene e ogni grazia. Rinnoviamo la nostra fede nella vicinanza di Maria al fianco di ciascuno dei suoi figli, dei quali certamente si prende cura attenta e costante.
2. (a) Elisabetta esalta Maria per i doni di Dio e Maria a sua volta esalta il Signore come sorgente di quei doni, che le ha dati (49); tutti la proclameranno Beata (48), seguendo l’esempio di Elisabetta (42), ma lei da parte sua riconosce di essere solo serva piccola di Dio (48) e proclama la grandezza di Lui (46; 47). Dio ha avuto misericordia della sua miseria e l'avrà per tutti gli uomini, che hanno timore e amore di Dio (50). Proclamiamo con Elisabetta la grandezza di Maria e con Maria quella di Dio. Riconosciamo che tutto ciò che abbiamo di buono ci viene dalla misericordia di Dio. (b) Dio ha rivelato la sua onnipotenza nel corso della storia (51), rovesciando le situazioni umane: ha abbattuto i superbi (5) e i potenti (52) e i ricchi (53) e ha innalzato gli umili (52) e gli affamati (53); in modo speciale ha esercitato la sua misericordia con Israele (54) come aveva detto ai nostri padri (55), per Abramo e la sua discendenza (55). (c) I 3 mesi di presenza di Maria e Gesù a casa di Zaccaria furono sorgente di grazia per gli abitanti e ricordano i benefici, che la presenza dell’arca ottenne per la famiglia di Obed-Edom, che la ospitò per 3 mesi (2Sam 6,10-11). Facciamo spazio a Gesù e Maria nella nostra vita personale, nelle nostre famiglie e città e nazioni. Maria viene sempre quando è invocata dai suoi figli e porta Gesù con i suoi doni. La fede e le grazie, ce le hanno meritate e ce le ottengono Gesù e Maria.
II - Apocalisse 11,19a; 12,1-6a.10ab – (a) Allora si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve a Giovanni nel tempio l’arca della sua alleanza (19): tempio e arca, che Mosè doveva ricopiare, nel tempio e nell'arca terrestri. (b) Si dissolve l’immagine di questi e Un altro segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, simbolo di Dio, di cui la donna è il riflesso, con la luna sotto i suoi piedi, perché ne è più grande, e, sul capo una corona di dodici stelle, che fanno pensare al Popolo di Dio dell’AT e a quello del NT (1); la donna Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto (2). (c) Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso (3), simbolo di Satana, che fece allontanare da Dio un terzo delle stelle del cielo, Angeli, e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito (4). Essa partorì un figlio maschio, il Messia, salvatore e re dell'universo (5), che fu presto rapito verso Dio e verso il suo trono (5), dopo aver compiuto la sua missione in breve tempo, mentre La donna, figura del nuovo Popolo di Dio, fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio e protezione per un tempo adeguato (6). Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Grazie all'opera redentrice del Messia, Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo (10). La donna incinta, madre del salvatore degli uomini, è Maria, la quale trova rifugio presso Dio contro il Diavolo; essa così diventa simbolo della Chiesa, la quale nei suoi membri deve continuare la lotta contro Satana, in attesa che il Regno di Dio raggiunga tutta la sua estensione. Maria, risorta e assunta in cielo, è il segno di ciò che la Chiesa diventerà, cioè sarà glorificata anche nel corpo risorto dei suoi membri. E’ quindi “segno di consolazione e di sicura speranza”.
III - 1Corinti 15,20-27a – (a) Come Per mezzo di un uomo (Adamo) venne la morte (21; cfr. 22) prima la morte spirituale e poi la fisica, così in Cristo tutti riceveranno già qui la vita divina (22), se Lo accogliamo con fede; alla fine del mondo per mezzo di Lui verrà anche la risurrezione dei morti (21), della carne. Ma c'è un ordine da osservare in questo (23): prima Cristo, che è la primizia (23) di coloro che sono morti (20); con il dilatarsi nel Regno di Cristo viene ridotto al nulla ogni potenza avversa a Lui (24). Tra la resurrezione di Cristo e la sua seconda venuta (23), È necessario… che egli regni su tutto e tutti (25), compresi tutti i nemici (25; cfr. 27). Con questa venuta di Cristo tutti risorgeranno: quelli che sono di Cristo (23), i salvati, e i dannati (Gv 5,29). Così Cristo riporterà la vittoria totale sul peccato, salvando l'umanità, e sulla morte, L’ultimo nemico a essere annientato, effetto del peccato (26); Poi sarà la fine, quando Gesù consegnerà il regno a Dio Padre (24); i dannati torneranno risuscitati all'inferno a soffrire, i salvati entreranno risuscitati in paradiso per godere per l'eternità la visione e l'amore di Dio. (b) Gesù è la primizia dei risorti; alla fine del mondo Egli risusciterà anche noi; nel frattempo ha già risuscitato Maria, che è stata assunta in cielo, preceduta da un consistente gruppo di Giusti dell'AT (Mt 27,52-53). Maria ha collaborato sulla terra e collabora dal Cielo ancora alla diffusione del Regno di Gesù per aiutarci a riportare la vittoria completa sul diavolo, come lei ha fatto con l’obbedienza a Dio in tutta la sua vita. Anche noi ci riusciremo se seguiamo il suo esempio.
EUCARESTIA. E’ Gesù la sorgente della vita; andiamo da Lui nei segni della sua presenza, specie l’Eucarestia, e in Maria. Chiediamo alla Vergine di aiutarci a vivere in modo da avere la vita divina in abbondanza ora e la resurrezione della carne alla fine dei tempi. S. Giuseppe e i nostri Angeli Custodi e i Santi Patroni intercedano per noi. (mons. Francesco Spaduzzi)
Altri Temi: 1. Salutò Elisabetta (40). Maria è in cielo col corpo risorto ma è anche con noi notte e giorno, come Gesù che sta in Cielo risorto ma sta anche con noi fino alla fine dei secoli. È una presenza efficace, che corrisponde al nome Yahweh: sono, sono qui, sono con voi, sono per voi. Come Maria portava con la sua presenza tante grazie allora, così fa adesso con ciascuno di noi.
2. Maria rimase con lei circa tre mesi (56). Maria allora era presente col suo corpo fisico, come ogni uomo; adesso potrebbe rendersi presente col suo corpo resuscitato o in altri modi, secondo che Dio le consente; I Padri e i mistici ne parlano; quel che dobbiamo ritenere è che, essendo la Madre di Gesù e la Madre del Corpo Mistico di Gesù, non lascia mai solo un suo figlio, specie nel bisogno.
3. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo (42). Maria saluta e subito sono colmati di Spirito Giovanni, non ancora nato, ed Elisabetta incinta di lui. I doni che Maria porta sono certamente spirituali, senza escludere i materiali: proprio come Lei praticava allora le opere di misericordia corporale e spirituale, così ora si interessa anche delle necessità materiali e spirituali dei propri figli.
4. La donna invece fuggì nel deserto (9). La donna è la Chiesa ma anche Maria, la sua parte più importante. Nella Chiesa e in Maria sono incluse le membra del Corpo di Cristo; Dio non protegge solo la donna ma anche i figli della donna, sostenendoli in ogni genere difficoltà e specie quelle che accompagnano la diffusione della fede.
5. Quelli che sono di Cristo (13). Si può essere di Gesù o non essere di Lui e in questo caso si appartiene al diavolo; per essere di Gesù bisogna credere, sperare e amare Dio e il prossimo non solo a livello di pensieri e sentimenti, ma manifestando queste virtù nella vita quotidiana come prova che veramente si crede e si ama. (mons. Francesco Spaduzzi)