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Riequilibrio valoriale

Pazienti camminatori, stiamo procedendo passo passo sul percorso di riequilibrio della persona, mantenendo fisso il nostro sguardo sull’obiettivo finale: il benessere, vissuto ed espresso nella sua poliedricità. Per comodità dialogica, stiamo frazionando il tragitto in più tappe. Siamo giunti ora ad un tratto faticoso ed impervio: il riequilibrio valoriale. Ripuliamo dalle erbacce dell’indifferenza o della condanna il percorso e rispolveriamo la definizione di valore, termine che indica principi assoluti e universali e il cui sinonimo è  “ideale”. Valori, principi, ideali: al giorno d’oggi, ha senso parlarne? Sì, oggi più che mai. Basta dare un’occhiata alla tv, al pc, ai media in generale, per rendersi conto di come urge mettere in campo i nostri eroi. Il più delle volte, ci vengono presentate immagini di persone e standard di comportamenti, che destano, quanto meno, profondo sbigottimento e dubbi sulla sensibilità ed intelligenza umane. Pare che tutti debbano essere senza scrupoli, in carriera, sgomitanti come forsennati per trovare il proprio posto al sole o meglio ancora, va più di moda,  sul bordo di una piscina con in una mano un cocktail esotico, fortemente alcoolico, e nell’altra una banconota arrotolata, il tutto condito da corpi femminili e maschili in bella evidenza. Vogliamo fare qualche altro esempio? Le azioni di violenza di singoli e di gruppo, in primis femminicidi e bullismo; l’aumento di dipendenti da droghe, alcool, farmaci, gioco, sesso in tutte le modalità; l’annientamento dei più deboli, siano essi bambini, anziani, ammalati, clochards, disoccupati o persone che in un periodo della loro vita si vengono a trovare in situazione di necessità; il danno enorme all’ambiente; la violenza sugli animali. Non sono novità e non sono le sole, basta guardarsi intorno. Una volta che decidiamo di guardarci intorno, però,  dobbiamo porci anche delle domande e cercare risposte degne di esseri umani: i valori insegnano questo e molto altro. Se abbiamo senso della responsabilità, del rispetto, dell’onestà, della giustizia, dell’attenzione a noi stessi, agli altri e al mondo circostante, tanto per citare alcuni valori, noi abbiamo quella che un tempo veniva definita  “levatura morale”. Concretamente, abbiamo buoni costumi, un buon modo di condurre la nostra vita. Vi pare una cosa da sottovalutare? Non è quello che tutti cerchiamo, una buona vita? In tale ricerca ed attuazione, i valori rappresentano la nostra Stella Polare, perché essi ci tracciano il percorso e pongono ai nostri lati solidi e protettivi guardrail. Ci spingono a porci domande e a ricercare risposte esaurienti ed efficaci. Ci stimolano a vivere in pienezza e soddisfazione. Ci invitano a dare dignità alla nostra vita, senza vergognarci e senza avere paura di essere giudicati  “diversi”  e “fuori moda”, di essere allontanati ed isolati.. Può sembrare meno problematico, meno faticoso e con risultati immediati di generale accettazione il seguire l’andazzo comune, anche se nel nostro animo non lo condividiamo. C’è un ma.. Noi esseri umani abbiamo bisogno di provare stima per noi stessi e guardarci un po’ come degli eroi. Ci piace poterci specchiare al mattino ed essere orgogliosi della persona che vediamo. Non è vanità, è legittimo amore per sé  e per i propri comportamenti virtuosi. Abbiamo tirato fuori dal cassetto delle memorie un’altra parolina anacronistica. Tranquilli, i comportamenti virtuosi sono i comportamenti buoni per noi stessi, per gli altri e per il Creato intero. Il buon agire è determinato e regolato dai valori in cui noi crediamo e tali valori ci connotano come individui. Se agiamo in maniera responsabile, siamo persone responsabili. Se agiamo in modo onesto, siamo persone oneste. La difficoltà, a volte, consiste nel trasporre i valori universali nella concretezza della vita di tutti i giorni, nel riuscire a mediare tra le varie istanze, senza chiudersi in una eccessiva rigidità, tipo Catone il Censore per intenderci, senza perdere l’orientamento, tipo perdita di timone e timoniere, e senza entrare in una  totale confusione. Per ogni esigenza, c’è una risposta adeguata.   

 

Teresa Gagliardi                                                      

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