La scoperta dei cimiteri e la favola dei pappagalli
Dei pappagalli, vanitosi e longevi, si aggiravano inconsapevolmente per una città e pur essendo molto chiassosi e colorati nessuno li notava : passavano totalmente inosservati.
Spesso si appostavano nei pressi dei cimiteri perché in genere tali luoghi sono abitualmente poco frequentati dagli uomini.
Alcuni di essi però, i più furbi i c.d. “pappagalli socievoli”, notarono che l’1 ed il 2 novembre di ogni anno in tali luoghi si verificava un notevole affollamento umano per la visita ai defunti.
Si chiesero come mai, proprio in quei giorni da sempre gli uomini fanno visita ai morti e per cercare di capire tentarono di mischiarsi con loro : qualcuno imparò persino a parlare latino, qualche altro, per farsi pubblicità si trasformò in pavone e si fece addirittura fotografare, ma, alla fine, non riuscirono a capire perché gli uomini costruissero i cimiteri e perché avessero tanto rispetto per i morti.
Morale della favola : i presuntuosi ed i vanitosi non possono capire il ruolo dei cimiteri ed il culto dei morti.
Il rispetto dei morti è rispetto degli uomini. I pappagalli non possono capire : quali esseri vanitosi non rispettano nessuno. Nemmeno se stessi!
Non esiste infatti al mondo - e nemmeno a Solofra - alcun cimitero dei pappagalli.