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Tempo Pasquale: Domenica III dell’anno A

Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la  preghiera e meditazione personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

 

mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@virgilio.it

 

Nota introduttiva: Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la  preghiera e meditazione personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@virgilio.it)     

Tempo Pasquale: Domenica III dell’anno A

I - Luca 24,13-35 – 1. (a) Due discepoli di Gesù sono in cammino da Gerusalemme a Emmaus, che sta a 11 km di distanza (13 Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme) e oggetto della loro dialogo sono gli avvenimenti dell’ultima Pasqua a Gerusalemme (14 e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto): i loro cuori e i loro volti sono segnati da profonda tristezza (17 col volto triste), perché sono addolorati per la morte di Gesù e delusi (21 noi speravamo). Gesù è l'argomento dei loro discorsi (19 Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno; 20 come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso; 24) ed è lui che si fa loro compagno (15 Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro), ma non lo riconoscono (16 Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo) perché non hanno fede (25). Questa è la loro situazione psicologica (tristezza) e spirituale (poca fede o a modo proprio), frutto del rifiuto di adeguarsi alla Parola di Dio, nonostante l’avessero ascoltata tante volte da Gesù - erano discepoli (13): in sostanza rifiutano di accettare il piano di salvezza di Dio così come Lui lo ha voluto. Essi vorrebbero costringere Dio ad adattarsi a loro: è lo stesso atteggiamento interiore degli Apostoli, che ora si trovavano nella stessa situazione. Ed ecco che Gesù, ben vivo, è con loro, anche se essi non lo riconoscono. Gesù è presente anche con noi in tanti modi – ben 7! - e purtroppo non lo percepiamo perché la nostra fede è scadente; alla sua presenza nell’Eucarestia siamo abituati e non la gustiamo; alla sua presenza nel prossimo neanche ci pensiamo; la sua presenza in noi, che per sua grazia egli realizza in noi, non la prendiamo in considerazione. Se alimentiamo la nostra fede – come è assolutamente necessario -, Gesù nella sua misericordia troverà la maniera per rivelarsi a noi e farci sentire la sua presenza. (b) Di molto buono questi due hanno che sono molto attaccati a Gesù e nutrono una grande idea di lui (19 Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo): erano convinti che fosse il Messia che avrebbe liberato Israele (21 Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele), ma secondo le loro idee sbagliate, che non sono state corrette neanche dagli ultimi avvenimenti, che essi ben conoscono: le donne sono andate alla tomba, trovata vuota, e hanno avuto visione di angeli, che hanno parlato della sua risurrezione, sconvolgendo i discepoli (22-23 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23 e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo) - eppure Gesù aveva preannunziato tante volte la sua Passione e Morte insieme alla sua Resurrezione -; Pietro e Giovanni pure sono andati alla tomba e hanno trovato le cose secondo il racconto delle donne, ma non hanno visto né Angeli né Gesù (24 Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto); sanno certamente anche della fede di Giovanni. Il loro problema è che non hanno creduto pienamente in Gesù, nella sua Persona e Parole e opera di salvezza, perché non corrispondevano alle loro idee: si aspettavano un messia politico ed egli parlava di salvezza spirituale; aspiravano a un regno terreno glorioso e pieno di onori e vantaggi ed egli parlava della sua morte e della croce dei discepoli…  Stiamo attenti anche noi a non cadere nello stesso loro errore. Alimentiamo una fede totale in Gesù, secondo la sua Parola, e non secondo quello che piace a noi.

2. (a) Gesù indica il motivo della loro delusione e tristezza: mancanza di fede nella Parola di Dio per mezzo dei Profeti (25 Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti!); riafferma la necessità della sua Passione e Morte per entrare nella gloria (26 Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?) e lo spiega per mezzo dell'Antico Testamento (27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui). L’effetto è meraviglioso: luce all'intelligenza e calore nel cuore dei due (32 Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?»), sorgente di una vitalità nuova fluisce nella loro mente, cuore e corpo! Essi hanno insistito per tenerlo con sé a casa loro, quando egli ha mostrato di voler continuare il viaggio (28-29 Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29 Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto»). Gesù li accontenta (29 Egli entrò per rimanere con loro) e fa loro un secondo dono: quello di farsi identificare dopo averli portati alla fede piena, con l’aiuto della Parola di Dio dell’AT: mentre spezza il pane, dopo aver recitato la preghiera solita di benedizione (30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro) - come la sapeva fare lui, in un modo unico e perfettamente riconoscibile - apre i loro occhi e si fa a riconoscere, anche se sparisce subito (31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista), perché devono portare la loro testimonianza agli altri discepoli. Ed essi corrono a Gerusalemme (33 Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme), nonostante sia ormai notte (cfr 29) e lì vengono a sapere dell'apparizione di Gesù a Pietro (33-34 dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!»); essi raccontano il loro incontro con Gesù (35 Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane). Gesù è misericordioso e ama i suoi, e vuole aiutarli a credere in lui con fede piena, che sola dà gioia. Perciò moltiplica le apparizioni e continua a istruirli, anche con la Parola di Dio dell’AT, perché la Scrittura e la predicazione costituiscono il mezzo ordinario per arrivare e portare alla fede, conservarla e alimentarla. La Parola di Dio è onnipotente e può cambiare la nostra mente e il nostro cuore e trasformare la nostra vita. Di qui l’importanza speciale dell’Eucarestia, nella quale Gesù si rende presente come Maestro e come sorgente di vita nel suo Corpo e Sangue, resi presenti.

II – Atti degli Apostoli 2,14a.22-33 – Dopo la Pentecoste Pietro con gli Undici dichiara (14 Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così) ai suoi ascoltatori ebrei (22 Uomini d’Israele, ascoltate queste parole) che Dio ha risuscitato Gesù (24 Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte); gli Ebrei sanno bene che Dio aveva dato autorità a Gesù con i tanti miracoli, che Dio aveva operato per mezzo suo (22 Gesù di Nazaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene). Dio di propria volontà l'aveva consegnato nelle loro mani ed essi ne hanno voluto la crocifissione e morte (23 consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso), realizzata per mano dei Romani. Ma Dio è intervenuto con un altro miracolo e lo ha risuscitato (24 perché non era possibile che questa – la morte - lo tenesse in suo potere) secondo la profezia di Davide nel Salmo 16,8-11 (25-26 Dice infatti Davide a suo riguardo: Contemplavo sempre il Signore innanzi a me;/ egli sta alla mia destra, perché io non vacilli./ 26 Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua,/ e anche la mia carne riposerà nella speranza…): perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi/ né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione; Mi hai fatto conoscere le vie della vita,/ mi colmerai di gioia con la tua presenza (27-28). Queste parole non riguardavano Davide, che morì ed è sepolto (29 Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi), ma un suo discendente, che egli vide profeticamente (30 Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente) e di cui annuncia la resurrezione (31 previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione). Questo Gesù, discendente di Davide, Dio lo ha risuscitato (32 Questo Gesù, Dio lo ha  risuscitato) - e gli Apostoli l’attestano (32 e noi tutti ne siamo testimoni) - e lo ha innalzato accanto a lui (33 Innalzato dunque alla destra di Dio); Gesù ha ricevuto dal Padre lo Spirito e lo ha effuso sugli Apostoli, come i suoi ascoltatori possono ben notare dal miracolo delle lingue (33 e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire). Anche noi rinnoviamo la nostra fede nella resurrezione e glorificazione di Gesù con l'ascensione e nell’effusione dello Spirito Santo, che è il frutto della sua opera redentrice: Egli dà questo dono, già promesso nell'AT, a tutti i credenti. Chiediamo di averLo in misura sempre più abbondante: Lo abbiamo ricevuto nel battesimo e in ogni sacramento, ma ne abbiamo sempre più bisogno.

 III – 1Pietro 1,17-21 - Il piano di salvezza di Dio risale a prima della creazione del mondo, perché è eterno (20 Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo), ma è stato manifestato progressivamente nel corso della storia; nella sua totalità è stato rivelato con la venuta di Gesù (20 ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi), che lo annunciò e lo realizzò. Dio ci ha liberati dalla nostra vita senza senso e piena di peccati, ereditata dai progenitori e dagli antenati, non con un riscatto pagato in oro o argento - cose che passano - (18 Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri), ma siamo stati riscattati per mezzo della Passione e Morte di Gesù, col suo sangue santo e prezioso (19 ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia). Dio però lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato la gloria (21 Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria). Grazie a Gesù noi crediamo in Dio e così la nostra fede e la nostra speranza sono orientate verso di Lui (21 e voi per opera sua credete in Dio, …in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio). Dio, grazie a Gesù, è diventato anche nostro Padre e noi lo invochiamo con questo titolo (17 E se chiamate Padre): a lui dobbiamo rispetto e amore mentre siamo pellegrini in questo mondo (21 comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri), in attesa di presentarci a lui ed essere giudicati secondo le nostre opere proprio da lui, che non fa preferenze di persone (21 colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere). Dio ci ha salvati per mezzo del mistero pasquale del Figlio, per mezzo della sua morte e resurrezione; Gesù ci ha ottenuto lo Spirito Santo, che ci fa figli di Dio e ci comunica quelle virtù e grazie che ci abilitano a vivere da suoi veri figli.

EUCARESTIA. Molti hanno interpretato lo spezzare il pane di Gesù coi discepoli di Emmaus come un riferimento all’Eucarestia; certamente in essa Gesù si rende presente nel modo più intenso dei 7 modi di presenza, che ci ha lasciati per incontrarlo; anzi egli è qui anche nella Parola e nella predicazione, nell’assemblea, nel ministro e nei fratelli. Partecipiamo con fede e carità intense e faremo l’esperienza della luce e calore, che invasero i due discepoli. Preghiamo la Vergine SS. del Perpetuo (e Pronto) Soccorso e S. Giuseppe, i nostri Angeli Custodi e Santi Patroni, di aiutarci scoprire Gesù nei vari modi di presenza e saperli valorizzare per la nostra vita spirituale. (mons. Francesco Spaduzzi)

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