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Chiesa dello Spirito Santo : il Sindaco si prodiga, puntellandola con le campane

Egregio Direttore, ho letto, con attenzione e rispetto, l’articolo “ La sfida è finita,ancor prima di cominciare?!”, relativo alla chiesa dello Spirito Santo, ubicata nel popoloso rione “ Volpi”, ai piedi della Collegiata.

Mi sono meravigliato che in una cittadina industriale, anche se in periodo di crisi, non si trovano venti persone nel campo commerciale, industriale e professionale nonché in quello religioso, al fine di puntellare la predetta chiesa  e di coprirla con una tettoia di lamiere , salvaguardandola dalle intemperie e, soprattutto, dall’incuria dell’uomo.

Dico “ incuria” , perché, forse, quello del Sud  non ha rispetto per la  storia dei padri, dimostrando  un  atteggiamento  di menefreghismo per le opere di un certo valore artistico e,  ancora di più, recidendo una continuazione affettiva con le generazioni precedenti, che, hanno arricchito  il    territorio  di chiese e palazzi signorili. A proposito di quest’ultimi, la maggior parte di essi li ricordiamo sulle foto. In quanto all’evento  sismico  del 23 novembre 1980, siamo stati tutti poco  attenti, in primis le   Amministrazioni Comunali che si sono susseguite, nel far abbattere palazzi artistici - come quello di S. Agostino - ubicati nella parte alta di Solofra e, nello stesso tempo, siamo stati più feroci del predetto sisma nell’abbandonare all’incuria tutto il patrimonio dell’archeologia industriale conciaria.

Adesso, l’Amministrazione Comunale è guidata da Vignola,  che, pur di matrice cattolica, non si è prodigato con i suoi amici industriali nel recuperare l’artistica chiesa dello Spirito Santo, dotata, ancora, di una facciata intarsiata di stucchi e  di un  architrave in pietra locale con dei soprarilievi , sempre in pietra, senza dimenticare il campanile  con bifore, coperto dall’edera.

Invece, all’interno, c’è una piccola cripta, coperta da una pietra marmorea raffigurante lo  Spirito Santo.

È  doveroso  l’auspicio che lo Spirito Santo, con l’intercessione della Madonna, riesca ad aprire i cuori ed i portafogli dei solofrani, ma, soprattutto, quelli degli amministratori e dei prelati, al fine di operare in sinergia, come ha affermato Lei, più volte, dalle pagine di “ Solofra oggi”.

Si spera  che il Sindaco, al posto delle campane di vetro, faccia suonare  quelle dell’attaccamento alla nostra Comunità ,in  modo  da  lasciare un’ulteriore traccia di una politica fattiva  e  non   disfattista .

                                                            R. D.L.

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