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La Torre di Turci

Ci sorprende e nel contempo turba la nota dell’architetto Carmine Petraccaro del 9 Luglio scorso, in merito alle sorti della Torre di Turci, sita nell’area estrattiva del Monte Pergola.

Ci preme sottolineare che l’Associazione A.S.Be.Cu.So. (Ass. Salvaguardia Beni Culturali Solofra) non intende interferire circa la legittimità dei lavori che sono in corso nell’area cava, seppur provvederà a condurre un sopralluogo in sito per sincerarsi dello stato di fatto della Torre, ma vuole chiarire i punti storici che sono stati toccati proprio dal dott. Petraccaro e intende ribadire il ruolo di salvaguardia attiva che svolge sul territorio solofrano, soprattutto circa la questione del Castello di Solofra, causa tanto a cuore alla nostra Associazone, in risposta alle dichiarazioni dell’architetto del 16 Giugno scorso sul Corriere dell’Irpinia circa “il silenzio assoluto dell’Amministrazione Comunale e degli Enti Territoriali Competenti, oltre che delle Associazioni Culturali (pure presenti sul territorio)” in merito alle criticità storiche e architettoniche.

Ebbene, se non fossimo sicuri di non aver mai sentito la voce del dott. Petraccaro in questi ultimi anni riguardo alle priorità e alle esigenze culturali di Solofra, potremmo quasi considerare le sue dichiarazioni un affronto al lavoro che le tante associazioni, appunto, svolgono alacremente durante tutto l’arco dell’anno.

Innanzitutto la Torre di Turci non è un edificio medioevale, poiché è stata edificata durante i lavori per la tratta ferroviaria “Sanseverino-Avellino” nella seconda metà del XIX secolo, come d’altra parte la stessa costruzione dimostra anche ad occhio profano. Attraverso informazioni storiche giunte in nostro possesso grazie alla prof.ssa Mimma De Maio e al sito solofrastorica.it, possiamo asserire che i lavori del traforo si rivelarono abbastanza difficili e dispendiosi tanto che Solofra corse il rischio di non avere la ferrovia, che avrebbe potuto spostarsi più a valle, sulle colline di Montoro. Passato il pericolo e decisa la costruzione del traforo si costruì anche la Torre di Turci che permetteva la comunicazione tra le squadre che scavavano a Solofra e quelle che invece lavoravano a Serino. Inoltre, sappiamo che la Torre è stata ispezionata di recente dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Avellino e Salerno e non è stato individuato nessun elemento, neanche nelle fondamenta, che possa sostenere la tesi del dott. Petraccaro secondo la quale la torre sarebbe trecentesca, confermando quello che già si sapeva in merito. Per quanto riguarda il facile collegamento con il Castello, poi, è risaputo che il passo di Turci è da sempre stato un elemento territoriale di grande valenza difensiva e commerciale. Per correttezza, inoltre, quando si cita un monumento e la relativa storia è bene essere precisi riguardo a denominazioni e fonti di riferimento: il castello non è Orsini ma longobardo e la Torre di Turci assolutamente non è medioevale.

Apprezziamo, invece, la premura che l’architetto ha certamente dimostrato nei confronti della stabilità strutturale dell’edificio e faremo in modo di avviare un sopralluogo ulteriore che aggiorni, con foto e dati alla mano, i cittadini di Solofra e le autorità competenti in materia, circa lo stato di fatto.

Per quanto riguarda le affermazioni e le dichiarazioni del dott. Petraccaro relative alle informazioni storiche degli edifici sopracitati, ci duole affermare che sono colme di inesattezze.

Come Associazione di promozione sociale ci impegneremo a stabilire un contatto con la direzione dei lavori presso il sito estrattivo, in collaborazione con l'A.B.S. Associazione Botanica Solofrana, per informarci sul progetto presentato dalla società Cavemar circa la riqualificazione del sito nel quale la torre potrebbe divenire fulcro di interesse culturale e paesaggistico e meta di visite guidate.

A.S.Be.Cu.So

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