Riflessioni in processione...
Leggevo l'articolo - analisi, edito su Solofra Oggi sulla processione di San Michele del 29 c.m. in Solofra.
L' autore ha esternato una profonda riflessione sulla maniera di vivere un antico rito di devozione paragonandola al modo in cui oggi si vive la quotidianità...in fretta.
La rappresentazione del modo in cui dalla partenza al termine, i Solofrani si sono allontanati dal corteo a mano a mano che la stessa avanzava, evoca una sorta di liquefazione e di successiva evaporazione.
Come nel fenomeno chimico la materia passa da uno stato all'altro, è una energia che cambia e che si sposta altrove.
Questo fenomeno che ripetutamente avviene anche nelle relazioni umane dove non abbiamo più una stabilità di rapporti e relazioni , se non in estemporanei momenti, spiazza l'uomo educato e formato all'equilibrio, sensibile e attento osservatore dell'ambiente che lo circonda. Mette fuori gioco colui che ha una visione umanistica, una forte spiritualità oltre ad una coscienza di sé e del senso della vita.
E'difficile ora, per molti, uomini e donne così, orientarsi in questo oceano, dove sembra non poter vedere l'isola, il punto di approdo.
Forse stiamo andando verso altri sistemi cosmici, e ogni mondo a noi sconosciuto ci spaventa!
L 'uomo però ha storicamente dimostrato che dinanzi a tutti i mali e nel mezzo delle tempeste, riesce sempre a portare avanti l'umanità e a sconfiggere quindi il male...
D'altronde se non fosse stato così, non staremo a parlarne!
Quindi anche e a maggior ragione in questo mondo che cambia repentinamente, viviamo la devozione a San Michele,
come il guerriero, restando fedeli al nostro senso della vita, fortificandola ogni giorno con il nostro spirito interiore, impugnando ben stretta la spada!
Michela Della Ragione