Processione S. Michele ... di corsa come la nostra vita.
Nel mese di giugno ,sono state espresse molte opinioni relative alla processione di S. Michele, da non tenersi , più, a mezzogiorno , bensì di sera. Ebbene, è possibile fare un paragone o un confronto , perché si tratta della medesima devozione nei confronti del principe degli Angeli, S. Michele, Patrono della cittadina conciaria.
Quest’anno, 29 settembre 2017, la processione, come da tradizione , si è snodata per le principali strade cittadine, alle ore 18, 30, in una serata piacevole e accompagnata da un venticello che ha aiutato i portatori dei labari e del simulacro di S. Michele.
Il Santo patrono esce tra gli applausi dei circa 400 fedeli ,che, in modo imperterrito, hanno fatto il loro tratto fino alla Rettoria di S. Domenico.
Durante la salita, s’è registrato il primo sfilacciamento di un drappello di fedeli.
Poi, all’altezza dell’ex ristorante “Barbato”, i fedeli si dividono: il 50% segue l’immagine dell’Angelo fino alla via “Caduti XXI settembre”, ricongiungendosi , di nuovo, all’ex ristorante, con un’altra perdita di fedeli . La processione prosegue più spedita , perché i predetti portatori sono invitati a camminare più svelti, senza tenere conto dei fedeli che ,essendo in maggioranza, anziani, non ce la fanno a camminare con un passo veloce, a meno che non abbiano preso una “tenormin”, al fine di regolare il battito cardiaco.
La processione, dopo la discesa del “Sorbo”, s’ incammina verso via “G. Maffei”, all’altezza del bar “Vignola”.
Dopo la sosta, si verifica un ulteriore sfilacciamento dei fedeli, proseguendo per il viale “Principe Amedeo”, al cui termine se la defila un'altra notevole percentuale di fedeli. La processione prosegue per via” Fratta”, via “Starza” e il semincrocio con via “Regina Margherita “ ,dove si verifica un’emorragia di fedeli , tanto che non più di 100 persone accompagnano S. Michele nella chiesa annessa al Conservatorio dell’Addolorata, proseguendo nella Collegiata.
Le stesse tappe e le stesse usanze dei fedeli si verificano durante la processione di mezzogiorno, nel mese di giugno.
In sintesi, tutti quelli che desiderano la processione svolta di sera devono prendere in considerazione che, almeno nella festa patronale di giugno, c’è una marea di persone che si riversa nelle strade e spalanca finestre e balconi, mentre, stasera, in alcuni rioni c’erano la desolazione e il buio, non illuminato neanche dai 12 portatori di cera e lumini.
Forse, la verità sta nel fatto che, sentendoci autosufficienti nella nostra quotidianità, perdiamo di vista la devozione dei nostri padri.
In altri termini, il nostro cristianesimo non è, più, improntato alla scia dei santi e del nostro Principe ,che ci sussurra il “Quis ut deus”.
Allora, la processione di corsa rappresenta lo specchio fedele di una vita all’insegna della fretta e dell’accavallarsi degli impegni, talvolta, per futili motivi.
Inoltre, va sottolineato che la nostra fede non riesce ad alimentarsi alla Fonte, perché, nella nostra superficialità, non viviamo Cristo come il centro e il culmine del nostro pellegrinaggio terreno.
Dulcis in fundo ,la Redazione di “Solofra oggi” formula un plauso ai due vigili urbani, coadiuvati da alcuni volontari, per aver fatto sì che il corteo processionale si svolgesse senza intoppi, in quanto le strade erano ,quasi del tutto, libere dalle auto e da altri veicoli.