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Solofra. Processione di S. Antonio . .. i fedeli portatori di cera aumentano, diminuiscono quelli s

Anche  stasera (8 luglio), si è  svolta la  processione di S. Antonio, con la consueta partecipazione dei 

fedeli, soprattutto di quelli con la cera.

Il merito di tutto ciò va attribuito, in primis, alla vita del  Santo, vissuta in grazia di Dio e a servizio dei

poveri, tanto che il Signore accoglie le sue intercessioni pro popolo, per cui viene conosciuto come il

santo di tredici grazie al giorno. La vita e i miracoli di S. Antonio, dopo tanti secoli, sono, ancora, conosciuti

dal popolo, grazie all’ abnegazione dei pastori e dei fedeli di buona volontà.

  Infatti - come ha sottolineato monsignor Mario Pierro,  durante l’omelia  di questa mattina - la

processione è un rito religioso, che prevede un percorso determinato al termine del triduo o della novena,

consistente in un periodo di preparazione e, soprattutto, di catechizzazione, al fine di percorrere le orme

dei santi e vivere la parola di Dio, in modo pieno, grazie all’esempio dei nostri fratelli, che ci hanno

preceduto nel segno della fede.

Eh sì! La processione del rione “Balsami” si è ben radicata, proprio perché la continuità generazionale ha

consentito di trasmettere, ottimamente ,il testimone della fede e della tradizione, contro la stessa

modernità che non risparmia le tradizioni popolari.

E’ stato fatto  cenno dalle pagine di questo  giornale, circa la processione di S. Michele  di sera  o  a

mezzogiorno.

Ebbene, al  rientro dell’odierna processione, una persona è stata colta da un malore, ma è stata, subito,

soccorsa dall’ambulanza “Ost. Rita Gagliardi”, alla cui guida c’era il veterano Michele Parmigiano.

 

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