Solofra. Cambi D’USO in Zona ASI “ALTERNATI”
Il mese di marzo è noto per essere “pazzerello” per le sue particolari e variabili condizioni meteo, ma il marzo 2016, sarà ricordato dai solofrani come il giorno “pazzo” dei CAMBI, non di destinazione d’uso degli immobili industriali, ma delle interpretazioni e dei termini di un ormai continua campagna elettorale che utilizza come punto di forza la solita vicenda dei cambi di destinazione d’uso in zona ASI.
Riporto le dichiarazioni dei protagonisti rese sul social network.
Pasquale Gaeta (Presidente dimissionario del Consiglio Comunale, componente della maggioranza Vignola, pensionato nonché dirigente a contratto della società Solofra Service, gestore del Centro servizi ASI di Solofra) il 6 marzo alle ore 22.29, sulla sua pagina Facebook scrive: I nostri concittadini Solofrani e soprattutto gli industriali hanno bisogno di verità! L’ora della verità non più aspettare. Il cambio di destinazione d’uso è in vigore dal 1995. Non è giusto che si continui a “ciurlare nel manico”. Il Gaeta, allega al post, la prima pagina delle vigenti norme del PRT ASI.
Michel Vignola (SINDACO del COMUNE DI SOLOFRA e Vice Presidente del Consorzio ASI di Avellino), nel pomeriggio del 7 marzo 2016, sulla propria pagina Facebook, scrive: Adesso nella sede di PiuEconomia per un focus sul distretto conciario. Tanti i temi trattati. Innanzitutto ribadisco sempre che l'economia della concia va allargata alla pelle per poi aprirsi anche ad 1 diversificazione produttiva. Ci stiamo battendo per i cambi di destinazione d'uso e per i frazionamenti. Abbiamo la disponibilità di capannoni chiusi che diventano appetibili per degli investimenti industriali (e non) perché ubicati in un'area già infrastrutturata.
Ora, aldilà del fatto che ancora ad oggi, le richiamate norme di attuazione del PRT ASI, come del resto l’intero e vigente piano ASI, non siano ancora pubblicate né sul sito dell’ASI né sul sito del Comune di Solofra, come invece dovrebbero esserlo nel rispetto del DLgs. 33 del 14 marzo 2013;
Aldilà del fatto che il Gaeta non è nuovo ad annunci simili nei quali proclama di aver già risolto la questione nel lontano 1995 promettendo di distribuire copie delle norme;
Aldilà del fatto che anche il programma elettorale della lista MICHELE VIGNOLA “SOLOFRA DOMANI”, prevedeva: Non solo concia, noi punteremo sull’allargamento e il completamento della filiera della pelle, affiancandola da misure di diversificazione delle attività produttive nella zona industriale. A tal proposito, attraverso la modifica del Piano Regolatore Asi, è necessario consentire, per attrarre nuovi investimenti, il cambio di destinazione d’uso e il frazionamento in più unità amministrative degli opifici presenti nell’area industriale, a cominciare da quelli attualmente non operanti.
Ma allora, questi cambi di destinazione d’uso sono già consentiti dal 1995 o no?
I dubbi restano!
Art.7 delle vigneti norme: “Nelle aree di localizzazione industriale sono consentite solo quelle costruzioni attinenti al carattere di zona: insediamento industriale…”
Art. 11 bis: “Nelle predette aree, oltre all’insediamento delle aziende conciarie da delocalizzare dal centro urbano e che avranno in ogni caso la precedenza, è consentito anche l’insediamento di altre attività industriali, di cui al precedente art. 7, nonché di attività collaterali a quella conciaria (laboratori prodotti chimici, commercializzazione di detti prodotti, piccole attività artigianali svolgenti fasi del ciclo di lavorazione delle pelli che, eventualmente, potranno essere accorpate in rustici industriali appositamente costruiti).”
Come al solito si continua a “ciurlare nel manico” ma il problema resta.
In definitiva, il carattere della zona, è industriale “conciario” e nell’art.11 bis, tale concetto viene definito espressamente. Risulta quindi già opinabile instaurare attività industriali con “caratteri” differenti. La norma è chiara non si interpreta, specie se la si rende “TRASPARENTE”. La norma se non risponde alle esigenze della collettività invece la si adegua e non con spot, ma operando nelle giuste sedi e seguendo le corrette procedure. Procedure già indicate da tempo e sulla quale si è scritto e detto tanto. Mi preme anche sottolineare, visto che in più occasioni viene citata, che nel 2013, è stata varata anche una legge Regionale sulle ASI ma che di fatto è intervenuta sulle funzioni degli stessi consorzi, provando a dargli ancora un motivo di esistenza. Tale legge non è intervenuta sulle norme vigenti che dal 1995 ad oggi non sono cambiate: il piano quello era e quello è rimasto. E’ palese che tale legge ha fallito e ancora ci si chiede quale sia la funzione di queste ASI, se non quella di un inutile carrozzone politico che di Sviluppo alle Aree ne dà ben poco.
Da notare anche un altro cambio, quello delle parole, utilizzate dal Sindaco nonché Vice Presidente della stessa ASI, Michele Vignola, che è passato dal “sono in via di definizione”, utilizzato nella conferenza stampa di fine anno, al “ci stiamo battendo”. Combattendo, ma contro chi? Contro se stesso? Il Vice Presidente dell’ASI è la seconda carica del Consorzio!
Ad oggi, la cosa certa e chissà perché, è che a Solofra i cambi di destinazione d’uso sono consentiti esclusivamente nel Centro SERVIZI ASI per le attività più disparate. Come non ricordare nel Centro ASI, palestre, supermercati, ludoteche, uffici vari, bar, ristoranti ed altro, a SERVIZIO di concerie dismesse, che rimangono inutilizzate e rappresentano un continuo salasso per i proprietari, in quanto gravate da ingenti tributi locali, e che in generale, certificano la decadenza dell’area industriale di Solofra.
In conclusione, il 2017 è vicino e con lui le prossime elezioni e sarebbe almeno il caso di concordarle prima le dichiarazioni, per evitare di cadere in devastanti contraddizioni, non altro per il rispetto dei ruoli istituzionali che si coprono e quindi per il rispetto dei cittadini che si rappresentano e dei conciatori, proprietari degli immobili dismessi.
Arch. Vincenzo De Maio