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I luoghi dell’anima

 “L’amore per la terra è tutto”  mi scriveva  il mio amico e maestro Vincenzo  D’Alessio tempo fa,  confermando e testimoniando sempre i principi , i valori, e la profonda verità che hanno illuminato e segnato  il suo percorso esistenziale,  umano e letterario. Questa produzione video, il docufilm  I luoghi dell’anima , ideato e diretto dal versatile artista  Enzo Marangelo, ne è un ennesimo, amorevole pegno. Fermento di emozione ed esperienze forgiate dal tempo e dallo studio, nel  video , il racconto prende vita e vivifica la storia , sui passi del saggio viaticale, Michele  Gaeta, nello sguardo profondo di Vincenzo D’Alessio e nella voce potente  di Enzo Marangelo. La parola che  attraversa i luoghi dell’anima  inanella il tempo annodando i fili laceri della memoria smarrita e congiungendo, nell’emblema del sole  che ride, il cielo e  la terra di Solofra nel mistero dei monti selvaggi , o nel chiarore delle limpide acque sorgive, nella severità  delle antiche torri longobarde, nella rustica semplicità dei santuari solitari  e dei sentieri alle soglie  del tempo, sotto le ali potenti dell’Angelo, riportando infine il viandante smarrito alle radici  della comune identità di  solofrani, figli di un unico territorio, membra vive di un’unica storia.  Tra leggenda e sacralità, nell’abbraccio del tempo che dà senso all’essere e al suo esistere. E così , nella sperimentazione della parola che sostanzia l’immagine e diviene suono e profumo,  visione evocativa del passato e del futuro, raccontare la propria terra diviene arte , nella cornice dei monti che si aprono all’infinito, nell’immensità del respiro che disvela voci, sguardi, mani sapienti e umanità  affaticate e dolenti. Raccontare la propria terra significa   rivitalizzare le zolle di pietra  e tingere di vivido azzurro l’orizzonte ingrigito della memoria per illuminare  l’alba feconda e  “sempre nuova”.

 

 È energia pura questo progetto  in cui si modulano in mirabile coro le voci e le parole di grandi anime  innamorate della propria terra, da Rocco Scotellaro a Carmine Troisi, da Giuseppe Didonato allo stesso Vincenzo D’Alessio. Energia che implode nell’amoroso afflato poetico ed esplode, tra verdi boschi e raffinati dipinti, per donarsi a quanti , in questo meraviglioso scenario , sanno riconoscersi figli ed eredi, e sanno ritrovare  l’oro della  città,  le solide radici  che allignano nella memoria emozionale, individuale e collettiva, prezioso tesoro della mente e del cuore di una umanità in cammino.                                                                     

                                

                                                                                                        4 Ottobre 2015

 

                                                                                                          Emilia Dente

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