Le religioni vanno trattate tutte allo stesso modo,rispettandole e non ridicolizzandole
Caro direttore, è stato pubblicato un estratto del libro Lettera ai truffatori dell’islamofobia finito di scrivere dal direttore di Charlie Hebdo Stephane Charbonnier, chiamato Charb, due giorni prima di essere ucciso (Le matite di Charlie contro l’intolleranza. Ecco l’ultima lettera del direttore Charb; La Repubblica, 29/5/2015). Ecco la parte finale della lettera: “In virtù di quale contorta teoria l’umorismo dovrebbe essere meno compatibile con l’Islam, rispetto a qualunque altra religione? Dire che l’Islam è incompatibile con l’umorismo è altrettanto assurdo che sostenere che l’Islam è incompatibile con la democrazia, o con la laicità... Se lasciamo intendere che si possa ridere di tutto tranne che di certi aspetti dell’Islam perché i musulmani sono molto più suscettibili del resto della popolazione, non li stiamo forse discriminando? La seconda religione al mondo, la presunta seconda religione in Francia, non dovrebbe essere trattata come la prima?”.
Non sono d’accordo con le affermazioni fatte da Charb. La realtà è che l’Islam è compatibile con l’umorismo ma quando si ironizza pesantemente sulla religione islamica i musulmani si offendono molto. Ciò significa che essi sono diversi da noi. Dire questo vuol dire discriminarli? No. Secondo me significa solo prendere atto di una realtà e regolarsi di conseguenza. La mia opinione è che trattare in modo blasfemo una religione è comunque sbagliato e che tali comportamenti dovrebbero essere sanzionati dalla legge. Il fatto che i cattolici, ad esempio, si offendono molto meno dei musulmani quando si ironizza pesantemente sulla loro religione non dovrebbe far venir meno il principio che le convinzioni religiose della gente vanno rispettate. Aveva ragione Charb. Le religioni vanno trattate allo stesso modo, ma rispettandole tutte e non ridicolizzandole.
Cordiali saluti
Franco Pelella – Pagani (SA)