“Non un euro dei cittadini per il massacro del popolo ucraino”.
“Non siamo e non saremo mai censori: ogni espressione artistica, ogni opinione, anche la più scandalosa, la più irricevibile, ha diritto di esistere. Ma Gergiev non è un artista qualunque: è la voce internazionale di un regime criminale, responsabile di crimini contro l’umanità. È parte integrante del soft power russo, utilizzato da un governo mafioso per costruire consensi in Europa. E in Italia, purtroppo, ci è riuscito. Ma noi diciamo con chiarezza: non un centesimo del denaro dei cittadini a chi sostiene l’aggressione, l’occupazione e lo sterminio del popolo ucraino. Questa non è una battaglia contro l’arte, ma contro l’uso politico e strategico della cultura al servizio di un regime ostile alla libertà e alla democrazia. Chi sostiene attivamente un potere nemico dell’Europa non può ricevere fondi pubblici né godere del prestigio delle nostre istituzioni. È una questione di coerenza, dignità e rispetto per le vittime. Serve chiarezza nella gestione delle risorse pubbliche, specialmente oggi, in un contesto segnato da guerre e violazioni dei diritti umani. Finanziare un alleato di Putin è un tradimento dei valori che l’Italia e l’Europa dicono di voler difendere.” Concludono.