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Festa e sagra in quel del “Sorbo”.

Il rione “Sorbo” desta, sempre più, attenzione nella frazione capoluogo del Comune conciario  per la sua partecipazione civile e per quella religiosa, fatta in modo silenzioso e costruttivo. Eh, sì! Questo è dovuto al lievito del Comitato “S. Teresa”, che fa lievitare il tessuto socio - religioso del menzionato rione, con una ricaduta benefica sul territorio.

Nel cuore del “Sorbo soprano” si erge, con maestosità, la chiesa di S. Teresa, che racchiude storia ed arte, come i simulacri della Madonna del Carmelo, di  S. Teresa d’Avila e  di S. Anna.

Infatti, lo scorso  26 luglio, nel giorno di S. Anna, monsignor Mario Pierro ha celebrato la Santa Messa delle 10.00, alla presenza dei nonni e dei bambini frequentanti il campo estivo nell’omonimo convento di S. Teresa. Dopo la Messa vespertina, celebrata dal novello sacerdote don Emanuele, si è svolta la processione per le strade del succitato rione, accompagnata dalle note  della banda “Città di Serino”. Anche se in miniatura, la processione è stata partecipata e composta. Invece, il momento civile ha visto un’aggregazione sociale intorno ai tavoli, per gustare le prelibatezze offerte dal convento: pasta e fagioli, cotechini, “cuopp e pesce” soppressate e dolci, il tutto innaffiato con un buon vino irpino, facendo scorrere il tempo lungo le note di canti popolari, nelle giornate del 27 e del 28 luglio.

Giova sottolineare, in proposito, anche la fattiva partecipazione dei componenti del gruppo “I  ragazzi di San Giuliano”,  all’insegna della consueta solidarietà.

 Un grazie, di cuore, va al Comitato, per la sua abnegazione nel custodire il plesso monumentale, ma, soprattutto, per la vicinanza alle suore, senza dimenticare, per la riuscita della festa, i volontari della “Ost. Rita Gagliardi” .

Senza voler nulla togliere a tutte le Autorità, vorrei ringraziare il vigile, dottore Arturo Aversa, che, con la sua gentilezza e dolcezza, ha educato qualche automobilista non ligio alla normativa stradale. L’ho constatato di persona e, con animo amico, posso affermare che si educa e si insegna più dell’autorità, quando, con eleganza, si sfoggia la propria autorevolezza.

                                                                                                                                                D.R.     

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