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Presentato a Solofra "50".

Il libro dello scrittore e gallerista Dino Morra.

Domenica mattina 8 novembre, presso la Fondazione De Chiara-De Maio in piazza Umberto a Solofra (AV), è stato presentato il libro “50” dello scrittore e gallerista Dino Morra.

I presenti nella sala principale hanno apprezzato l’iniziativa con piacere, tanto che durante la presentazione vi è stato un proficuo dialogo tra pubblico e autore. L’introduzione di Agostino De Maio (della Fondazione), le letture di Maria D’Anna (artista), e il commento psicologico di Monica Conte (psicoanalista) hanno reso l’evento profondo ma piacevole. Morra ha illustrato per grosse linee il romanzo.

Il protagonista è Prospero Ritondale, “Un uomo che ha molto amato e molto perso: due matrimoni falliti, molti fantasmi alle spalle e una voce interiore che lo strugge. Nelle donne che lui insegue e uccide di volta in volta, rivive il riflesso delle sue angosce più profonde”.

La dott.ssa Monica Conte ha analizzato il testo dal punto di vista psicoanalitico affermando che “Attraverso la figura disturbante di Prospero, questa storia ci obbliga a interrogarci sulle dinamiche dell’amore malato, sulle ossessioni che si mascherano da passione, sulla solitudine maschile che, troppo spesso, si trasforma in potere e dominio”.

Agostino De Maio, da moderatore illuminato quale ha dimostrato di essere, ha precisato che “Prospero non uccide per odio: i suoi delitti sono atti estetici, sacrifici rituali compiuti nel nome dell’arte. Ogni omicidio riecheggia un’opera: i tagli essenziali di Fontana, le installazioni perturbanti di Rebecca Horn, le visioni carnali e deformate di Bacon, i corpi nudi e spietati di Lucian Freud”.

“Infatti – ha ripreso la Conte - dove la realtà lacera, l’arte è l’unico linguaggio possibile. Questo romanzo non è un thriller. È una discesa nella mente di un uomo fragile, in una società che ancora non sa come affrontare la violenza sulle donne. Un romanzo che inquieta, provoca, ma soprattutto racconta. Perché raccontare, in certi casi, è l’unico modo per cambiare”.

Il romanzo allarga il suo mood anche attraverso la musica.

Morra, difatti, ha tenuto a precisare che “Ogni omicidio è associato ad una playlist eterogenea che attraversa epoche e generi, rendendo ogni gesto ancora più vivo, più disturbante, più emotivo”.

In modo realistico e lapidario così ha concluso Agostino De Maio: “Prima di colpire, la violenza parla. E questo libro la lascia parlare, per imparare a riconoscerla. Prospero non è un esempio: è un avvertimento”.

Alla fine della manifestazione è seguito il firmacopie e lo scambio dialettico con il pubblico.

Ancora una volta un’ottima iniziativa della Fondazione De-Chiara De Maio, che ha in agenda altri interessanti eventi per fine novembre.

 

Gerardo A. Russo

 

 

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