Festa di San Michele. Pochi fedeli e processione sparpagliata… Occorre rinvigorire il culto micaelic
Il buongiorno si vede dal mattino. Eh, sì! Le rinomate bande musicali di Gioia del Colle e Squinzano tardano ad entrare nell’insigne Collegiata di San Michele Arcangelo, per l’accoglienza e l’onore al Santissimo ed al Principe degli Angeli.
Dopo aver eseguito alcune marce sacre, le predette bande si avviano in piazza, per eseguire altri brani e anche qui, forse, spossati dal viaggio o dalla salita, assistiamo ad una persistente stanchezza dei musicanti, che appoggiano per terra i loro strumenti. Dopo un ristoro al bar, si preparano al defilè musicale, partito, alle 11.35, dalla chiesa di San Domenico, alla presenza delle Autorità civili e militari e dalle Associazioni cittadine.
A dire il vero, l’assenza delle volanti militari e di gruppi folkloristici rende scarno il corteo, anche se non manca il consueto ausilio dell’associazione “Ost. Rita Gagliardi”, capitanata dall’infaticabile Andrea Gagliardi.
Purtroppo, l’apatia ovvero l’indifferenza, riconducibili all’ inerzia socio - politica e religiosa, non fanno registrare quell’entusiasmo, tipico degli anni addietro.
Quando il defilè giunge, alle 11.42, davanti alla Collegiata, si notano pochi fedeli, visto che il loro numero è più che dimezzato, rispetto allo scorso anno, come si evince dalle foto.
Alle 11.45, mons. Mario Pierro e i suoi collaboratori danno inizio allo snodarsi della processione, il cui corteo è aperto dall’associazione “Fiaccola della pace”.
Poi, nell’ordine, si susseguono i simulacri dei nostri santi, con le varie associazioni e i rispettivi labari.
Come da tradizione, alle 12.00, appare sull’uscio il Principe degli Angeli, onorato da un debole applauso, compensato, però, dagli scoppiettanti fuochi pirotecnici, mentre il concerto bandistico “Città Gioia del Colle” esegue l’inno micaelico
Il passo è veloce e sparpagliato, in quanto i portatori, un po’ per la stanchezza e un po’ per il sole cocente, non ascoltano le indicazioni di sosta e di ripartenza, impartite dalla predetta associazione.
Pertanto, la mancanza del rispetto delle distanze e le stazioni di sosta del Principe determinano uno sfasamento, tanto che i giovani e meno giovani, nell’attesa, si siedono dove possono.
Ancor di più, la confusione della processione e lo spaesamento delle associazioni, dei portatori e dei fedeli si verificano in via “Caduti 21 settembre”, dove monsignor Mario Pierro cede il passo a padre Vincenzo Grossano,sostituito, a sua volta, da padre Antonio Marchiori.
Quindi, l’uomo venuto da lontano e il più longevo guida la processione patronale, fino al termine.
Senonchè, si defilano qualche sacerdote e qualche portatore di labaro, per cui la processione si sfilaccia strada facendo, fino a raggiungere il culmine nella stessa via “Volpi”, quasi al termine del corteo.
Come ci hanno fatto notare alcuni saggi, per evitare lo sparpagliamento del corteo processionale, bisognerebbe proseguire per la strada adiacente all’ex ristorante “Barbato”, invece di salire in via “Caduti XXI Settembre”.
Analogamente, invece di scendere nella chiesa delle suore, il corteo, all’altezza di via vecchia “Starza” dovrebbe procedere, direttamente, verso la Collegiata.
Anche alla luce di queste ed altre osservazioni raccolte, giova sottolineare l’esigenza di migliorare la processione e la devozione, avendo il coraggio di interrogarsi e capire le motivazioni, relative alla diminuita devozione micaelica.
Difatti, occorre trarre ispirazione dalla luminosa vita e dalla grandezza dei santi, per poterci impegnare a seguirne le orme e chiedere il loro aiuto e la loro protezione nei vari momenti della nostra vita, in quanto i Santi, ripieni di Dio, elevano, costantemente, la mente ed il cuore al Padre, contemplando la reale presenza di Cristo in loro.
Eh, sì! Moltissime persone si sono convertite, leggendo le vite dei Santi ed altri, già, sulla via di Dio, ricevono grazie e luce spirituale, per guardarsi dal peccato e crescere in santità,
Che l’Arcangelo San Michele possa ridare luce e vigore alle menti dei fedeli, nel segno della sua incrollabile intercessione presso il Trono dell’Altissimo, per smussare tutti gli angoli e gli ostacoli disseminati sull’itinerario cristiano ed umano della nostra Solofra e del mondo intero!