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Solofra. Sequestrato impianto di recupero rifiuti. Gestione illecita di rifiuti speciali.

Due persone denunciate in stato di liberta’

I  Carabinieri  del  Nucleo  Operativo  Ecologico  di  Salerno,  agli  ordini  del  Maggiore

Giuseppe Ambrosone, a Solofra, unitamente a quelli della locale Stazione, hanno apposto

i sigilli di sequestro ad un noto impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi.

 

L’attività  di  polizia  giudiziaria  eseguita  dai  Carabinieri  e  che  ha  portato  al  sequestro

preventivo odierno in esecuzione del decreto del GIP del Tribunale di Avellino, dott.

Antonio  Sicuranza,  è  stata  coordinata  dal  sostituto  Procuratore  dott.ssa  Cecilia  De

Angelis, della sezione reati ambientali della Procura di Avellino, guidata dal Procuratore

Capo Rosario Cantelmo.

 

La  Procura  della  Repubblica  ha  anche  emesso  informazione  di  garanzia  a  carico  del

legale rappresentante e del direttore tecnico della società di gestione interessata per le

diverse  violazioni  emerse  in  ordine  ai  reati  previsti  dal  D.L.vo  n.152/2006  (Codice

dell’Ambiente);  difatti  il  legale  rappresentante  ed  il  direttore  tecnico  dell’impianto  di

recupero rifiuti devono rispondere, in concorso tra la loro, per le violazioni in ordine ai

reati previsti dagli articoli 256 e 279 del D.L.vo n.152/2006 (codice dell’Ambiente)  per

avere, in particolare, effettuato o comunque consentito, in assenza dell’autorizzazione di

cui  all’art.208  del  D.lvo  n.152/2006  e  comunque  in  violazione  dell’esercizio  della

procedura semplificata per il trattamento dei rifiuti che impone l’obbligo di destinare i

rifiuti in modo effettivo ed oggettivo al recupero, abusivamente avviato i rifiuti presso

altri impianti per operazioni di smaltimento; nello specifico i rifiuti speciali di cui ai CER

150203 “assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi”, CER 191212 “altri

rifiuti  (compresi  materiali  misti)  prodotti  dal  trattamento  meccanico  di  rifiuti”  e  CER

160306  “rifiuti  organici”;  inoltre,  per  avere,  oltre  i  limiti  consentiti  di  una  sola  volta,

avviato i rifiuti ricevuti per eseguire l’operazione di recupero R13, quali plastica, gomma,

vetro,  legno  e  prodotti  tessili,  presso  altri  impianti  di  trattamento  per  la  medesima

operazione R13. Infine, per avere gestito l’impianto di recupero di rifiuti speciali non

pericolosi  senza  osservare  le  prescrizioni  imposte  nel  provvedimento  autorizzativo  in

quanto  omettevano  di  effettuare  per  l’anno  2015  il  prelievo  e  le  analisi  di  tutte  le

emissioni espressamente prescritto.

 

Il  Giudice  per  le  Indagini  Preliminari,  pertanto,  accogliendo  la  richiesta  del  Pubblico

Ministero  che  ha  condiviso  le  risultanze  investigative  dei  Carabinieri,  al  fine  di  non

consentire  il  protrarsi  o  l’aggravarsi  del  reato,  e  considerata  la  necessità  che  l’attività

produttiva,  soprattutto  in  un  periodo  di  attuale  grave  recessione  economica  e  di

emergenza ambientale, non venga interrotta tutt'a un tratto, ha ritenuto di disporre il

sequestro  preventivo  con  facoltà  d’uso  a  condizione  che  i  gestori  procedano  entro

quattro mesi alla eliminazione di tutte le violazioni penalmente rilevanti riscontrate dai

Carabinieri del N.O.E. di Salerno.

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