Solofra: … il buono, il brutto, il cattivo.
L'amico Rocco Penna ... un custode gratuito dell'ambiente
Da qualche giorno la città imbellettata del defilè, della processione e delle ritmiche allumate, ha lasciato il posto alla città di sempre, quella normale, senza trucchi, con i suoi pregi ed i suoi difetti.
In questa normalità, venerdì 1° luglio 2016, per molti primo round di vacanze estive, nella mia solita camminata mattutina a Sant’Andrea, zona Castello-Monte San Marco, ho avuto modo di ammirare, contemporaneamente, il condensato espresso del buono, del brutto e del cattivo della nostra Città, … un po’ come nel famoso film di Sergio Leone del 1966, dove coesistono bellezza e bruttezza, umanità e ferocia.
Sono molto indeciso in quale ordine mettere “il buono, il brutto, il cattivo” della nostra città, perché, in questa storia, il buono, non è Clint Eastwood, l'uomo senza nome, flemmatico cacciatore di taglie che accende ripetutamente il sigaro; il brutto, non è Eli Wallach, Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramírez, buffo e loquace bandito ricercato per rapina ed omicidio; ed il cattivo, non è Lee Van Cleef, spietato sicario chiamato Sentenza .
I buoni, i brutti, i cattivi siamo noi o almeno quella parte di noi che di volta in volta, a rotazione (a come … ci gira!), impersona casualmente i vari ruoli.
LA PALMA DEL BUONO, però, spetta certamente al ragazzo della foto (di cui non conosco il nome): anche se non è Clint Eastwood, è veramente “l’uomo senza nome”, quello educato e gentile che saluta sempre quando lo incontro (quasi tutte le mattine), mentre a buone falcate (beato Lui che può permetterselo!), corre da o per la Castelluccia. Ma stamattina, scendendo, camminava a passo lento con in mano tre buste di rifiuti rigorosamente differenziati (vetro, plastica e indifferenziato!), frutto di incivili bivacchi, raccolti nei pressi della chiesa della Castelluccia, per portarseli a casa in modo da smaltirli correttamente.
Per questo ragazzo, trascinare tre buste di rifiuti per circa tre chilometri, non è stato un esercizio ginnico, ma un omaggio alla civiltà o se volete anche alla Madonna, ed è stata una cosa spontanea, semplice, … normale!
LA PALMA DEL BRUTTO, invece, va alla sempiterna discarica abusiva o se volete illegale “centro di raccolta rifiuti all in” posto nello slargo della Carcara (strada montana che da via Casate porta alla Castelluccia), dove si ammassano nell’indifferenza più totale delle Autorità (di tutte le Autorità, … soprattutto quelle impegnate in inutili e incidentati defilè!), rifiuti di ogni genere, di origine solofrana e non, omertosamente ignorati e tollerati! … Per non disturbare i manovratori?
LA PALMA DEL CATTIVO, infine, spetta certamente ad ognuno di noi, ogni volta che - singolarmente e/o collettivamente - con la nostra indifferenza, consentiamo a chiunque di deturpare o inquinare le nostre risorse naturali.
PERÒ, C’È SPERANZA. La civiltà può riappropriarsi della Città e dell’ambiente: in quel ragazzo senza nome c’è il naturale antidoto all’indifferenza.
Propongo che a questo ragazzo senza nome, venga simbolicamente affidata la supervisione ambientale della Città di Solofra, con il compito di andare nelle scuole a sensibilizzare le future classi dirigenti sulla difesa del nostro ambiente naturale: sono certo che i ragazzi seguiranno l’amorevole esempio.
mariomartucci