La stazione a Solofra è morta … tutti in silenzio!
Dopo l’ufficializzazione del 10 settembre della interruzione della linea ferroviaria Benevento-Avellino-Mercato S.Severino abbiamo focalizzato l’attenzione sulla chiusura della stazione del capoluogo irpino. E Solofra? Mossi dalla curiosità, accedendo al portale di Trenitalia nella sezione “orario treni”, abbiamo potuto constatare che per le tratte Solofra-Avellino, Solofra Benevento e Solofra-Napoli sono state sostituite dal servizio autobus. Inoltre alcune linee già ridimensionate sono ora soppresse. Quindi la stazione e la ferrovia a Solofra è morta. Le delibere di giunta (la 431 e la 434) adottate da palazzo Santa Lucia hanno portato a tali conseguenze, distruggendo la storia, la nostra storia. Il tratto San Severino-Avellino, via Solofra-Serino fu una strada vitale per l’Irpinia e per Avellino, importante centro alla vigilia dell’Unità d’Italia sulla via Napoli-Benevento. Durante la costruzione della San Severino-Avellino ci furono vari problemi sia di ordine economico che di realizzazione, specie per i vari trafori necessari, e persino la questione della collocazione della Stazione di Avellino, che rischiava di trovarsi troppo lontana dal capoluogo. Difficoltà che dettero inizio ad una serie di discussioni e persino l’ipotesi di non far passare la ferrovia per Solofra, deviando all’altezza di Banzano per evitare, con circa 9 chilometri in meno, il traforo di Turci ed altre opere ingegneristiche complesse come la regimentazione delle acque col “Ponte Vallone” all’altezza dell’attuale ponte di San Nicola. Naturalmente la deviazione fu fortemente osteggiata sia da Serino che da Solofra. Tali difficoltà fecero accumulare molto ritardo rispetto alla data decisa per l’inaugurazione. Ruolo fondamentale ed incisivo su tale questione fu svolto dal solofrano Giuseppe Maffei, Consigliere di Corte d’Appello, che operò in Provincia eletto come componente della Commissione per le opere pubbliche. Per Solofra ci fu anche un’ampia ristrutturazione viaria in funzione dello scalo ferroviario. Con la presenza del Maffei alla Provincia e con sei anni di ritardo, nel 1879, si ebbe l’inaugurazione del tronco ferroviario. Questo excursus storico è stato anche un percorso che le associazioni AMT e Legambiente di Solofra hanno affrontato nell’aprile scorso durante la manifestazione Salvalarte nella mostra allestita sui personaggi illustri di Solofra. E proprio la figura di Giuseppe Maffei fu allora l’occasione per sottolineare la questione della stazione e della ripresa delle comunicazioni su ferro. Ad oggi ci troviamo al capezzale del morto e dobbiamo constatare che il silenzio a riguardo da l’idea della poca importanza che si è dato alle nostre richieste ma anche lo scarso ruolo attribuito al trasporto su ferro nella nostra cittadina e nel distretto, una volta fondamentale dal punto di vista economico e sociale costato anche tanta sofferenza e lavoro dei nostri predecessori. Ferrovia che non ha mai potuto esprimere le sue reali potenzialità nel post-sisma dell’80 per volontà di politici che invece 133 anni fa lottarono per farla passare nelle nostre terre.