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Montagne e colline in fiamme… contributi ai castanicoltori , per evitare incendi

Egregio Direttore, condivido l’invito di Andrea De Stefano, relativo al sostegno da dare ai castagnai, per il cinipide galligeno, che, da   quattro anni, sta devastando i castagneti solofrani, tanto da abbandonarli al proprio destino. Infatti, alcuni giorni fa mi sono recato in località “Scorza”, constatando la desolazione assoluta dei predetti castagneti, unitamente allo sconforto dei loro proprietari o affittuari, in quanto non stanno ricavando dalla loro gestione nessun frutto. Tale carestia comporta mancanza di ricavi e solo costi, per cui i castanicoltori sono sfiduciati e non stanno curando, più, i castagneti.

Di questo paqsso, la fitta vegetazione non consentirà l’ingresso nelle selve, con un altro grave pericolo per la cittadina conciaria, le cui abitazioni lambiscono tutta la fascia pedemontane dei “ Picentini”, come si evince dagli incendi verificatisi in tre giorni consecutivi ( 19/ 20 / 21 agosto c. a, )nelle località “Vigne” e “Cerzeta”.

 Invece, l’estremità del monte “Pergola” è bruciata per due giorni  consecutivi 237 24 agosto c. a. )

Ritornando ai castagneti, l’amico Andrea ha chiesto aiuto al Sindaco, ma sarebbe opportuno interpellare Donato Grassi, consigliere con delega alla castanicoltura, il quale è esperto delle montagne solofrane. Difatti, chi più di lui può dare suggerimenti per combattere i parassiti, che abbondano nella nostra valle, ma, soprattutto, farsi portavoce della necessità di elargire un contributo proporzionato alle selve di proprietà, al fine di pulire i castagneti, che, da qualche anno a questa parte, non vengono puliti, a causa del mancato raccolto.

 Certamente, i custodi delle montagne sarebbero invogliati, per evitare incendie, nello stesso tempo, non far deperire i castagneti.

La soluzione dei numerosi problemi dell’economia solofrana richiede la fattiva collaborazione tra i privati e gli Enti pubblici, in quanto la tattica dello scarica barile no porta da nessuna parte. A dirla tutta, gli amministratori passano, ma, i problemi rimangono

E. L.

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