SbloccaSolofra
Calendario 2015
“Non basta fare. Occorre fare bene e soprattutto opere realmente utili. Come dimostra la fragilità del territorio alle prime gocce di pioggia è opportuno scegliere le infrastrutture e le opere da mettere in cantiere per sbloccare il futuro della Campania e migliorare la sicurezza e la vivibilità, partendo dalle reali necessità dei territori. Sblocca Italia anche se è legge, è un provvedimento che racchiude una visione vecchia e sbagliata nella scelta delle priorità, e che non riesce a individuare criteri di utilità effettiva per il territorio e i cittadini. Si tratta quindi di una grande occasione persa, alla quale però vogliamo rispondere con nuove e più efficaci proposte raccolte sul campo, attraverso le segnalazioni dei cittadini realmente coinvolti e interessati a sbloccare il loro futuro”. Così in una nota Michele Buonomo presidente Legambiente Campania, ha lanciato la campagna di raccolta fotografica #sbloccafuturo, con cui i cittadini possono segnalare le opere incompiute o da realizzare con urgenza per migliorare la qualità della vita e la sicurezza pubblicando le foto sui profili social. “Anche il Circolo Volontariato Legambiente ‘Soli Offerens’ ha voluto contribuire alla campagna #sbloccafuturo, - spiega Antonio Giannattasio, presidente del circolo - realizzando un mini calendario 2015, lo “Sbloccasolofra” dove le sette foto illustrano ciò che potrebbe incidere positivamente sull’attuale situazione cittadina. I temi sono diversi, dissesto idrogeologico e messa in sicurezza del territorio, mobilità sostenibile e riqualificazione urbana, acqua ed acquedotto, anche se altri potrebbero essere inseriti nell’elenco”. Si ringrazia per le foto e la realizzazione la socia Maria Emilia De Maio.
Il tema scelto per la copertina è la Riqualificazione dell’antico Rione Toppolo. Il vecchio Casale Fiume, attraversato dalla Solofrana, oggi quartiere Toppolo, si mostra agli occhi del passante come un luogo abbandonato, dove i vecchi opifici conciari e le rive del torrente sono aggrediti dal tempo, dall’erbacce e dai rifiuti. Un luogo con molte potenzialità dal punto di vista dell’archeologia industriale e di riconnessione tra il tessuto urbano e periferico della città, ma che sembra essere lasciato al suo destino di disagio. Gennaio e febbraio hanno come protagonista il recupero strutturale dell’acquedotto. Legambiente ‘Soli Offerens’ sottolinea che l'acqua come bene comune, fondamentale per la vita, è da preservare nella qualità oltre che nella quantità, e tutti dobbiamo assumerci la responsabilità diventando parte attiva di un'auspicata politica di gestione e tutela delle risorse idriche. Importantissima dovrà essere anche l’opera di riduzione di sprechi e perdite dell’intera rete acquedottistica. Percentuali che superano il 33% non sono ammissibili in nessuna odierna realtà cittadina ancor più in un momento di scarsità idrica. I mesi di marzo ed aprile parlano di separazione delle reti idriche e bonifica del territorio. Cento mila ettari di territorio italiano è avvelenato da rifiuti industriali di ogni tipo; 57 siti di interesse nazionale da bonificare individuati negli ultimi 15 anni, poi ridotti a 39; caratterizzazioni e analisi effettuate inefficace e progetti di risanamento che tardano ad arrivare. Legambiente mai come adesso recrimina a gran voce per l’errore fatto riguardo al declassameto da SIN a SIR dell’intera area del Bacino del Sarno, ma soprattutto ribadisce l’importanza di iniziare un piano di caratterizzazione propedeutico a qualsiasi azione di bonifica sul territorio e sulle falde contaminate. Inoltre l’auspicata separazione delle reti idriche ad uso civile e industriale, con l’introduzione di strutture ASI già presenti sul territorio e mai andate in funzione, non esula dall’applicazione del principio ‘chi inquina paga’. Un principio generale, assunto dalla legislazione comunitaria come riferimento-guida con il duplice obiettivo di rendere non vantaggiosi gli inquinamenti evitabili, e di recuperare risorse per le azioni di risanamento. Maggio e giugno sono stati dedicati alla mobilità sostenibile e al trasporto ferroviario. Le priorità di cui l'Italia avrebbe bisogno per aiutare le città a uscire dalla morsa di traffico e inquinamento, per dare una alternativa a milioni di pendolari, per togliere tir dalle strade e ridurre gli incidenti stradali. Legambiente Solofra chiede di spostare l’attenzione sulla tratta ferroviaria Benevento-Avellino-Mercato San Severino. Elettrificando la linea avremo la possibilità di unire i due poli universitari del Sannio e di Salerno, ridando nuova vita ai trasporti in Irpinia da qualche anno soppressi e sostituiti dai trasporti su gomma. Il Risanamento del costone roccioso in località San Marco è invece abbinato ai mesi di luglio ed agosto. Già il 31/06/2006 con nota prot.1805 il Circolo Legambiente “Soli Offerens” segnalava all’amministrazione comunale di allora la pericolosità per la pubblica e privata incolumità rappresentata dal costone di roccia facente parte del monte San Marco. Dopo il verificarsi della caduta di massi, la strada di collegamento Solofra – Aiello è stata anche chiusa. Lo stesso progetto, approvato in giunta il 14/01/2014 e presentato dal comune alla regione per l’accelerazione della spesa, è stato preceduto per priorità da altri. Chiediamo di risanare al più presto il costone roccioso sia per la pubblica incolumità di chi, pur con la presenza di blocchi in cemento, passa a suo rischio sulla strada interrotta sia per la sicurezza dell’intera area sottostante, ad evitare inoltre la pratica criminale di sversamenti illegali di rifiuti di ogni genere. I mesi autunnali di settembre e ottobre sono interessati dal tema della messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici. Occorre invertire la tendenza degli ultimi anni, in cui si è speso circa 800 mila euro al giorno per riparare i danni e meno di un terzo di questa cifra per prevenirli, e bisogna far partire un programma nazionale di manutenzione e prevenzione, garantendo la partecipazione dei territori per la costruzione di una concreta politica di mitigazione.
Legambiente ‘Soli Offerens’ chiede di superare logiche vecchie ed inefficaci di difesa passiva e intervenire per delocalizzazioni, dove possibile, delle strutture dalle aree esposte a maggiore pericolo, restituendo spazio ai corsi d’acqua, attuando una corretta gestione tanto delle aree montane e boschive che delle città, realizzando la stombatura e la manutenzione dei fossi e dei canali, il ripristino delle aree di esondazione. Come mostrano i casi di utilizzo dei fondi strutturali europei, fare non basta. Bisogna puntare su opere ragionate e non casuali o slegate dal contesto complessivo. L’anno si chiude con la speranza di rivedere la riapertura della piscina comunale. C’era una volta uno spazio comune a disposizione di adulti e bambini che volevano praticare sport. Ma tutto ciò è svanito. A testimoniarne la presenza sono gli stipiti delle porte e le panche degli spogliatoi in bella vista. Ora una catena e un lucchetto chiudono il cancello varcato da anni da vandali, ladri di rame e bisognosi di nascondersi per un po’. La Piscina Comunale di via Scorza è il simbolo moderno dell’abbandono. Legambiente ‘Soli Offerens’ chiede di porre più attenzione alle strutture comunali presenti sul territorio, non solo la piscina, ma anche altre tipologie di impianti sportivi e luoghi di aggregazione, dove abbandono e vandalismo la fanno da padrone.
Auguri Solofra di Buone Feste
dai Soci del Circolo Volontariato ‘Soli Offerens’!