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Comunità in movimento: "Proposte per le aree interne al nuovo Presidente".

Si parla tanto di come ripopolare i nostri piccoli centri interni, i magnifici borghi che per decenni sono stati abbandonati a sé stessi. Al di là della speculazione edilizia post terremoto, in molti casi con la conseguente perdita di identità architettonica e paesaggistica, o dei classici interventi ordinari delle amministrazioni locali, con qualche eccezione virtuosa, è mancata una visione per il futuro dei nostri piccoli borghi e soprattutto come supportare economicamente le piccole e piccolissime attività che insistono sui territori e magari farne nascere di nuove.

Borghi irpini significa essenzialmente ruralità con qualche esempio annesso di artigianalità anche di eccellenza. La verde Irpinia attrae tanto con un turismo interno che però necessita di supporto e aiuto non più a pioggia col classico contributo regionale di emanazione europea. Occorrerebbe innanzitutto formare nuove leve in agricoltura dove mancano boscaioli, potatori, operatori del settore a vari livelli che possano rinfoltire le fila di un mondo che sta scomparendo ma che in altre regioni d'Italia trovano più adeguate politiche sui territori. Manca manodopera che se adeguatamente remunerata potrebbe essere di supporto alle tante attività già presenti e operanti. Le attività artigianali potrebbero formare e sfornare a loro volta altro capitale umano che potrebbe dare vita a nuove attività, nuove botteghe nei centri storici. Incentivare il ripristino di colture boschive abbandonate, ma con aiuti concreti ad esempio attraverso forme di microcredito legato alla produzione, al lavoro, al piccolo turismo dell'accoglienza. Attivare le aree interne significa potenziare il legame col turismo costiero della Campania cosa che la politica non ha mai fatto seriamente, troppo presa dal suo mestiere di collettore di voti clientelari. Occorrono infrastrutture più moderne, alta velocità, strade ferrate, potenziamento del turismo lento e di quello religioso attraverso la creazione di network turistici dedicati. C'è tanto da fare ma occorre amore e visione per la propria terra!

-Comunità in movimento- Prof. Giliberti Michele A. docente universitario

 

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