Visone: "Un meraviglioso appalto che fa gola soprattutto a chi cel' ha già!".
"Meditate conciatori, meditate…".
Per far fronte allo stato di emergenza socio-economico-ambientale dell’area del bacino idrografico del fiume Sarno (D.P.C.M. del 14.04.1995), la Regione Campania, dopo la gestione commissariale (OPCM n.3494/06), ha indetto gara pubblica - invito prot. n. 2009.1128422 del 31.12.2009 (CIG 348976010E - CUP B72I10000350003) - per la gestione temporanea del complesso depurativo Alto Sarno, costituito dagli impianti di depurazione di Solofra e Mercato S. Severino
Valore stimato annuo dell’appalto: euro 8.800.000,00 a cui vanno aggiunte le tariffe pagate dai conciatori (circa 3/4 milioni annui).
Per la gestione temporanea degli impianti del complesso depurativo Alto Sarno (nota prot. n. 2009.1128422 del 31.12.2009), sono state invitate solo imprese che svolgono gestione similare in virtù di contratti già in corso con il Settore del Ciclo Integrato delle Acque e, precisamente, COGEI SRL, DONDI SPA, IBI IDROIMPIANTI SPA e SLED SPA, che hanno tutte proposto l’identico massimo ribasso sull’aliquota del 10%, quale utile d’azienda per la gestione dei due impianti di depurazione di Solofra e di Mercato San Severino, per cui si è reso necessario effettuare il sorteggio tra quattro identiche offerte, da cui è risultata la seguente graduatoria: primo estratto COGEI SRL, secondo estratto DONDI SPA, terzo estratto SLED SPA e quarto estratto IBI IDROIMPIANTI SPA;
La gara è stata, quindi, aggiudicata alla Cogei srl (D.D. n° 17 del 21.01.2010), …«nelle more del passaggio definitivo agli ATO competenti e comunque, fino al completamento delle procedure connesse all’istituzione del Servizio Idrico Integrato»!
Doveva essere una gestione provvisoria, ma, dal 2010, si protrae, tutt’ora, ininterrottamente!
La tariffa è sempre la stessa. La Cogei è ben remunerata: le spetta un utile d’impresa fisso sui costi complessivi di gestione documentati.
Come detto, la gestione doveva essere provvisoria: nelle more del passaggio definitivo agli ATO competenti e, comunque, fino al completamento delle connesse procedure.
Sono passati 10 anni dall’entrata in vigore della L.R. n° 15 del 02.12.2015 (Riordino del servizio idrico integrato ed istituzione dell’Ente Idrico Campano), ma la Cogei srl continua a godere dei benefici di un appalto “spendi e spandi”, provvisorio, ma blindato (!), nonostante l’art. 21 comma 4 della stessa legge, disponga espressamente che “il gestore del Servizio Idrico Integrato, subentra ai soggetti che, alla data di entrata in vigore della detta legge, operano all'interno del medesimo Ambito territoriale distrettuale” e, quindi, anche alla Cogei srl!
COSA CAMBIA A SEGUITO DELLA L.R. N° 15/2015?
L'affidamento del servizio idrico integrato è oggi organizzato in 7 Ambiti distrettuali.
L’Ente Idrico Campano (EIC) governa tutti gli ATO regionali, cui partecipano obbligatoriamente tutti i Comuni del territorio campano. Gli impianti di Solofra e di Mercato San Severino ricadono nell’Ambito distrettuale Calore Irpino: ai sensi dell’art. 2 comma 4 della detta LR n°15/2015, il gestore del servizio idrico integrato, individuato dall’EIC, in conformità alla disciplina nazionale e comunitaria vigente, subentra ai soggetti che, alla data di entrata in vigore della detta legge, operano all'interno del medesimo Ambito territoriale distrettuale.
Dall’entrata in vigore della L.R. n° 15/2015, tutti hanno fatto finto di non vedere che le gestioni annuali successive, rappresentavano un affidamento diretto illegittimo sopra soglia!
Ma c’è di più. Dopo l’entrata in vigore della L.R. n° 15/2015, la Regione Campania ha continuato a trasferire alla Cogei srl ingenti risorse.
Gli interessi in gioco sono mostruosi.
Ad esempio: nel 2021 ha trasferito risorse per euro 4.164.831.76; nel 2022 euro 5.031.811,28; nel 2023 euro 5.202.797,80; nel 2024 euro 5.626.954,37; nel 2025 la somma si aggira sui 6 milioni.
La tariffa è sempre la stessa. La Cogei è ben remunerata: le spetta un utile fisso d’azienda sui costi di gestione documentati. In pratica più spende più guadagna. Ad esempio se il costo mensile della gestione dell’impianto di depurazione è pari a 100, alla Cogei spetta 100 più l’aggio di gestione.
Un contratto del genere lo sognano in tanti: più si spende più si guadagna. Rischio d’impresa: zero!
LA CADUTA DEL SISTEMA DELL’AFFIDAMENTO PROVVISORIO
Tutti sanno che questo sistema non potrà durare in eterno. Il 23 e 24 novembre 2025 si vota per eleggere il Governatore e il nuovo Consiglio Regionale: chiunque vinca, la gestione del complesso depurativo Alto Sarno avverrà attraverso una procedura pubblica: una gara di appalto aperta a tutti gli operatori di mercato; un affidamento in house providing ad una società interamente pubblica; una “gara a doppio oggetto” per la scelta di un partner privato di minoranza (49%); un partenariato pubblico-privato (PPP) e/o project financing.
La Cogei srl sa che se vuole continuare a gestire l’impianto di via Carpisano dovrà comunque partecipare ad una procedura di affidamento ad evidenza pubblica, ed ha individuato la soluzione nel Partenariato Pubblico Privato e/o project financing. Per far ciò, ha bisogno del sostegno – più politico che economico – dei tanti, finora, bistrattati conciatori, per presentare alla Regione una credibile proposta progettuale, territorialmente radicata.
QUALI SONO I VANTAGGI DEL SOGGETTO PROPONENTE?
Il partenariato pubblico-privato (PPP) di tipo contrattuale (art. 174, comma 3 D. Lgs. n° 36/2023) comprende le figure della concessione, anche nelle forme della finanza di progetto (art. 193).
L'affidamento in concessione di lavori o servizi mediante finanza di progetto può avvenire su iniziativa privata: gli operatori economici possono presentare all'Ente Concedente una proposta di gestione. L’Ente Concedente verifica l'interesse pubblico e la coerenza della proposta e ne dà notizia nella sezione «Amministrazione trasparente», indicando un termine per la presentazione da parte di altri operatori economici di proposte relative al medesimo intervento. All'esito dell'approvazione, il migliore progetto di fattibilità tecnica ed economica verrà posto a base di gara pubblica e il proponente non aggiudicatario, potrà esercitare il diritto di prelazione e subentrare, alle medesime condizioni, all'aggiudicatario formale della gara. Ove il proponente non aggiudicatario non si avvalga della prelazione, ha diritto al pagamento (da parte dell'aggiudicatario), delle spese per la predisposizione della proposta, nel limite 2,5% del valore dell'investimento.
Solo così, chi è definitivamente destinato ad uscire dalla vecchia porta dell’affidamento provvisorio della gestione del depuratore, può legittimamente sperare di rientrare dalla “nuova porta” del PPP o della finanza di progetto, ma i numeri non saranno più gli stessi e a pagare non sarà più solo Pantalone!
Meditate conciatori, meditate…
Eliana Visone