Solofra. Ma qual è il valore del Porta a porta?
A circa venti giorni dall’avvio del servizio di raccolta Porta a Porta, siamo stati vigili e attenti ad osservare le “tante” novità e le tante situazioni che si sono andate creando con l’avvio della raccolta dei rifiuti.
La nostra prima perplessità rispetto questa “novità” è proprio il fatto della differenza tra condomini meno o più numerosi, centrali o periferici. Infatti ci si è visti recapitare o i bidoncini ad uso individuale o ad uso condominiale. Ora ad essere “pignoli”, anzi critici così come veniamo spesso definiti, il servizio Porta a Porta dovrebbe consistere nel consegnare ad ogni cittadino i bidoncini, o meglio ancora le “futuristiche” buste con il codice a barre (a quando? …le stanno stampando?) proprio per eliminare i cassonetti per le strade … altrimenti perché chiamarlo “ porta a porta”? Poiché in alcune parti della città anche centrali si sono tolti i bidoni bianchi e verdi ma sono comparsi spostati di qualche metro quelli neri, bianchi, verdi e blu e alla vista nulla è cambiato.
Nei giorni dell’avvio abbiamo assistito a corse degli operatori addetti nel consegnare il materiale in tempo per il 3 giugno … ma purtroppo non tutti i cittadini hanno ricevuto i bidoni… per la data prevista. Infatti c’è chi ha avuto la fortuna di avere i doni a casa… e chi invece armato di “tanta pazienza” si è dovuto arrangiare da solo e andarsi a prendere i bidoni al punto informativo allestito nello spazio dell’Informagiovani, tra file e nervosismo.
La prima serata di raccolta (indifferenziato Solofra Città… così da opuscolo) è stato una vero e proprio caos … ma era il primo giorno, normale! Normale per chi, pur avendo avuto tutto il tempo utile per organizzare il servizio, ha dovuto buttarsi a capofitto in una raccolta obbligata da termini e scadenze.
Ma tralasciando le pecche dovute all’organizzazione dei primi giorni, sembra che le imprecisioni e disservizi siano al minimo, la nostra attenzione si è posata su due punti fondamentali ed essenziali: l’informazione e i cittadini.
Anche le tante discussioni nate dentro e fuori la rete rivelavano come la cittadinanza sembrava impazzita… domande di ogni genere, questo dove va? questo quando va gettato? Ci siamo domandati… ma chi faceva prima la raccolta differenziata, solo pochi, anzi veramente pochissimi? Si perché le tante perplessità e dubbi esposti dai cittadini e le risposte a volte incerte di chi doveva dare informazioni a semplici quesiti ha fatto trapelare tutto ciò. Non potevano nove incontri attraverso stand e volantinaggio, concentrati in un mese indottrinare l’intera cittadinanza, che bisognava raggiungerla soprattutto con altre metodologie. Abbiamo costatato anche la confusione, soprattutto da parte di coloro, che dovevano essere gli informatori del sistema in particolare nelle prime ore dove da una parte invitavano a fare quello che al Centro di Raccolta non permettevano, adesso va tutto bene, ma tutto ciò poteva e doveva essere evitato. Spesso abbiamo sentito dire e letto in questi giorni “è partito e adesso facciamolo proseguire poi si vede”. Noi riteniamo che l’adagio <<Attacca 'o ciuccio addò vò 'o patrone (Lega l'asino dove vuole il padrone)>> non è il modo esatto per affrontare la questione, e qui affrontiamo il secondo punto. Il vero cambiamento deve avvenire non perché viene calato dall’alto ma il cittadino deve sentirlo come giusto. È vero il cittadino deve sentirsi guidato e seguito ma non obbligato ma anzi soddisfatto di poter dare una mano nel tenere pulita la nostra città senza incolparci l’un l’altro ma cooperando per il bene comune. Ma purtroppo dobbiamo continuare ad assistere a nuovi depositi di rifiuti in giro, lungo le strade, nelle aree verdi e addirittura nei boschi fotografati e segnalati anche dai soci del Circolo di Legambiente, proprio in contrapposizione con la finalità stessa del servizio stesso di raccolta e di quello svolto dal centro di raccolta. L’azione di controllo sarà essenziale a tutto ciò sia per la raccolta, rispettando un periodo di tolleranza e richiami iniziali, sia per chi continua a liberarsi in modo, a questo punto ingiustificato, dei rifiuti.
Ma qual è il valore del Porta a porta? O meglio qual è il valore che i cittadini stanno percependo?
Su quest’ultima domanda ci spieghiamo meglio… abbiamo notato che quasi nessuno degli informatori, o amministratori ha mai pronunciato la parola RIDUZIONE. Parola, per noi fondamentale, per una corretta e sana raccolta dei rifiuti… che senso ha fare la raccolta differenziata quando poi si riempiono i bidoni, stracolmi ad esempio di plastica? Alla base di ogni informativa sulla raccolta dei rifiuti vi è la sensibilizzazione ai cittadini a PRODURRE MENO RIFIUTI. Il liet motiv di una corretta gestione domestica prima ancora della differenziata, proprio per poterla fare nel modo migliore, è quello di portare a casa meno rifiuti, meno imballaggi a volte eccessivi e inutili e una raccolta che detta la separazione dei materiali dovrebbe far riflettere ognuno di noi proprio su questo importante aspetto. Poi ne va da se l’altro aspetto importante che è il RICICLO scopo vero della differenziata.
Chiudiamo con porre alcune domande. Come Legambiente chiediamo:
1. Quali sono i Consorzi che raccolgono i nostri rifiuti differenziati?
2. Il nostro umido dove va a finire?
3. A quanto la raccolta degli olii esausti?
4. Perché limitare l’ingresso al Centro di Raccolta in una fascia oraria un po’ improponibile per chi lavora?
5. Quando riusciremo ad eliminare del tutto i bidoni nelle strade e a dotarci di sacchetti con codice a barre?
Legambiente - Solofra