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La staminalità e il suo ‘alter ego’ nel seminario di Geppino Falco

Un’esplorazione approfondita dei meccanismi molecolari più frequentemente impiegati dalle staminali per bilanciare il differenziamento cellulare e l’affascinante ipotesi di una loro ‘adozione’, finalizzata a testare la terapia differenziativa, costituiranno il perno del prossimo seminario di Biogem, tenuto dal professore Geppino Falco, responsabile del laboratorio di Staminalità e Rigenerazione Cellulare dell’Istituto irpino. L’incontro è in programma giovedì 8 settembre alle ore 14:30, in video-conferenza al link https://meet.goto.com/878289853 .
‘’Molti geni coinvolti nella biologia del cancro – premette il professore Falco - sono stati originariamente identificati per il loro ruolo nello sviluppo embrionale, mentre le analogie tra cancro e sviluppo sono evidenti a molti livelli’’. ‘’Al microscopio – dettaglia Falco - i tessuti cancerosi appaiono spesso come masse indifferenziate, con alcuni tipi di tumore caratterizzati da un'organizzazione tissutale embrionale’’. Da un altro lato, ‘’l'aumento della mobilità delle cellule malate, all’origine dell'invasione locale o delle metastasi, ricorda il comportamento migratorio tenuto dalle stesse cellule, durante lo sviluppo’’. ‘’A livello molecolare – sostiene ancora Falco - è stato dimostrato che i tessuti maligni e quelli in via di sviluppo condividono I principali pathway di signaling cellular, l'attività dei fattori di trascrizione, la regolazione della struttura della cromatina e la stabilità del DNA’’.

Nuove speranze per il trattamento dei tumori maligni sono state alimentate dall'uso di ‘terapie differenzianti’ che utilizzano l'acido retinoico all-trans (ATRA), anche se – mette in guardia il professore Falco – ‘’il fallimento di questo approccio rimane elevato, a causa dell'insorgenza di resistenza primaria o acquisita al trattamento con ATRA’’. ‘’La mancanza di modelli sperimentali adeguati per la caratterizzazione delle basi molecolari della resistenza all'acido retinoico all-trans ostacola, quindi, il successo della terapia differenziante’’.
‘’Recentemente – chiosa con ottimismo il professore Falco - abbiamo scoperto una nuova via molecolare attivata nelle cellule staminali embrionali quiescenti (ESC), che agisce come feedback negativo al trattamento con ATRA, consentendo alle cellule staminali di bloccare le vie di differenziazione’’.

 

 

 

 

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