La ferrovia è civiltà e progresso
Urge una risposta alla precarietà del trasporto su ferro
Ai tagli praticati dalla Regione Campania ai collegamenti ferroviari tra Avellino e Salerno, si aggiungono nelle ultime settimane atti vandalici, nello specifico nella stazione di Montoro, che mettono a serio rischio l’integrità e la funzionalità della ferrovia stessa.
In parte queste azioni testimoniano una sorta di disinteresse della politica negli ultimi anni verso l’utilizzo ed il potenziamento di una tale infrastruttura che potrebbe svolgere un ruolo strategico nello sviluppo del comprensorio valle dell’Irno e della provincia di Avellino.
Sicuramente è necessaria la repressione degli atti vandalici indiscriminati ed incivili che danneggiano beni pubblici creati e mantenuti con i soldi di noi contribuenti ma non solo; è indispensabile rilanciare la funzionalità della struttura ferroviaria che può e deve svolgere un ruolo fondamentale per la mobilità dei cittadini montoresi ed un concreto sostegno allo sviluppo del territorio soprattutto con l’odierna realtà di Montoro Unita.
E’ utile ricordare che, ripristinando i treni Avellino-Napoli, da Montoro si potrebbe raggiungere il capoluogo di regione in soli 45 minuti in modo più economico rispetto all’autovettura privata e soprattutto indipendentemente dalle condizioni del traffico stradale.
Inoltre la stazione di Montoro dista da quella di Mercato S. Severino soli 4 km che potrebbero essere coperti dai treni che già collegano in maniera frequente tale cittadina con Salerno e percorrono il tratto urbano della Metropolitana di Salerno. La ferrovia garantirebbe quindi quella continuità territoriale nella valle dell’Irno che oggi non c’è e che costringe tanti studenti e lavoratori diretti a Salerno ed a Napoli a ricorrere necessariamente al mezzo privato con inevitabili ripercussioni sulle economie familiari. Una necessità per un Comune che ha quasi raggiunto i 20000 abitanti e per la sua posizione geografica ha contatti non solo con il comune capoluogo di Avellino ma anche con la città di Salerno.
Parallelamente è necessario intraprendere un discorso anche sui potenziamenti delle infrastrutture anche in vista della programmazione dei fondi europei da utilizzare fino al 2020 e che privilegeranno gli investimenti sulle reti ferroviarie.
Una rivoluzione nella mobilità della valle dell’Irno sarebbe determinata dalla realizzazione del raccordo ferroviario con l’Università di Salerno che consentirebbe ai cittadini tutti i comuni situati lungo la linea nell’avellinese, nel salernitano e nel vesuviano di raggiungere in modo sicuro, economico e stabile l’ateneo salernitano. Inoltre consentirebbe uno sviluppo di tante piccole realtà che potrebbero ospitare proprio gli studenti universitari fuori sede.
In conseguenza di ciò si determinerebbe anche la necessità di elettrificare e rettificare il tracciato da Avellino a Salerno consentendo in modo definitivo a tanti comuni di uscire dall’isolamento al quale sono relegati ed aprendo le possibilità di nuovi collegamenti verso il napoletano e verso Roma e che intercettino anche i collegamenti nazionali a lunga percorrenza.
Queste sono le migliori risposte che ci aspettiamo dalla politica e che consentirebbero anche di contrastare gli atteggiamenti incivili nei confronti di uno dei massimi beni pubblici quale è la ferrovia.