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TETRACLOROETILENE NELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO A SOLOFRA

Sequenza degli eventi

- 13 dicembre 2013: controlli di verifica di Irno Service conformi per Pozzo Consolazione

Solofra

- 4 gennaio 2014: ordinanza tetracloroetilene pozzo di località Chiusa di Montoro (Gestore Alto Calore

Servizi)

- 5 gennaio 2014: chiusura cautelativa pozzo Consolazione di Solofra

- 7 gennaio 2014: analisi del Gestore (Irno Service) pozzo Consolazione di Solofra - conforme

- 8 gennaio 2014: analisi ARPAC per tetracloroetilene fontana Quattro Leoni di p.zza S.

Michele - non conforme

- 9 gennaio 2014: pubblicazione analisi del Gestore (Irno Service) pozzo Consolazione

- 10 gennaio 2014: pubblicazione (fax) analisi ARPAC fontana Quattro Leoni di p.zza S. Michele

- 10 gennaio 2014: ordinanza sindacale divieto acqua di rubinetto

- 10 gennaio 2014: analisi ARPAC fontanili pubblici e fonti non conforme (tetracloroetilene 51

μg/l)

- 13 gennaio 2014: prelievi ARPAC ???

- 21 gennaio 2014: analisi ARPAC non conforme (tetracloroetilene 213 μg/l)

Dalle informazioni rese pubbliche emerge che i controlli effettuati dal Gestore, Irno Service, il 7 gennaio 2014

(controlli interni ex D.Lgs 31/2001) non hanno rilevato il superamento dei limiti per il tetracloroetilene mentre

quelli realizzati dall’ARPAC l’8 gennaio 2014 (controlli esterni ex D.Lgs 31/2001) lo hanno rilevato.

Al riguardo, sebbene i controlli non siano stati realizzati sul medesimo punto di prelievo e nel medesimo

momento, in ragione delle connessioni dirette tra i punti di prelievo utilizzati e della relativa persistenza

dell’inquinante sia nella rete (serbatoi, condotte) che nelle fonti (pozzi), risulta difficile spiegare la differenza

di esito analitico tra Gestore e ARPAC.

Tali circostanze fanno pertanto supporre che i valori di tetracloroetilene rilevati dal Gestore non siano

attendibili. Sarà evidentemente l’azione dell’autorità giudiziaria a chiarirlo.

In ogni caso, risulta che il Gestore ai fini della realizzazione dei controlli interni di competenza non si avvale

di un “laboratorio interno” ovvero di un “laboratorio interno ad altro gestore di Servizi Idrici” in difformità dalle

disposizioni vigenti ex D.Lgs 31/2001. Il laboratorio di cui si avvale il Gestore risulta accreditato al sistema

nazionale di qualità previsto dal D.Lgs 31/2001 a partire dal 19 luglio 2012 con numero 1285 ed al momento

risulta che per il parametro tetracloroetilene (ma anche per altri) ha sospeso la emissione di rapporti di prova

con marchio di qualità come disposto dal D.Lgs 31/2001.

Lascia perplessità inoltre la “scarsa attenzione” con cui è stata gestita la prevenzione del rischio sanitario da

parte delle pubbliche amministrazioni competenti, in particolare ASL, Comune e Gestore, alla luce del fatto

P.zza Cavour, 168 - 80137 Napoli tel. 081/261890 - fax 081/261542

sito: http://www.legambiente.campania.it e mail: campania@legambiente.campania.it

ONLUS

che le fonti di approvvigionamento idrico in questione, i vari pozzi, ricadessero in un area notoriamente

contaminata, riconosciuta da anni (2005) con legge dello Stato quale Sito di Interesse Nazionale - SIN

(attualmente SIRegionale) per la presenza di inquinamento ambientale e pertanto da sottoporre ad interventi

di Bonifica. D’altra parte, anche i dati riportati nel “Quaderni AdB - lettere dal Tirreno n.7 - Collana di Studi,

Documentazione e Ricerca - Indirizzi e azioni per la tutela della risorsa idrica e del paesaggio per il Parco

Regionale dei Monti Picentini” avrebbero dovuto allertare le amministrazioni competenti, avendo rilevato per

il tetracloroetilene il superamento dei “limiti ambientali” disposti dalla normativa (lo studio si riferiva al D.Lgs

152/1999 che successivamente è stato abrogato dal D.Lgs 152/2006) sebbene diversi dai limiti per le acque

destinate al consumo umano (definiti dal D.Lgs 31/2001).

Comunque, al fine di stimare per quanto tempo la popolazione sia stata esposta al rischio derivante

dall’utilizzo di acqua contaminata da tetracloroetilene c’è da chiedersi:

- da quanto tempo le acque non fossero conformi per il parametro tetracloroetilene?

- a quanto risalgono gli ultimi controlli dell’ARPAC prima dei campioni non conformi?

Per avere le risposte occorre esaminare quindi i dati storici dei controlli esterni svolti dall’ARPAC per l’ASL,

sperando che nell’ambito dei controlli di verifica esperiti sia stato contemplato anche il parametro

“tetracloroetilene”.

In generale, la vicenda purtroppo conferma e conclama l’allarme rilanciato il 22 marzo 2012 quando

pubblicammo i dati dell’indagine sullo stato delle gestioni acquedottistiche in Campania relativo al 2010.

Il risultato, rappresentativo in quanto riguardante ben l’89% della popolazione campana (oltre 5.150.000

abitanti), evidenziò una situazione estremamente critica. Un dato emblematico, meritevole evidentemente

dell’attenzione dell’autorità giudiziaria, era senza dubbio il fatto che per oltre 270.000 campani non

risultavano essere affatto realizzati i controlli interni! Ma anche che per la maggior parte dei campani, oltre

3.800.000 abitanti, sebbene venissero realizzati, i controlli interni sono risultati afferire a laboratori non

conformi con le disposizioni di legge in quanto non configurabili come “accreditati al sistema nazionale di

qualità” e come “interni al gestore o interni ad altro gestore di Servizi Idrici” (condizioni disposte per legge).

Lo scopo dell’indagine era quello di promuovere una seria riorganizzazione del Servizi Idrici Integrati in

Campania ed in particolare di conseguire: l’integrazione funzionale e territoriale; elevati standard di qualità,

efficienza, efficacia ed economicità; adeguata regolazione e governance; trasparenza delle prestazioni rese;

reperimento delle necessarie risorse finanziarie, partecipazione attiva e responsabile dei cittadini utenti.

Aspetti, tutti, di primaria importanza ai fini del conseguimento dei necessari standard di qualità e di sicurezza

dei servizi idrici (cfr Dossier “I SERVIZI DI ACQUEDOTTO IN CAMPANIA 2010” - 22 marzo 2012 - Giornata

Mondiale dell’Acqua”.

Napoli, 31 gennaio 2014

Il Responsabile Scientifico

Dott. Giancarlo Chiavazzo

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