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‘INDIRIZZI E AZIONI PER LA TUTELA DELLA RISORSA IDRICA E DEL PAESAGGIO PER IL PARCO REGIONALE DEI MONTI PICENTINI’

Sono abituato ad approcciarmi in maniera scientifica ai problemi, valutando tutte le documentazioni  in materia, prima di affrontare o disquisire su determinati temi, ho deciso di intervenire sul tema dell’ inquinamento idrico che è avvenuto a Solofra questo mese, per cercare di fare chiarezza su alcuni punti ‘oscuri’ di questa vicenda.

Sono state usate ‘fiumi’ di parole accuse e invettive con lo scopo di ricercare ‘fantomatici’ colpevoli rasentando il limite della calunnia, articoli interi e manifesti per lodare l’operato dell’ amministrazione comunale nella gestione dell’ emergenza idrica, ma alla fine come spesso accade non si sona ancora trovati responsabili  e le cause di questo inquinamento, paradossalmente però, se analizziamo il fatto sul piano politico ci accorgiamo, che molti degli accusatori hanno più responsabilità degli accusati.

Per capire il problema, però,dobbiamo conoscere quali sono le fonti  di approvvigionamento, il loro stato e la qualità  dell’intera rete idrica Solofrana, in uno studio molto puntuale, svolto per conto del Parco dei Monti Picentini,  pubblicato nel 2009, finanziato dalla Regione Campania , con fondi POR 2000-2006, il cui titolo è: ‘INDIRIZZI E AZIONI PER LA TUTELA DELLA RISORSA IDRICA E DEL PAESAGGIO PER IL PARCO REGIONALE DEI MONTI PICENTINI’ –(lettere dal Tirreno n.7 - Quaderno monografico), sono evidenziati tutti questi aspetti.

Ma cosa viene detto in sostanza in questo studio?

·         Le analisi svolte dall’ ARPAC  si riferiscono ad un periodo di monitoraggio compreso tra (febbraio '07-marzo '08);

·         La definizione dello "stato ambientale dei corpi idrici sotterranei" è stata affrontata mediante la "sovrapposizione delle classi chimiche (classi 1, 2, 3, 4, 0);

·         Le fonti di approviggionamanto studiate nel territorio Solofrano o confinanti sono:

1.       acque della sorgente Bocche Soprano Classe1 (acque con caratteristiche chimiche ottime);

2.       acque della sorgente Don Antonio  Classe1 (acque con caratteristiche chimiche ottime);

3.       acque del pozzo Scorza-Comune, Classe che oscilla tra 1 e 2 (acque con caratteristiche ottime e buone), di minore qualità rispetto alle precedenti a causa della presenza del parametro "cloruri";

4.       il Pozzo Chiusa (Montoro Superiore) è rientrato invece in classe 4 (quindi acque con caratteristiche scadenti), a causa del valore del parametro addizionale "tetracloroetilene" superiore al limite di legge nella prima tornata di misure. Tale inquinamento,  è stato collegato all'interazione, in parte o in toto, con le acque della falda superficiale dell'acquifero alluvionale; risorse, queste ultime, con caratteristiche idrochimiche scadenti dovute all'esistenza di un impatto antropico rilevante.

·         Il periodo con più scarsità di acqua (massima magra)per le falde acquifere rilevate corrisponde al periodo Dicembre-Gennaio, dove le falde si abbassano anche di 2 metri rispetto al livello normale.

 

Lo studio conclude con delle consideranzioni molto precise :’…per il corpo idrico di "Monte Garofano o Monti di Solofra", è stato determinato uno stato ambientale scadente; ciò a causa di problemi di tipo quantitativo, generati da un impatto antropico rilevante; a quest'ultimo è anche da imputare un locale inquinamento chimico delle acque (pozzo Chiusa a Montoro Superiore); quindi risulta indispensabile prevedere una serie di misure rivolte al miglioramento dello stato quali-quantitativo delle acque sotterranee;

 

E stato preso in considerazione anche lo studio dell’ ARPA della Regione Piemonte, nel quale viene trattata la problematica dell’ ‘Inquinamento delle acque sotterrane nei Comuni di Biella e Gaglianico’, comuni in cui è stata accertata la presenza di  Tetracloroetilene (PCE) nelle falde acquifere, vengono definiti il comportamento chimico-fisico e le conseguenze che questa sostanza ha sulla salute.

In sintesi il Tetracloroetilene (PCE) è un prodotto chimico creato dall’ uomo, che si presenta come liquido chiaro non infiammabile a temperatura ambiente, è utilizzato come solvente per la pulizia a secco dei tessuti, per lo sgrassaggio dei metalli e in numerosi processi chimici.

Le sue caratteristiche principali sono la densità nettamente maggiore rispetto all’ acqua, la limitata solubilità in acqua e l’elevata volatilità. Per queste caratteristiche nel suolo e sottosuolo è spesso in fase separata immiscibile, nota anche come ‘Fase Densa Non Acquosa’ (DNAPL).

Qualora sversato sul suolo si infiltra nel terreno e migra verticalmente all’interno della falda fino a raggiungere una zona impermeabile sulla quale si stratifica. In Italia la legge considera i rifiuti contenenti tetracloroetilene (PCE)come rifiuti pericolosi, pertanto tali rifiuti non devono essere smaltiti in fognatura.

Il tetracloroetilene (PCE)può essere assorbito dall’uomo principalmente per inalazione e per ingestione di acqua e alimenti e, in minima parte, attraverso la cute.

 

Quali sono gli effetti che ha il Tetracloroetilene (PCE) sulla salute?

 

 Nel caso di inalazione gli organi colpiti dagli effetti tossici sono il sistema nervoso centrale, il fegato e i reni. In seguito all’inalazione di dosi elevate di PCE per un breve periodo (a partire da 339 mg/m3 e fino a 1890–2600 mg/m3), è stata osservata la progressiva comparsa di irritazioni degli occhi, della pelle e del tratto respiratorio, vertigini, nausea, disturbi alla vista, mal di testa, sonnolenza e stato di incoscienza. Esposizioni

inalatorie prolungate o ripetute al PCE possono produrre oltre a infiammazioni della pelle e del tratto respiratorio anche danni al fegato e ai reni e causare l’insorgenza di tumori (come nel caso di esposizione prolungata nei luoghi di lavoro).

 

Nel caso specifico del Comune di Solofra sono state evidenziate alcune caratteristiche sia dell’ elemento chimico (PCE)sia dell’ ambiente (corpo idrico di "Monte Garofano o Monti di Solofra") che probabilmente rispondono ad alcune delle domande che tutti in questo momento si fanno:

 

come ci è finito nella rete idrica solofrana ?

 

Perché questo composto chimico si era già infiltrato anni fa nelle falde che vanno a rifornire il corpo idrico di "Monte Garofano o Monti di Solofra" , dove il pozzo di via Consolazione (Solofra) probabilmente pesca essendo distante solo poche centinaia di metri dal pozzo di Chiusa (Montoro Superiore), già contaminato, come si evince dalle analisi svolte dall’ ARPAC nel 2007 e poi per la particolare conformazione del acquedotto comunale l’ acqua proveniente da questo pozzo, va a miscelarsi al resto dalle acque provenienti da altre fonti.

 

Come mai si è avuto ora questa emergenza?

 

Perché questo è avvenuto nel periodo di maggior scarsità della falda, che coincide con il periodo di Dicembre-Gennaio, e considerando la caratteristiche fisico-chimiche del PCE, fisicamente più pesante, che tende a depositarsi sul fondo della falda, stratificandosi, almeno seguendo le indicazioni forniteci dagli studi trattati.

 

Si poteva prevedere?

 

Sostanzialmente il rischio che potesse avvenire una contaminazione delle acque della nostra città di questa sostanza (PCE)era stato previsto già dallo studio svolto pubblicato nel  2009! Sono state definite anche delle azioni per arginare e risolvere il problema, prima che si presentasse, era necessario ‘solo’documentarsi e attivarsi, ma forse questa è stata la cosa che è mancata per affrontare l’intera vicenda.

 

 

 

                                                                                                                                                     Arch.Michele Pandolfelli

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