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Tutti i Santi

Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la preghiera personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

I - Matteo 5,1-11 - 1. (a) Gesù si rivolge alla folla, raccolta sulla collina, forse quella detta delle Beatitudini, vicino a Cafarnao, e parla seduto perché è il Maestro di tutti gli uomini (1-2 Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2 Si mise a parlare e insegnava loro dicendo). L’Evangelista Matteo parla di monte, forse per orientare i lettori verso la montagna del Sinai, dove Mosè ricevette da Dio la legge dell’AT: Gesù appare come il nuovo Mosè e sta per dare la Nuova Legge. Apriamo il nostro cuore ad accettare la Parola di Gesù come Parola di Dio da credere, da conservare nel cuore come Maria, da meditare e mettere in pratica. (b) Gesù dichiara già da adesso Beati, felici, in questo mondo, i discepoli, che sono poveri di spirito, cioè distaccati dai beni della terra (3 Beati i poveri in spirito), che sono nella sofferenza e hanno pazienza (4 Beati quelli che sono nel pianto), che sono miti, cioè non violenti (5 Beati i miti), che hanno fame e sete della giustizia (6 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia), cioè della santità, che solo Dio può dare e viene dal compiere la sua volontà, che hanno compassione delle miserie degli altri (7 Beati i misericordiosi) e vengono in loro soccorso nelle misura delle sue vere possibilità, che sono puri di cuore (8 Beati i puri di cuore), cioè hanno il cuore rivolto a Dio in modo retto, che diffondono la pace (9 Beati gli operatori di pace), che sono perseguitati perché  vogliono essere giusti (10 Beati i perseguitati per la giustizia), cioè si impegnano a fare la volontà di Dio. Tutti quelli che hanno tutte queste caratteristiche sono Beati adesso e nell'eternità lo saranno infinitamente di più, perché Dio avrà compassione di loro (7 perché troveranno misericordia), donerà loro il suo Regno eterno (3.10 perché di essi è il regno dei cieli), il paradiso, di cui la terra (5 perché avranno in eredità la terra) promessa è simbolo, contempleranno Dio faccia a faccia (8 perché vedranno Dio), che li consolerà (4 perché saranno consolati) in quanto esaudirà ogni loro desiderio e bisogno (6 perché saranno saziati), accogliendoli come figli (9 perché saranno chiamati figli di Dio). Chi vuole essere eternamente e pienamente felice nella visione di Dio e nella comunione con Lui nell'eternità deve già essere Beato qui nella fede, agendo secondo queste indicazioni di Gesù: in sostanza bisogna cercare Dio con cuore puro, conoscerlo e amarlo in se stesso e nella sua immagine, che è l’uomo, e praticare la giustizia, cioè osservare i comandamenti sia quelli che riguardano l'amore verso Dio, sia quelli che riguardano l'amore verso il prossimo. Ricordiamoci che come è dono di Dio la beatitudine eterna, così lo è la beatitudine in questo mondo per mezzo della fede: noi dobbiamo pregare molto perché Dio apra il nostro cuore all’accoglienza del suo dono; questo hanno fatto i santi. Anche noi impariamo le Beatitudini a memoria come i comandamenti, seguendo le raccomandazioni di Papa Francesco. Ripetiamocele spesso per assimilarne l’insegnamento: la Parola di Dio è onnipotente e può spezzare la durezza del nostro cuore e aiutarci a uscire dalle nostre miserie.

2.  La beatitudine speciale è riservata a coloro che sono perseguitati per la loro fedeltà a Cristo: Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (11). I Profeti e tanti altri furono perseguitati già nell’AT per la loro fedeltà a Dio (12 Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi). Una ricompensa speciale nell'eternità è assegnata ai perseguitati perché discepoli di Gesù: Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli (12). Fuori Italia molti cristiani sono perseguitati e uccisi per la loro fede in Cristo. Quanti cristiani - e anche di altri religioni - sono stati torturati e ammazzati da Al Bagdadi e in alcuni paesi mussulmani! La nostra vita qui in Italia non corre rischi, ma a volte dobbiamo subire le prese in giro e gli insulti per la nostra fede in Cristo da chi non crede e da chi crede ma non è coerente con la sua fede. Perseveriamo nella fede in Cristo e nella fedeltà a lui e ci rallegreremo molto per la meravigliosa e sorprendente ricompensa, che Dio ci prepara per l’eternità.

II - Apocalisse 7,2-4.9-14 - (a) Giovanni vede sulla terra un primo gruppo di salvati. Un Angelo, che viene da dove sorge il sole, ha in mano il sigillo del Dio vivo e vero (2 E vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente) e ordina ad altri Angeli, incaricati di devastare la terra (2 E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare) di non iniziare finché non sia stato impresso il sigillo di Dio sulla fronte dei fedeli servi di Dio (3 «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio). I segnati dal sigillo risultano 144.000 e sono Israeliti (4 E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele). Ezechiele (9,3ss) aveva assistito a una scena simile: Dio ordinò di segnare con un T la fronte di coloro che protestavano contro l’idolatria e così evitarono la morte. La T è il tau ebraico, il modo in cui si rappresentava la croce, e fa pensare che Giovanni voglia farci capire che gli ebrei sono salvati perché hanno creduto in Gesù, crocifisso. Solo per la fede in Cristo morto e risorto essi ricevono la salvezza. (b) San Giovanni vede in cielo il secondo gruppo di salvati: si tratta di una moltitudine immensa di uomini e donne, provenienti da tutti i popoli (9 Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua); essi stanno davanti al trono di Dio e alla presenza di Gesù, l'Agnello immolato (9 Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello); essi sono vivi (in piedi), vittoriosi (palme in mano), appartenenti al mondo di Dio (vestiti di bianco) (9 avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani), e proclamano che la salvezza viene da Dio e da Gesù (10 E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello). Gli Angeli stanno attorno al trono di Dio e agli Anziani e ai quattro Esseri viventi e si prostrano in adorazione davanti a Dio, mentre proclamano (11 E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo) che occorre tutto attribuire a Dio: «Amen!/ Al nostro Dio la lode,/ la gloria e la sapienza,/ la riconoscenza e l'onore,/ il potere e la forza,/ per sempre!/ Amen»  (12 «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen»). Ma ecco che uno degli Anziani vuole spiegare a Giovanni chi sono queste persone in bianco (13 Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?») e Giovanni gli risponde che da lui si aspetta di capire (14 Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai»); l’Anziano gli dice che sono quelli provenienti dalla grande persecuzione o dalle sofferenze della terra e hanno purificato le loro anime per mezzo della fede nel Sangue redentore di Cristo, come se avessero bagnato le loro vesti nel sangue dell'Agnello (14 E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello). Così sono salvati da Cristo sia gli ebrei sia i pagani. Solo per mezzo di Gesù abbiamo il perdono dei peccati e la santificazione, che ci apre le porte del Regno di Dio. Facciamo atti di fede, adorazione, ringraziamento e lode a Dio e al Cristo in unione ai salvati e agli Angeli del cielo. La purificazione dei peccati è indispensabile per tutti e per ciascuno perché tutti siamo peccatori.

III - 1Giovanni 3,1 – (a) I salvati non riusciranno mai a capire l'amore che Dio mostra per loro nel dichiararli suoi figli e nel renderli realmente tali (1 Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!); lo sono già da ora (2 Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio), ma non sanno ancora quello che saranno, perché Dio non l'ha ancora rivelato loro (2 ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato). Però una cosa sanno già circa il futuro: quando Dio o Gesù si sarà rivelato o manifestato (2 Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato), essi saranno simili a lui perché lo contempleranno faccia a faccia e lo vedranno nella sua realtà (2 noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è). Siamo figli di Dio, dignità altissima e saremo simili a Dio e a Gesù (i figli devono rassomigliare ai genitori!), condivideremo con Dio la sua bellezza infinita, perché Egli ce la parteciperà per mezzo di Gesù! C'è da perdere la testa di fronte ai doni di Dio! (b) S. Giovanni aggiunge alcune riflessioni ulteriori e qualcuna l’aggiungiamo noi. (A) Chi condivide questa speranza di salvezza deve impegnarsi nella purificazione personale per diventare fin da ora partecipe della purezza di Dio o di Gesù (3 Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro). (B) Dobbiamo già da adesso contemplare Dio e Gesù nella preghiera e meditazione (2). (C) Non aspettiamoci che il mondo ci capisca e ci conosca per quello che siamo di grande: figli di Dio oggi nel tempo e simili a Dio domani nell’eternità. Il mondo non conosce Dio e di conseguenza non conosce noi, che siamo fatti a immagine di Dio (1 Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui). Impegniamoci seriamente nella purificazione o lotta al peccato, nella preghiera e meditazione, nell'andare avanti nonostante le incomprensioni e prese in giro del mondo! Man mano che lottiamo contro il male che è dentro di noi, cresciamo anche nella somiglianza con Gesù. I santi non nascono tali e hanno avuto i loro difetti e miserie come noi; solo che non hanno mai fatto pace coi loro limiti e hanno lottato costantemente per superarli con l’aiuto della grazia di Dio, che viene data anche a noi se la chiediamo.

EUCARESTIA. Questa con gli altri sacramenti sono la sorgente maggiore della santità, che solo Dio può comunicarci; accostiamoci a questa fonte della grazia con umiltà e fame e sete di giustizia e saremo saziati e portati alla contemplazione di Dio. Chiediamo alla Vergine SS. e a S. Giuseppe, ai nostri Angeli Custodi e Santi Patroni, che ci sostengano nel cammino, che loro hanno fatto prima di noi. 

 

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