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Ancora casi di assenteismo. De lieto (li.si.po.), “i furbetti “ sono un oltraggio a chi cerca disperatamente un lavoro.

Continuano ad emergere, in varie parti della Penisola, casi di assenteismo, legati ai “furbetti del cartellino”, sembra che per  alcuni , il “posto fisso”, cioè il lavoro  effettuato come “dipendente pubblico”, autorizzi  a percepire lo stipendio, dedicandosi ad altro. Emergono casi di dipendenti  di Comuni, ospedali ecc., che  dopo aver timbrato o fatto timbrare il “cartellino,   va in palestra, al bar, a fare acquisti, a  prendere i figli a scuola  o, addirittura, effettuare un altro lavoro, autonomo  o dipendente  ecc.. Insomma , il  posto “pubblico”,  per taluni, rappresenta la vincita ad una lotteria, che da il diritto a ricevere, ogni mese, lo stipendio, facendo poco o nulla. Certo – ha dichiarato il Presidente Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto - questo deprecabile comportamento, riguarda una piccola parte dei dipendenti pubblici, ma arreca ugualmente danni enormi, diretti o indiretti, non solo all’Ente di appartenenza, ledendone l’immagine  e  all’intera collettività. Nonostante i numerosi eclatanti casi di “assenteismo” che  periodicamente  vengono scoperti ed il puntuale intervento dello Forze di Polizia e dell’Autorità Giudiziaria,  emergono sempre nuovi casi, come se  denunce, arresti ecc., non destassero alcuna preoccupazione ,  sembra, anzi,  che gli assenteisti di turno,  siano sicuri dell’impunità. Tutto questo, forse perché, in un anno, solo pochi “assenteisti“, sono stati, effettivamente  licenziati. E’ di questi giorni, la scoperta di un caso di “assenteismo“ che vede coinvolto decine di dipendenti di un ospedale napoletano, un numero veramente imponente di varie figure professionali che  invece di effettuare il lavoro per il quale erano pagati, preferivano recarsi altrove, per svolgere altre attività e questo in un settore, come quello ospedaliero,  che quotidianamente deve confrontarsi con problemi di carenze di personale, “liste di attesa” ecc.  . Il comportamento di questi  “furbetti”  - ha continuato de Lieto - cozza con la disperata ricerca di un lavoro, di tanti giovani che non riescono a trovare alcuna occupazione e che sono  costretti ad emigrare  o di tanti che hanno perso il lavoro e non riescono più a trovarne un altro.  L’assenteismo di chi  ha la fortuna di avere  un lavoro sicuro,  con tutti i diritti ed uno stipendio  decoroso, deve essere colpito  drasticamente, immediatamente ed in maniera esemplare. Le leggi “ Brunetta” e  la “Madia”, sono strumenti  utilissimi  per combattere i “furbetti” e se non bastasse, si possono introdurre nuove norme.  E’ importante – ha concluso il leader del LI.SI.PO. - che i “furbetti” siano licenziati il prima possibile e che i processi, per gli eventuali reati contestati, siano quanto più rapidi possibili , garantendo, ovviamente, il diritto di ognuno a difendersi. I “furbetti del cartellino” devono capire che  il loro comportamento   è semplicemente  delinquenziale  e la loro “furbizia” è una offesa al popolo italiano.

Roma, 27 febbraio 2017.

 

 

L’ADDETTO STAMPA

Antonio Curci

 

 

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