Grottaminarda e “Uniamoci per l’acqua”.
Ieri mattina una delegazione di Cittadinanzattiva Montefalcione Avellino Bassa Irpinai ha partecipato con interesse all’incontro con il Sindaco di Grottaminarda (che ha espresso parere negativo all’aumento delle tariffe), presso la sala consiliare del comune, per un confronto sulle criticità legate agli aumenti delle tariffe in un contesto dove le reti colabrodo mettono di fronte ai cittadini difficoltà quotidiane legate alle continue interruzioni dell’erogazione dell’acqua.
Condividendo lo stato di crisi complessivo dell’Alto Calore, sotto il profilo della gestione e dei percorsi che si stanno mettendo in campo per affrontarlo, è risultato estremamente sentito il tema della tariffazione attualmente applicata agli utenti in cambio di un servizio erogato a singhiozzo. Relativamente a ciò Cittadinanzattiva si è focalizzata sulle tariffe per le quali si prevede un aumento molto consistente nei prossimi 3 anni evidenziando che l’adeguamento delle tariffe deve avvenire nel rispetto dei termini deliberati da Arera (665/2017/R/IDR e 639/2021/R/IDR e successivi provvedimenti) verso i quali si è già in netto ritardo considerato che i tempi di adeguamento alla Riforma della struttura dei corrispettivi erano fissati al 2018 come data di inizio e a pieno regime nel 2022 dopo un periodo di transizione.
In breve per le utenze domestiche: il fattore di calcolo della fascia agevolata doveva basarsi sul quantitativo minimo di acqua vitale ( 50 litri al giorno pari a 18,25 mc anniui a persona) necessario per soddisfare i bisogni essenziali moltiplicati per ogni componente delle famiglia. ES ( per calcolare la fascia agevolata di una famiglia di 4 persone si moltiplica il fattore 18,25 per 4 = 73. La famiglia di 4 persone ha diritto all’accesso ad una fascia agevolata 0-73 mc e non 40 ( valida per tutti, come adesso avviene per gli utenti Alto Calore. Da questo la ricaduta ovvia sui consumi di accesso alle fasce successive più onerose). E nel periodo di transizione, durante il quale si doveva organizzare il nuovo sistema, la fascia agevolata doveva considerare sempre tre persone quindi 55 mc annui. Il nuovo sistema di tariffazione avrebbe prodotto cosi un sistema tariffario equo e sostenibile.
Se confrontato con la fascia agevolata prevista da Alto Calore si prende atto che non solo la riforma è rimasta inapplicata (con i conseguenti provvedimenti- sanzioni di Arera) ma che la quota di consumo prevista per tale fascia agevolata si ferma a 40 mc di consumo .
In qualità di associazione dei consumatori chiediamo ancora (con pec del 6 agosto abbiamo chiesto tra le altre cose l’ampliamento della fascia agevolata da 40 mc a 70 mc) che l’Alto Calore Servizi nel determinare le nuove tariffe applichi il dettame ARERA valido tra l’altro su tutto il territorio nazionale.
Seguiremo con attenzione l’iter per fornite in modo puntuale ogni contributo che riteniamo utile dall’ottica del cittadini/utente/consumatore tanto che si sta valutando la possibilità di una Class Action per un eventuale ricalcolo dei consumi retroattivi a partire dal 1 gennaio 2018 cioè da quando è stato introdotto il nuovo di sistema di calcolo della fascia agevolata secondo i criteri sopra indicati.
E’ allo studio inoltre una sollecitazione per la richiesta di annullamento in autotutela delle ultime due sanzioni legate anche al mancato adeguamento delle tariffe come previsto dalla Riforma della Struttura dei corrispettivi di Arera poiché nei due bienni di riferimento l’EIC, si è espresso all’unanimità, su proposta del Consiglio di Distretto Calore Irpino, non prevedeva nessu aumento tariffario, sebbene in contrasto con le precitate disposizioni Arera, per il gestore Alto Calore e di ciò detta autorità di regolamentazione non ne ha probabilmente tenuto conto.
Dott.ssa Angela Marcarelli Coordinatrice Cittadinanzattiva Montefalcione Avellino Bassa irpinia-Rete Consumatori e Coordinatrice rete Consumatori Cittadinanzattiva Campania APS – Napoli