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Solofra. “Ritrovarsi nei libri: memoria, bellezza e comunità”.

Ieri sera 4 dicembre, presso la sede della Fondazione in piazza Umberto a Solofra, si è svolta una riunione del Caffè Letterario degli Amici del Libro di Solofra.

Ad accogliere i visitatori è stata la dott.ssa Carmen Gaeta, vera factotum dell’istituzione presieduta dal presidente Diodato De Maio.

I convenuti hanno dapprima visitato la mostra fotografica Frammenti Tellurici del prof. Gerardo Russo (già edita nel giugno del 1981) e poi si sono intrattenuti amabilmente con lo stesso, il quale ha fatto brevemente la storia (dal 2011) di questo legame che unisce gli amanti della lettura.

“Ritrovarsi nei libri: memoria, bellezza e comunità”, questo al centro del progetto Caffè Letterario di ieri sera, che aprirà poi la strada a incontri più specifici in futuro.

 

Tra gli intervenuti nella sala della Fondazione De Chiara De Maio e che hanno partecipato alla discussione: le assessori Mariangela Vietri per la Cultura; Orsola De Stefano per le Associazioni; Libero Florio Creator digitale; Lucia Petrone per la Compagnia del Libro della Biblioteca Comunale; Filomena Vignola Presidente del Centro Anziani; Federico Curci che ha illustrato a grandi linee il suo nuovo libro sulla Dieta Mediterranea (con un interessante focus sulla nostra Irpinia) e che verrà presentato a breve; Michele Maffei (alias Miro performers) del Centro Sperimentale Teatrale di Solofra (che si esibirà nelle Scuderie del palazzo ducale Orsini venerdì 12 dicembre alle 21,00 in un evento sul nostro Francesco Guarini). Insomma, un parterre di tutto rispetto.

 

Tutti hanno sottolineato come il libro sia luogo di memoria, di bellezza e possa formare una comunità coesa e solidale. Un dialogo su come i libri custodiscono esperienze, storie e sensibilità che ci aiutano a non perdere il filo del tempo è stato rimarcato da Libero Florio che ha elogiato questa iniziativa. Per Lucia Petrone il rito della lettura collettiva è un gesto condiviso: leggere ad alta voce un brano poetico o narrativo e discuterne come rito comunitario forma la personalità dell’essere umano, sia egli fanciullo o adulto.

La bellezza fragile dell’umano è quanto evidenziato da Gerardo Russo, che ha posto come tema la ricerca artistica del Caffè Letterario: partire da un autore che esplora la vulnerabilità e la profondità dell’essere umano (ad esempio Rilke, Pavese, o un contemporaneo) e aprire un confronto.

Alla riunione hanno partecipato anche le neolaureate Luigia Salomone (già tirocinante dell’Università di Salerno presso la Fondazione) e la presidente del Forum dei Giovani di Mercato San Severino (nonché scrittrice di storia) Lucrezia Iacuzio che si sono complimentate per l’iniziativa.

Il Caffè Letterario ha anche proposto un questionario agli intervenuti che, dopo averlo vagliato, proporrà una nuova riunione.

In conclusione, Russo ha definito il libro come candle in the dark (candela nel buio) ponendo una domanda fondamentale: in tempi di incertezza come quelli che stiamo vivendo, come i libri illuminano la nostra sensibilità e ci aiutano a costruire memoria civica?

 

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