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Lettera aperta alla ministra Giannini da parte dell'unione studentesca unitariamente alla CGIL di Av

Signora Ministra, dopo mesi di forti mobilitazioni e uno dei più grandi scioperi del mondo della scuola che la storia del nostro Paese ricordi, Lei e il suo Governo avete deciso di approvare comunque la legge 107, riforma impopolare che sta devastando l'istruzione in Italia. Il vostro ascolto è sempre stato solo di facciata, disinteressandovi di ciò che studenti e docenti hanno rivendicato nei dibattiti, nelle piazze e nelle scuole. Oggi siamo qui per parlare delle ulteriori disparità che la vostra riforma ha portato, unitamente a una politica di welfare inesistente, sperando che questa volta, soprattutto sulle deleghe in bianco date al Governo, ci sia vero ascolto e non altre passerelle. Approfittiamo, quindi, della sua venuta ad Avellino per ricordarLe una serie di questioni relative proprio all'idea di “Scuola Aperta” e Pubblica che noi abbiamo e che riteniamo differisca dalla sua, a giudicare dalla legge definita “la buona scuola”. 1. Edilizia scolastica. Sicuramente sarà a conoscenza delle pessime condizioni nelle quali versano gli edifici scolastici nel nostro Paese. Ma è sicuramente anche a conoscenza che, in questa provincia, quasi tutte le scuole sono prive di certificazioni antisismiche al punto che la Procura della Repubblica è stata costretta ad intervenire. Per noi una scuola prima di essere aperta, deve essere sicura per salvaguardare il Futuro, le future generazioni. 2. Trasporti pubblici. Una scuola realmente “aperta” è quella in grado di essere raggiunta dai suoi studenti e dai suoi lavoratori, se poi è raggiungibile facilità sarebbe l'ideale. Il diritto all'istruzione cammina di pari passo con il diritto alla mobilità. Troviamo poco efficace e incompleta, se non bizzarra, la scelta della Regione Campania che offre abbonamenti gratuiti agli studenti fino ai 26 anni con ISEE familiare non superiore a € 35,000 ma, contestualemente, taglia nei fatti i Km che comportano la riduzione del numero delle corse giornaliere, determinando, così, la riduzione del servizio quasi fino a non garantirlo. 3. Istruzione per adulti. Una scuola realmente “aperta” è quella che garantisce come priorità assoluta il diritto allo studio. E' contro i principi costituzionali basiciche molti studenti lavoratori non possano completare la loro formazione professionale in quanto è stato misteriosamente soppresso il terzo e conclusivo anno in tutte le scuole della provincia con corsi serali di “Istruzione per Adulti”. Non le sembra il caso di chiedere lumi all'Ufficio Scolastico Provinciale ed intervenire d'autorità come MIUR? 4. Avvio dell'anno scolastico. Tra gli effetti della cosiddetta “buona scuola”, numerosi studenti denunciano che ad oltre un mese dall'avvio delle attività didattiche, ci sono ancora diverse cattedre scoperte e ciò si traduce con orari delle lezioni provvisori che cambiano ogni giorno e discipline di cui ancora non si conoscono i docenti. Si palesa un diffuso disagio nello svolgimento regolare della didattica e dei programmi. Le sembra questa la “buona” scuola? 5. Dispersione scolastica. Nel nostro Paese è ancora forte il fenomeno della dispersione scolastica, soprattutto nel Sud Italia. Che senso ha affidare alla sponsorizzazione delle aziende la possibile apertura pomeridiana delle scuole per provare a intercettare i giovani, quando con le scarse imprese presenti sul territorio non si riesce neanche a portare avanti l'alternanza scuola-lavoro? La scuola dovrebbe essere realmente a contatto con il territorio, ma cosa succede quando tantissimi giovani si trovano costretti ad abbandonarla per assenza di finanziamenti alla legge regionale sul diritto allo studio? La “buona scuola” ha un piano B? Per questi ed altri motivi, venerdì 14 ottobre, saremo presenti in sit-in presso il luogo del convegno a partire dalle ore 16,30. Vogliamo che i cittadini irpini sappiano qual è il nostro concetto di scuola aperta e di buona scuola. Cordialmente Unione Degli Studenti Avellino CdLT-CGIL Avellino FLC-CGIL Avellino.

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