"Avellino ha finito per riprodurre i peggiori vizi".
Con il voto contrario al bilancio consuntivo si conclude nel peggiore dei modi l'esperienza della prima donna sindaca della città di Avellino. Questo l’epilogo di una vicenda apertasi ormai sei anni fa, con il miraggio di un civismo che avrebbe dovuto finalmente spazzare via la vecchia politica clientelare che ha imperversato in città, ma che ha finito per riprodurne i peggiori vizi, aggiungendo esaltazione narcisistica e culto della personalità fino agli strascichi giudiziari. Due elementi si aggiungono a descrivere il degrado della condizione politica cittadina: primo, abbiamo assistito ad un consiglio comunale in cui i consiglieri della ex maggioranza festiana hanno votato contro il loro stesso bilancio senza sentire il benché minimo bisogno di spiegare ai cittadini la loro scelta. Mai si erano visti prima dei consiglieri eletti che rispondessero esclusivamente al loro dominus. Secondo, in questi giorni l’opposizione è stata in grado di far parlare di sé per la mancanza di compattezza di fronte ad un improbabile appello della sindaca, mostrando che una parte di essa è come sempre interessata più alla gestione del potere che ad un progetto coerente per la città. Dal canto nostro, ribadiamo da subito il nostro appello a quella parte dell’opposizione che non ha avuto tentennamenti, a costruire un'alternativa reale per Avellino, che si liberi del civismo degli interessi indicibili e al tempo stesso delle ambiguità dei vecchi trasformisti travestiti da nuove classi dirigenti.
- Costantino D' Argenio
Segretario Cittadino Avellino
Partito della Rifondazione Comunista
- Arturo Bonito
Segretario Provinciale
Partito della Rifondazione Comunista
Federazione Irpina