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Poste Italiane, utili record sulla pelle dei precari?

La vicenda nasce dalla denuncia dell’ex postino Carmine Pascale, originario di Montella (AV), che per primo ha esumato l’illecita condotta di Poste Italiane di non pagare gli straordinari ai giovani precari, nel suo caso specifico, oltre 77 ore fantasma, che attendono ora di essere ripagate.

Poste avrebbe tratto giovamento, sotto gli occhi dei sindacati, delle prestazioni lavorative dei portalettere CTD (Contratti a Tempo Determinato) che si protraevano ben oltre l’orario previsto secondo CCNL, senza registrare e dichiarare all’INPS le ore di straordinario, forte del fatto che nessuno dei responsabili autorizzava formalmente l’attività lavorativa aggiuntiva.

Carmine Pascale e l’avvocato Rocco Bruno hanno richiesto e ottenuto il riconoscimento dello straordinario puntando sull’autorizzazione implicita allo svolgimento dello stesso. Dopo circa venti giorni dall’exploit ancora nessuna risposta ufficiale da parte di Poste è pervenuta. Intanto, cresce sempre più la volontà di seguire le orme “scomode” dell’ex collega fra le lunghe fila dei precari, ma ciò non sembra preoccupare le “Poste”, impegnata, insieme ai grandi giornali a decantare i suoi utili da record (perchè in fondo cosa importa se i dipendenti venogno calpestati, l'importante è fatturare). Vi dirò, personalmente, lo accetterei, si, dico davvero, per me i privati possono fare quello che vogliono, in fondo la sinistra destra da sempre favorisce ormai i ricchi, avendo da tempo autorizzato la schiavitù legale, ma che anche un organo statale abbia bisogno dell’intervento della Legge per rispettare i diritti dei cittadini, di cui lo Stato è garante, a me, fa solo tanta tristezza.

Ancora un’altra ovvietà, direte voi, per chi vive la realtà italica attraverso i propri occhi e non il vetro di uno schermo. Per quelli che invece parlano del mondo del lavoro da Cracco, invece, probabilmente, pura fantasia (aberranti le dichiarazioni di certi giornalisti e politici dal colletto dorato). E quella che sta dall’altro lato della destra (una volta si diceva sinistra per i più giovani)? Preferisce guardare le proprie scarpe nella speranza di un tozzo di pane da quelli che  “vomunt ut edant, edunt ut vomant”. Augurandoci che queste ed altre vicende vengano a galla, auguriamo al giovane Pascale ed a tutti gli altri precariati di vincere e lottare sempre, così come già fanno, in primo piano, mettendoci la faccia e che, finalmente, si arrivi alla regolarizzazione del lavoro, come in ogni paese civile cui noi, possiamo, al momento, solo ambire ad essere.

 

 

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