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Zelensky, Salvini, Sanremo e la Rai

 

Nonostante siano passati alcuni giorni dalla presenza in Rai del Presidente ucraino Zelensky, continua a far discutere “l’ospite” di Sanremo più chiacchierato di questa edizione. Ad alcuni proprio non va giù che in una televisione pubblica, pagata dai cittadini, obbligatoriamente con le bollette, come è la RAI, vengano lasciati spazi di propaganda, nello specifico bellica, che emanano quell'olezzo da ricerca di consenso negli armamenti. Uno dei personaggi centrali nell’attuale guerra in corso, che tutto vuole tranne che la pace, (ciò che la maggioranza dei cittadini italiani continua a chiedere in ogni censimento opinionistico) posto lì, in vetrina, a totale discrezione di una classe dirigente slegata paradossalmente dallo Stato stesso. Queste le lamentele, spogliate dalle colorate rappresentazioni linguistiche degli attuali usufruitori dei social, che vengono bulimicamente rigurgitate dall’internet. Il Vox Populi di questa fetta italica è rappresentato da Salvini che, dopo un periodo di calma da dopo elezioni, torna a far parlare di sé, com' è d’obbligo attraverso i media. Nello specifico a Fuori dal Coro, su Retequattro:

“Una cosa su cui ragionare sarà la Rai, quanto costa agli italiani, sull'opportunità di togliere il canone dalla bolletta della luce, pensare se la Tv pubblica non possa essere gratis senza gravare sul portafoglio dei cittadini. Mediaset va in onda senza chiedere un euro, anche la Rai potrebbe sforzarsi di fare altrettanto". Su un'eventuale ricerca di avvantaggiare altre fazioni politiche risponde:

"Se hanno provato a usare Sanremo per avvantaggiare la sinistra - ha continuato il ministro e vicepremier - hanno sbagliato clamorosamente, visto in Lazio e in Lombardia gli italiani hanno votato in maniera opposta a quello che auspicava Fedez". Salvini si augura che "Sanremo torni a essere il Festival della canzone, io non l'ho seguito perché lavoravo non per spocchia", ha aggiunto il leader della Lega spiegando: "Uno che mima atti sessuali non mi sembra una trasgressione o un inno alla libertà ma pessimo gusto".  Sulla questione Mattarella ha poi aggiunto: "Il presidente Mattarella ha tutto il diritto di andare a difendere, sostenere, tutelare e proteggere, ci mancherebbe altro. Io penso che la Costituzione si difende con il lavoro di tutti i giorni, non penso abbia bisogno di essere difesa dal un palco".

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