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Mentre ti accusano di vivere di assistenzialismo, ti rubano 90 miliardi ed i diritti fondamentali

Oggi la pagina de 'Il Mattino' è l'emblema del paese ingiusto Italia.

Da un lato le dichiarazioni del ministro (padano!) per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, dall'altro la dimostrazione (numeri alla mano) del negato diritto all’istruzione al Sud.
Ve lo ricordate Giorgetti? Ah sì… il presidente della bicamerale per il federalismo fiscale, che appena venne a conoscenza del fatto che il Sud non rubava ma veniva derubato esclamò "i dati sarebbero scioccanti…magari ce li fate avere in modo riservato o facciamo una seduta segreta come avviene in commissione antimafia" in modo che i diritti fondamentali dei cittadini del Sud continuino a non essere garantiti attraverso la mancata applicazione dei livelli essenziali delle prestazioni.
E' lo stesso, che in barba ai dati Svimez, Banca d'Italia, Conti Pubblici Territoriali che testimoniano con dati e fatti  come 60 miliardi all'anno vengono dirottati al nord, oggi  ci accusa di vivere di assistenzialismo, mentre con l'altra mano si sta fregando 90 miliardi del Pnrr. Questa gente appoggia dei sindaci a Napoli che rappresenteranno il fallimento della città per non poter andare contro i partiti che li appoggiano.
Mentre cercano di farti sentire inferiore, dicendo che vivi di assistenzialismo, ti tolgono i diritti fondamentali come dimostra in modo eccelso l'articolo di Marco Esposito nel quale si evidenzia quello che nessun candidato sindaco dice oggi a Napoli: Lo stato italiano certifica inequivocabilmente che il diritto all’istruzione non è omogeneo sul territorio “nazionale”. E lo certifica non applicando i Lep, ovvero non conferendo loro un valore, affinché tutto resti uguale e Milano abbia bambini maggiormente scolarizzati di Napoli. Un divario che inizia presto, già dagli asili nido per poi amplificarsi alle materne e alle elementari attraverso l'offerta (o la non offerta) del tempo pieno: 60% nelle regioni del  nord, 18% in Campania, mentre i comuni del Sud, per ovvi motivi, non riescono a far fronte alle spese accessorie come la mensa scolastica (116 euro pro-capite in Emilia Romagna e 40 in Campania).
Un meccanismo ideato nel 2015 il cui perverso “algoritmo” è presto spiegato: utilizzando le risorse del fondo di solidarietà di tutti i comuni italiani si assegnano 116 euro all'Emilia Romagna - casomai in più, ma mai sotto quella soglia - perché quella cifra è ritenuta - sbagliando - il fabbisogno standard di quella regione che dunque riceve risorse adeguate. Alla Campania, invece, che ha solo il 18% dei bambini in grado di usufruire dei servizi accessori, sono sempre assegnati 40 euro perché tale è ritenuto il suo fabbisogno, non considerando, di proposito, che esso si riferisce solo al 18% degli aventi diritto. Una criminale forzatura che permette, ad esempio, ai bambini del Nord di vedersi pagate le vacanze nei centri estivi, mentre a Sud non hanno diritto neanche ad un pasto e al tempo pieno. Sono simili storture che determinano poi il grado di istruzione, checché ne dica il Giorgetti di turno.
A Napoli non ho sentito una parola su queste tematiche da parte degli altri candidati, a testimonianza della pochezza dei contenuti offerti e di una politica del pregiudizio che farà ripiombare la città in una situazione gravissima di nuova autocommiserazione, generata dal fumo negli occhi gettato agli elettori pronti a credere alle chimere, pur di uscire da una situazione di sussistenza nella quale i loro stessi pseudo-salvatori li hanno confinati. Nel nostro programma la commissione di equità valuterà proprio questi aspetti a favore solo di alcuni affinché siano tutelati i diritti dei nostri bambini per costruire per loro e per tutti un futuro nel quale sia presente un reale sviluppo economico, equi investimenti e infrastrutture, scolastiche e non, adeguate.
 
 
ROSSELLA SOLOMBRINO 
CANDIDATA SINDACO MOVIMENTO 24 AGOSTO - EQUITA' TERRITORIALE 
 

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